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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

22/05/2019.  BARLETTA - "CANNE, BATTAGLIA DA VINCERE". PARLA IL SINDACO MINO CANNITO SULLA VALORIZZAZIONE POSSIBILE. CON DISFIDA (SERGIO MAIFREDI NUOVO DIRETTORE ARTISTICO PER LA RIEVOCAZIONE 2019-2020) E DE NITTIS (SCAMBIO CON PALAZZO DIAMANTI FERRARA PER BOLDINI) .

Con una pagina interamente dedicata allo stretto intreccio fra beni culturali e sviluppo economico-turistico del territorio, La Gazzetta del Nord Barese ha ospitato un'ampia ed articolata intervista di Michele Cristallo al Sindaco di Barletta Mino Cannito, che volentieri riprendiamo e riproponiamo ai nostri Lettori.

Il Primo Maggio scorso, circa cinquecento turisti hanno visitato il parco archeologico di Canne della Battaglia. Lo afferma la direttrice dell’Antiquarium e del sito Mirella Carrieri nella lettera con la quale ringrazia il sindaco di Barletta Cosimo Cannito per aver messo a disposizione le unità di personale che hanno consentito la fruizione del parco. Diversamente Canne sarebbe rimasta interdetta ai visitatori come nel Lunedì di Pasquetta e in altre precedenti circostanze per carenza di personale. Un vecchio problema che purtroppo non presenta prospettive di soluzione.


CANNE, APERTURA A SINGHIOZZO

Il sindaco Cannito apre le braccia, deluso, sconsolato, impotente indicando i soggetti responsabili che sono altrove ed hanno altri nomi: Ministero, Polo Museale, Soprintendenza Archeologica, Regione Puglia. Attualmente il sito cannense è aperto quattro giorni a settimana a causa della carenza di personale. Né può supplire il Comune “prestando” vigilanti e volontari in quanto per l’apertura del sito è necessaria la presenza, esclusivamente, di personale dipendente dal Ministero competente. Sembrava possibile risolvere il problema dando corso all’accordo di programma tra Ministero e Regione Puglia per l’utilizzo di personale delle partecipate dell’ex Provincia in carico alla Regione, ma il provvedimento è “in sonno”.

«Non abbiamo notizie – afferma il sindaco – al di là delle periodiche assicurazioni dell’assessore regionale Loredana Capone che sollecita al Ministero, senza successo, la definizione dell’accordo. Ho l’impressione che il Ministero non ne voglia sapere. Forse – aggiunge – dovremmo riconsiderare lo schema di convenzione che regola i rapporti tra Comune e Polo Museale, approvato dalla Giunta Cascella nel dicembre 2017».

Già, la convenzione, salutata come la soluzione definitiva all’indomani della riapertura dell’Antiquarium dopo i lavori di ampliamento e allestimento. Il 2 agosto 2017, in coincidenza con l’anniversario dell’epica battaglia del 216 a. C. fu rinnovata la liturgia delle dichiarazioni e degli impegni solenni da parte di autorevoli responsabili delle istituzioni nazionali e locali per il rilancio del sito: «Siamo di fronte a un luogo sotto certi aspetti magico che ha la caratteristica di essere non solo un museo ma anche un grande parco archeologico che merita di essere frequentato e conosciuto molto di più»: «dobbiamo fare in modo che Canne diventi un tassello del percorso territoriale che ab- bracci i siti dell’intero comprensorio»; «Siamo ottimisti sulla possibilità che ha Canne di emergere»; «ci stiamo impegnando affinché si comprenda che la cultura diventi un modo per creare un sistema virtuoso che sviluppi altra cultura oltre che a garantire innegabili vantaggi per l’economia del territorio».

LA CONVENZIONE

Il secondo passaggio del percorso fu lo schema di convenzione approvato dal Consiglio Comunale il 22 dicembre 2017. In sostanza il Comune di Barletta e il Polo Museale si impegnano per la promozione di un «progetto di conservazione e valorizzazione dei beni storico-archeologici e paesaggistici del Parco Archeologico diffuso di Canne della Battaglia e dell’intero comparto territoriale nell’ottica di una più ampia qualificazione culturale e turistica del territorio di Barletta». Tra gli obiettivi la conservazione e messa in sicurezza dei resti archeologici presenti, l’integrazione tra politiche di valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale dell’area, il coordinamento degli interventi dei soggetti istituzionali competenti.

Al Polo Museale l’impegno di assicurare con personale proprio la gestione di tutti i servizi: dalla biglietteria alla vigilanza e custodia, alla attività didattica e comunicazione agli utenti, guardando al- le associazioni e alle scuole, alla progettazione di percorsi espositivi con apparati didascalici e adeguate tecnologie informatiche, all’acceso alla consultazione dei reperti depositati. A carico del Comune la gestione e manutenzione del verde, la cura di tutte le strutture connesse alla fruizione pubblica del parco, la pulizia e raccolta dei rifiuti, la manutenzione degli impianti del parco, il potenziamento della segnaletica turistica e di avvicinamento al sito al fine di migliorarne l’accessibilità».

LANCIO FLOP

Come si vede una eccellente premessa: Sembrava che Canne fosse sulla pista di lancio, ma la “navetta” ha fatto flop. «Da parte nostra – afferma il sindaco Cannito – non possiamo che tener fede ai nostri impegni e sollecitare gli altri interlocutori a fare altrettanto. Per migliorare l’accessibilità al sito sono in corso trattative con un’azienda di trasporti per l’istituzione di corse giornaliere da Barletta a Canne. Seguiamo con attenzione la gestione della legge regionale Mennea; siamo sensibili alle iniziative per coinvolgere il sito di Canne nel percorso di altri siti archeologici del territorio provinciale; coltiviamo l’ambizione al riconoscimento Unesco».

Un prezioso alleato dell’Amministrazione comunale è la Casa Editrice Rotas che con le sue pubblicazioni e il mensile “Il Fieramosca” contribuisce a tenere “caldo” il problema.

L’altro prezioso bene culturale di Barletta è la memoria della Disfida. Qui l’attore principale è il Comune. Il celebre scontro tra Italiani e Francesi del 13 febbraio 1503 non è adeguatamente valorizzato nonostante il rilevante potenziale per lo sviluppo dell’economia turistica del territorio. La condizione nella quale è tenuta la presunta Cantina nella quale fu lanciata la sfida è mortificante, sia sotto l’aspetto dell’allestimento, sia sotto quello della comunicazione ai turisti. La rievocazione storica dell’epico scontro ha ancora oggi una connotazione precaria oltre che episodica. La Disfida va gestita in termini diversi e con iniziative che impegnino quasi tutto l’arco dell’anno per giungere al “botto” finale del Certame. Avevamo lanciato l’idea di una Fondazione che curasse un qualificato calendario di manifestazioni: un Premio Letterario, concorsi di pittura, bandi nelle scuole per dare la possibilità ai ragazzi di raccontare la “Disfida secondo loro”.

QUALE FONDAZIONE

«La Fondazione è molto impegnativa – osserva il sindaco, almeno in questo momento. Vedremo in seguito». È stato scelto, intanto, come ci dice la dottoressa Santa Scommegna, impegnata, tra l’altro, anche alla promozione delle attività culturali, il direttore artistico. È Sergio Maifredi, vecchia conoscenza essendo stato in passato direttore del Teatro Curci. Speriamo in una svolta significativa che non si limiti al, sia pure importante, organizzazione e rilancio del Certame.

Infine l’altro gigante, Giuseppe De Nittis. Le tele del celebre pittore, abbiamo scritto in precedenza, viaggiano spesso, forse troppo, con qualche rischio, soprattutto per i pastelli. «I pastelli – assicura il dott. Cannito – non viaggeranno più. Ci rendiamo conto del rischio di caduta di colore a causa delle vibrazioni durante il trasporto, ma non possiamo rinunciare alla diffusione dell’immagine del nostro artista e della stessa Barletta. Abbiamo richieste da ogni parte del mondo. È in corso il dialogo con il Museo Giovanni Boldini di Ferrara per una mostra, dal 7 dicembre al 26 aprile 2020 dell’artista ferrarese nel nostro Palazzo Della Marra e di De Nittis nel Palazzo Diamante di Ferrara. Una opportunità ghiotta nell’ambito del programma di ricerca dedicata ai pittori italiani di fine Ottocento. E De Nittis e Boldini furono grandi protagonisti di quella fortunata stagione. Abbiamo un’altra interessante proposta dalla Phillips Collections, un importante museo di arte moderna di Washington. Nei giorni scorsi ci ha scritto a tale proposito la direttrice Dorothy Kosinski per avere il nostro De Nittis presente in una mostra di impressionisti tra i quali Edgar Degas, Gustave Caillebotte, Eduard Manet ed altri, tutti artisti con i quali De Nittis ebbe intensi rapporti di amicizia. Il tramite del contatto è stato lo storico e critico d’arte Renato Miracco» .

I QUADRI E IL CENTRO STORICO

La Galleria Phillips di Washington è ricca di oltre tremila opere con tele di Renoir, Picasso, El Greco, Monet, Matisse, Van Gogh, Miro, Abbott, Braque e tanti altre celebrità che hanno fatto la storia della pittura internazionale. Renato Miracco, inoltre, è stato addetto culturale per l’Ambasciata italiana di Washington fino al 2018 e attualmente è consulente del Ministero per gli Affari Esteri per la restituzione di opere d’arte trafugate dall’Italia. Del resto, la stessa direttrice Kosinski è attiva sul fronte della promo- zione della cultura italiana negli Stati Uniti. Come dire, siamo in buone mani, ma l’attenzione per la sicurezza delle tele eventualmente inviate a Washington deve essere altissima. Tenendo conto, anche e soprattutto, del calendario in modo da evitare di avere Casa De Nittis, priva delle opere maggiori durante la stagione estiva. Sul fronte promozionale è pronto per la stampa un nuovo pieghevole realizzato dall’editrice Rotas e di cui ci mostra la bozza l’assessore alla cultura Michele Ciniero.

Lasciamo Barletta quando comincia a popolarsi il centro storico, altra nota dolente del momento. «Non sono soddisfatto – confessa il sindaco – di come vanno le cose nel centro storico. La popolazione residente è in grande sofferenza per via della presenza di una serie esorbitante di esercizi per la ristorazione e la cosiddetta movida. C’è un giro di significativo sotto l’aspetto economico che non dispiace an- che per i riflessi occupazionali. Ma c’è da intervenire sulla qualità della vita di chi abita in quelle zone». Molto rumore, ma forse merita maggiore attenzione anche la lotta allo spaccio di sostanze stupefacenti.

MICHELE CRISTALLO

Lunedì 20 maggio 2019


L'articolo....

Lo strillo in prima....


 

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