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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

25/06/2004.  Tesoro, mi si è “ristretto” il Castello! Ma Canne della Battaglia si è invece… allargata..

Due storie parallele, due luoghi di pubblico spettacolo e di intrattenimento sociale, due siti ad alta valenza culturale e pari suggestione di atmosfere: il primo in un centro storico (che rischia di rendersi caotico ed affollato) ma sempre nel mirino di posti a sedere “oscillanti” fra norme di pubblica sicurezza ed agibilità, come riferito da queste colonne giovedì scorso nel servizio di Giuseppe Dimiccoli con intervista al dirigente responsabile Santa Scommegna.
Il secondo, Canne della Battaglia, tuttora autentico serbatoio inesploso di fruitori pronto però al decollo immediato, è inserito come cerniera verde in quell’area vasta (secondo le ipotesi di sviluppo venute fuori dai Forum cittadini coordinati dall’emerito cattedratico ed urbanista prof. Karrer) che fa da supporto al cuore stesso della Sesta Provincia.
Le statistiche parlano chiarissimo. L’escalation dei visitatori al Parco archeologico di Canne ed alla Cittadella intesa come luogo di raduno e di intrattenimento popolare è partita dal 1999 (anno di riapertura dell’Antiquarium dopo ben tre lustri di abbandono a se stesso) ed è proseguita nel 2000, con le due fortunate edizioni firmate dal nostro Comitato, sempre col patrocinio di Comune e Provincia di Bari, dei Ludi cannensi di arte gladiatoria nello stile delle Guerre Puniche, la recitazione drammaturgica dei testi classici di Polibio e Tito Livio, la ricostruzione dei combattimenti nell’accampamento romano prima della Grande Battaglia contro Annibale, i legionari in armature d’epoca: tutto in splendide serate estive, con un totale di migliaia di spettatori, tanto di servizio d’ordine militare a cura del 47° reggimento Ferrara (ve lo ricordate, ora è a Capua) e le premesse ai successivi anni di boom.
Prima c’era stata un’isolata performance degli Uccelli di Aristofane, testo classico recitato davanti al tramonto sull’Ofanto.
E da due anni, lo spostamento delle lancette sulla Settimana della Cultura, con Canne in Maggio che anticipa e concretizza tutto questo grosso lavoro portato avanti sempre dalle Associazioni e dai soggetti più direttamente interessati in coordinamento con l’Authority. Quanti ottimi precedenti!
Se il Castello mi si è ristretto, all’Amministrazione Comunale dovrebbe correre subito il pensiero di un equilibrato allargamento degli orari di frequentazione all’area archeologica di Canne della Battaglia per ricrearvi occasioni di svago sereno e salubre (un venticello fresco a circa sessanta metri in quota sul mare vi farebbe piacere, no, nelle torride e afose sere d’estate?). Ammesso e non concesso che vi sia perfetta identità di veduta con quella Sovrintendenza archeologica che, a febbraio del 1999 alla firma del noto Protocollo d’intesa col Comune per darsi diritti e doveri, si guardò però bene dall’accennare alla fruizione serale del sito archeologico: oggi si chiude inesorabilmente alle 19,30 salvo qualche raro colpo di mano a suon di straordinario strapagato. E a chi poi se si potrebbe risolvere tutto col volontariato a termini della moderna normativa? Boh!
Guarda caso, l’altra Sovrintendenza, quella ai monumenti, a Castel del Monte si comporta molto ben diversamente, incentivando proprio i flussi turistici serali con un by night che va da Calici sotto le stelle del 21 giugno, inizio d’estate, fino al termine della stagione.
Due pesi e due misure, oppure uno strabismo che in termini di valorizzazione di tutti i siti culturali e turistici della Sesta Provincia non giova proprio a nessuno?

NINO VINELLA
Presidente Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia – Barletta


giovedì 3 giugno 2004





 

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