Con la proclamazione vaticana della “venerabilità” di Don Ruggero Caputo, Barletta continua a riscoprirsi profumata sempre più dal sacro nelle figure di quei “Santi della porta accanto” già note e venerate come Suor Chiara Damato e Monsignor Angelo Raffaele Dimiccoli.

Concittadini che la Chiesa addita ad esempio universale per l’eroicità della loro vita al servizio di Cristo e della società intera, fra religione dovunque professata ed apostolato addirittura quasi missionario nei nostri quartieri.

La tradizione di fede nei secoli dimostrata dalla città tramite esempi di vite vissute, nell’attualità della notizia di cui gioisce chi tende a riconoscervisi al tempo dell’emergenza Covid-19, consente un approfondimento particolare nella prospettiva storica.

C’è chi, intervistato in tv sulla notizia concernente la dichiarata venerabilità di Don Ruggero Caputo, ha pianto con sincere lacrime di commozione: Don Sabino Lattanzio, postulatore della causa di Monsignor Dimiccoli e che di Don Ruggero è stato chierichetto. E proprio a Don Sabino si rivolge il pensiero quando ce ne offre l’occasione un libro, pubblicato anni fa ma attualissimo nella sua impostazione editoriale e nelle finalità dell’autore: libro quasi del tutto dimenticato nella nicchia di scaffali ma pronto a restituire quella conoscenza perché ricco di fonti documentarie e testimonianze dirette.

Con “Stelle nel cielo di Barletta. Figure di Vescovi, Sacerdoti, Religiosi, Religiose e Laici” (Stabilimento tipografico BMG Matera - novembre 1996, centonovanta pagine fra testi e foto), come scrive il suo autore giustificando il suggestivo titolo, il rogazionista barlettano Ruggiero Maria Dicuonzo, “intendo esprimere tutta la mia ammirazione e venerazione per questi modelli luminosi della mia città natale. Desidero far emergere dal tempo perché non siano sommerse nelle ombre del passato queste figure che hanno da dire la loro parola ricca di saggezza e di esperienza al Cleto ed ai Religiosi barlettani, e a coloro che si preparano ad essere i sacerdoti e i religiosi del domani. Guardando il cielo, trapuntato di stelle, sapremo scoprire in esse i volti luminosi di nostri fratelli e sorelle già passati all’eternità, poiché risplenderanno senza fine come stelle nel firmamento dell’eternità”.

Trenta sono le figure raccontate dall’autore, identificando in quella del Servo di Dio, il cappuccino Frà Dionisio (1682-1755) la più remota. E nella stesura del libro chiuso in tipografia a fine 1996, la narrazione di quelle vite si ferma alla testimonianza su Ruggiero Peschechera, spentosi a Lione il 15 aprile 1992 a soli 24 anni, faro di luce e di speranza per i suoi coetanei. Ma ci piace pensare che il volume libro sia stato fra le mani di Salvatore Mellone e che lui stesso abbia potuto leggerlo appassionandosi a quelle pagine tanto da segnarne il destino: quando, già prossimo alla morte, desiderò completare il suo cammino sacerdotale, venne ordinato prete il 16 aprile 2015 e si spense il 29 giugno successivo. Anche di Papa Francesco che, quand'era ancora seminarista, gli disse per telefono: “La prima benedizione che darai da sacerdote la impartirai a me”.

La storia di Don Salvatore commosse l'Italia intera. L’ultima stella, forse la più luminosa, a brillare da allora ed ancora oggi con tutte le altre nel cielo di Barletta…

Nino Vinella
Barletta 25 gennaio 2021

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Uomini e donne di fede... come "stelle del cielo di Barletta"
Dopo la proclamazione di venerabilità di? Don Ruggero Caputo, tante le figure da ricordare

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