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05/03/2012.  BARLETTA-SPINAZZOLA, UNA FERROVIA NECESSARIA: SULLA GAZZETTA IL PENSIERO E LE PROPOSTE DEI LETTORI CONTRO LE SCELTE ILLOGICHE DI TRENITALIA.

«Da tempo si agita sulla stampa la problematica della linea Barletta-Spinazzola e della sua soppressione perché, a parere di Trenitalia ed RFI, tale tratta produce perdite economiche e per fare cassa occorre eliminarla».

Così a Pronto Gazzetta il nostro lettore Antonio Riglietti.

«In realtà, in momenti di austerità e di sacrifìci ecomici come quelli che stiamo vivendo, è indispensabile operare scelte mirate che tendano alla minimizzazione dei costi e al raggiungimento di migliori risultati con l'obiettivo di una migliore offerta di servizio alle comunità - prosegue il professore -. Però, ciò che si sta verifìcando nel nostro territorio (e non solo) a proposito del servizio
ferroviario e della sua gestione lascia solo perplessità.

Il cittadino s'interroga sull'opportunità di queste scelte che apparentemente vanno incontro alle esigenze del cittadino-fruitore, in realtà, in termini pratici di servizio offerto, si rivelano una "scatola vuota" nonostante l'alto livello del costo».

«Nella fattispecie la linea Barletta- Spinazzola è sì mantenuta in vita, ma con una offerta di servizio ferroviario pressoché inesistente.

Difatti nell'ambito delle ventiquattr'ore giornaliere (tranne nei giorni domenicali e festivi in cui i treni su tale linea non circolano), sono state mantenute in piedi solo tre coppie di treni, il resto viene svolto da otto coppie di autobus sostitutivi - continua l’ex dirigente scolastico -. Ora, non vogliamo entrare nel merito della qualità del servizio molto negativa in periodi invernali, offerto dal trasporto su gomma anziché da quello su ferro però ci si chiede quale tipo di fruibilità e di affidabilità di orari si realizzano con un'offerta di servizio quasi nullo.

Pur mantenendo in attività una linea con tutti i costi che ne derivano: mantenimento del personale di macchina, del personale viaggiante, dei mezzi di locomozione, personale tecnico per interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e tant'altro ancora.

Ma contro tutto questo, quale servizio viene in realtà offerto al viaggiatore? Sembrerebbe quasi che quello che è patrimonio dello Stato, cioè della collettività, oggi sia al servizio non si sa bene di chi o di che cosa.

La conclusione: «Al contrario è indispensabile, in momenti di crisi, ottimizzare la gestione dei servizi e la produttività in generale, ma quello che è ancora più importante è l'oculatezza e l'efficienza della gestione.

Difatti, nel nostro caso, non si capisce perché da un lato "si fa fìnta" di mantenere in piedi una linea ferroviaria (svilendone di fatto la funzionalità) e dall'altro si mantengono pressoché inalterati i costi che comunque, poi, tutti siamo chiamati a pagare.

Sorge naturale la sensazione di trovarsi di fronte ad una scelta gestionale quantomeno inoculata, ad una parvenza di offerta di servizio con dei costi immutati. E' un percorso non proprio virtuoso che, oggi più che mai, è di difficile accettazione e condivisione.

Sarebbe interessante capire da che cosa o da chi è stata originata e con quali motivazioni. Se non fosse che ci si trova di fronte a problemi che oggi per la nostra economia, possono assumere risvolti pesanti, tutto questo ci farebbe sorridere.

Sembrerebbe una soluzione dettata da logiche e politiche di altri tempi. Quando situazioni protette di "intoccabili "erano comunque e sempre garantite nelle criticità generali.

Sarebbe auspicabile che proprio le istituzioni rappresentative delle categorie dei lavoratori di qualunque ispirazione, per la loro stessa credibilità, non avallino più situazioni di questo tipo fortemente penalizzanti per l'intera collettività».

GIUSEPPE DIMICCOLI

Fonte: La Gazzetta del Nord Barese




Clicca per visionare l'articolo di GIUSEPPE DIMICCOLI su LA GAZZETTA DEL NORD BARESE di Venerdì 2 marzo 2012....


 
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