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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

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17/11/2016.  BARLETTA - MARTEDI' 22 NOVEMBRE, CASTELLO SALA ROSSA "VITTORIO PALUMBIERI" ORE 17: CONFERENZA DEL PROF. PIER GIOVANNI GUZZO SULLA CORAZZA DI EPOCA ANNIBALICA E PROVENIENTE DAL MUSEO DI TUNISI ESPOSTA NELLA MOSTRA IN CORSO FINO AL 22 GENNAIO 2017.

Il viaggio con Annibale continua: ecco un ciclo di conferenze nel Castello di Barletta per approfondire tematiche legate all'esposizione e ai suoi reperti.

Apre la serie il prof. Pier Giovanni Guzzo, tra i più noti e stimati archeologi italiani, già Soprintendente a Pompei ed in Puglia, autore di numerose campagne di scavo, di libri e articoli scientifici.

La sua conferenza, in programma nella Sala Rossa “Vittorio Palumbieri” del Castello il 22 novembre alle ore 17, con ingresso libero, si concentrerà su una riscoperta di uno dei più prestigiosi oggetti, la corazza in bronzo dorato rinvenuta agli inizi del '900 nel deserto tunisino e prestata dal Museo del Bardo di Tunisi alla mostra "Annibale. Un viaggio".

Il reperto concesso al Comune di Barletta rappresenta un grande motivo di orgoglio per la Puglia e un segnale della volontà di rinsaldare i vincoli di amicizia e collaborazione tra i popoli del Mediterraneo, fondati su valori culturali comuni.

La preziosa corazza oggetto della conferenza del prof. Guzzo è un segno tangibile della vicinanza storica tra la Tunisia e l'Italia. Incarna valori storici e artistici che meritano di essere conosciuti e apprezzati: il periodo storico dell’opera, la perizia tecnica e la raffinatezza che ne caratterizzano la creazione, saranno al centro dell'incontro del 22 del prof. Guzzo con il pubblico.

Sarà anche l'occasione per riflettere sulla identità del misterioso proprietario di questo cimelio, forse un mercenario italico finito in nord Africa al seguito di Annibale o un capo sannita cui era stata sottratta la corazza come bottino di una guerra che da Canne, nel territorio di Barletta, si trascinò fino a Cartagine, Tunisi, dove poi è stata custodita.

Fonte: Comune di Barletta





 

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