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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

06/07/2006.  Mosè innalzò un serpente di rame. Suppellettili liturgiche e argenti dalle chiese di Barletta dal XII al XVI secolo..

Mostra guidata gratuita e pubblicazione del VI volume della collana




Per il sesto anno consecutivo l’Archeoclub d’Italia, sede di Barletta, accoglie l'invito del Comitato Feste Patronali e dell'Arcidiocesi di Trani, per proporre insieme “Il Genio della mia Terra”, il sesto volume di una collana che apre le celebrazioni della festa dei santi patroni di Barletta, la Madonna dello Sterpeto e S. Ruggero.

“Il Genio della mia terra, 6, Mosè innalzò un serpente di rame - suppellettili liturgiche e argenti dalle chiese di Barletta dal XII al XVI secolo”, edito dalla Rotas, a cura di Don Gino Spadaro, presenta un'attenta analisi di alcuni dei più affascinanti argenti sacri conservati nelle chiese di Barletta.

Nella prospettiva del museo diocesano, che saprà dare onore a queste e a più preziose opere d’arte che palpitano tra i muri delle chiese, “Il Genio della mia terra - volume 6” si concentra nella descrizione di rarissimi gioielli di argento, lavorati con altri preziosi materiali, che hanno servito per secoli le celebrazioni liturgiche dei quali si potrà leggere nelle pagine della bella pubblicazione ma che saranno anche visibili in una mostra.

I soci dell’Archeoclub organizzano, infatti, con spirito volontaristico, nei giorni 7, 10, 14 e 15 luglio 2006, una mostra guidata presso la chiesa del Purgatorio dalle ore 19.00 alle 21.00 in cui saranno esposti Reliquiari, Stauroteche, Calici, Cofanetti, provenienti dalle chiese della Cattedrale, del S. Sepolcro, di S. Lucia, di S. Giacomo, di S. Ruggero.

L’esistenza di quattro stauroteche nella sola Barletta, vale a dire quella di San Ruggero, del Santo Sepolcro di Santa Maria Maggiore e le due di S. Maria di Nazareth, induce a porsi qualche interrogativo: quando, come e perché proprio in questa città sono pervenute tante croci-reliquiario o piccoli e perfetti cofanetti o candelieri o altri rarissimi pezzi dell’oreficeria sacra? Quali sono i motivi che hanno fatto arrivare, e rimanere in città, già dal medioevo preziosi e non riproducibili manufatti?

A queste domande risponderanno le pagine della pubblicazione e la penna degli autori Giovanni Boraccesi e Victor Rivera Magos e le vetrine illustrate dai soci dell’Archeoclub di Barletta durante la mostra che, straordinariamente quest’anno, proseguirà oltre le giornate della festa patronale.



Per informazioni:
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