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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

12/05/2020.  TRINITAPOLI – MASSERIA DIDATTICA PARENTE: DOVE S’IMPARA FRA NATURA E CULTURA SULLE STRADE DELLA TRANSUMANZA. UN ARTICOLATO PROGETTO RICONOSCIUTO DALLA REGIONE PUGLIA E SU MISURA PER IL TURISMO DI PROSSIMITA' NELLA FASE DUE POST EMERGENZA CORONAVIRUS .

Per una “ripartenza” fra natura ed ambiente, nell’idea del turismo di prossimità stile 2020 al tempo del Covid-19, basta guardarsi intorno: nella nostra Provincia c’è solo l’imbarazzo della scelta. Dal mare (quanto basta) alla campagna, dai siti archeologici alle bellezze del paesaggio.
Vi è tuttavia una forma di turismo esperienzale ancora più fortemente radicata al nostro territorio, alle sue consuetudini più antiche: insomma, alla sua identità più sincera e profonda.
Oggi vi racconto il progetto della masseria didattica Parente a Trinitapoli attraverso le parole di Silvia Russo, sua ideatrice, giovane ma già affermata operatrice di marketing culturale e vissuta, come il sottoscritto, nella scia di comuni e grandi amicizie come quella coltivata con il compianto Manrico Gammarota, uomo di teatro e da sempre con la Puglia e (nel mio caso) con Barletta nel cuore.
“E infatti l’idea – dice Silvia Russo con un pizzico d’intelligente modestia che davvero non guasta mai - cominciò a germogliare nella mia mente ascoltando l’appassionato raccontare della mia cara amica Anna Pia sulla sua famiglia di origine abruzzese, era la storia dell’antica e nobile famiglia Parente. Ma andiamo per ordine ed iniziamo da qualche… secolo fa. L’incontro con la Puglia della famiglia Parente risale al 1600 quando diventò proprietaria dell’omonima masseria e della tenuta che in origine si estendeva per molti ettari, dedicata al pascolo di greggi di loro proprietà, affidate a famiglie di coloni veneti e coltivata a grano, uliveti, vigne di uva da tavola e da vino, ancora oggi in parte produttivi”.
Con Silvia è gradevole ripercorrere in un flash tutta questa premessa: “Iniziò così in quel periodo la pratica della transumanza dei propri armenti, lo storico passaggio dei pastori e delle greggi dalle alture abruzzesi alle pianure pugliesi dove arrivavano per svernare nei mesi più freddi dell’anno, attraversando i tratturi Regi.” Come quello di cui si ha memoria anche nella memoria stradale dalle nostre parti e che incrocia la statale 16 immergendosi nell’entroterra.
“Una storia che racconta di come le vicende di questa famiglia si siano intrecciate con quelle della storia rurale e culturale del mio territorio, la Capitanata, a cui non ho saputo resistere. Era importante tramandarla alle giovani generazioni. La mia essenza visionaria ne intravide subito la creazione di un progetto esperienziale, di divulgazione storico- culturale, ispirato da questa storia di famiglia”.
Sentirla esclamare con enfasi “Capitanata” mi fa venire in mente che, appena superato l’Ofanto a sud, noi siamo stati per tanto, forse troppo, tempo “Terra di Bari”. Denominazioni superate dal concetto unificante della Provincia estesa soprattutto nella Daunia storica…
Prosegue Silvia: “La proposta progettuale collegata alla masseria didattica” nasceva infatti dal desiderio, dalla voglia di creare un luogo dove raccontare questa storia. E per questo buon motivo fondamentale fu subito accolta dall’eclettica Anna Pia Parente, dottoressa farmacista e biologa nutrizionista, oggi erede dell’omonima masseria, accompagnata in questo percorso da suo marito il dottor Luigi Ventrella medico Veterinario”.
Fin qui il passato, l’altro ieri. Ma oggi? “Oggi il progetto è realtà ed ha preso forma nella “Masseria Didattica Parente” riconosciuta dalla Regione Puglia, nella stessa terra che Anna Pia Parente ha ereditato dai suoi avi; proprio ora che la transumanza è stata fatta propria col riconoscimento da parte dell’Unesco quale “Bene Culturale Immateriale dell’umanità”.
Nel suggerimento di una vacanzina che durasse anche poco, il tempo di raggiungerla a pochissimi chilometri nel raggio della Provincia, la masseria, casa e luogo di lavoro di pastori e agricoltori con le annesse stalle che ospitano bovini, equini e animali di bassa corte si è trasformata in un “Aula all’Aperto”. Molto di più si sa cliccando sul sito web http://www.masseriaparente.it/
Uno strumento educativo dove i giovani ospiti attraverso i laboratori esperienziali chiamati “Cosa diventa…?”, fanno proprio il concetto di Regione Climatica scoprendo le coltivazioni autoctone i loro colori, profumi e gusti, svolgendo i processi dell’intera filiera di trasformazione di grano, oliva e uva in fine preparandosi una merenda genuina con i prodotti ottenuti.
Nel laboratorio chiamato “Lucignolo l’asinello e i suoi amici animali” si approfondisce il concetto di habitat, un modo per conoscerne i vari tipi di animali, i loro bisogni, come accudirli e cosa producono per l’uomo; sperimentando la filiera di trasformazione di latte e lana.
Senza dimenticare la riflessione sul momento storico e i sentimenti dei protagonisti della transumanza nel laboratorio di scrittura creativa “La Storia di …” con il fine di trasmettere il prezioso messaggio che “rispettando l’ambiente si potrà produrre buon cibo per una buona e sana alimentazione” e agli adulti, offrire la riscoperta di un tempo lento.

Nino Vinella





 

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