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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

07/03/2021.  BARLETTA – 8 MARZO 2021: DONNE CONTRO IL COVID NEL COMMOSSO RICORDO DI DONNA LIVIA CASARDI BONAMICI, LA “MAMMA DEI POVERI” UCCISA DAL TIFO NELL’EPIDEMIA DEL 1902. UNA FIGURA FEMMINILE EROINA DEL VOLONTARIATO SOCIALE ISPIRATO ALLA CARITA' CRISTIANA.

Lunedì 8 marzo 2021. Un otto marzo come giornata di riflessione al tempo del Covid nella pandemia. Ed é la drammatica attualità di queste ore a dettare il tema fra dolore per la morte di tanti e paura di non riuscire a farcela: essere donna nei terribili momenti dell’epidemia. Assistere amorevolmente i malati con le sue cure, il suo amore, il suo sorriso. Né risparmiarsi quando la fatica si fa sentire ancora più dura. Fino allo stremo delle forze. Come una mamma. Fino a quando sembra addirittura impossibile che la resistenza umana o la medicina o la speranza della guarigione possano far fronte al dilagare del contagio e della malattia... E giungere addirittura ad offrire la propria vita come sacrificio più estremo.

Fra cronaca e storia, lunedì 8 marzo 2021 nella pandemia Covid-19 come lo furono quegli altri, terribili giorni del 1902 a Barletta: quando brutalmente infuriava e mieteva vittime il tifo. E quando contro questa piaga si dovettero mobilitare come si poteva in quel tempo la pietà e il desiderio di prestare soccorso. Anche contro un male senza pietà e senza nessuna speranza di guarigione.

Martedì primo aprile 1902, dopo alcune settimane di febbri violente, contagiata da un attacco di tifo, moriva a soli 41 anni donna Livia Casardi Bonamici, la “mamma dei poveri” come venne conosciuta e ricordata dai contemporanei. Che da diversi mesi lottavano contro un’epidemia di straordinaria violenza abbattutasi su Barletta. Allora come purtroppo anche oggi, i primi ad essere colpiti furono proprio i sanitari, le suore e i sacerdoti: tutte persone a stretto contatto con i malati. La gente spaventata abbandonava i familiari infetti e donna. Mentre Livia, insieme a pochi altri coraggiosi, sfidava il contagio.

Secondo le testimonianze di alcuni, riportate nelle cronache giornalistiche del tempo e dalla vox populi, fu proprio allora che la gente, le famiglie dei più bisognosi assistiti con mano tanto amorevole, cominciarono a chiamare affettuosamente donna Livia “mamma".

Ma il tifo non risparmiò la gentildonna che morì nella sua casa dopo aver espresso il desiderio di essere seppellita con l’abito delle terziarie di S. Francesco da Paola.

L’Amministrazione comunale le attribuì una medaglia d’oro e le intestò una strada. Inoltre nel primo anniversario della morte, nella cappella di S. Francesco da Paola in S. Andrea, venne murata una lapide a sua ricordo.

LA MEMORIA - Livia Casardi Bonamici nacque a Napoli il 12 agosto del 1860 dal maestro di musica Ferdinando Bonamici e da Maria Pagliucchi. Orfana di madre sin dall’età di quattro anni, Livia si trovò così a fare lei stessa da mamma alle sorelle minori, crescendole senza mai far mancare nulla ed avviandosi così a sviluppare un alto senso di responsabilità e maturità.

L’incontro con il barlettano Oronzo Casardi segnò una svolta per la sua vita: a 24 anni si sposò e si trasferì definitivamente a Barletta. Dal matrimonio ebbe tre figli: Francesco, Ferdinando (ammiraglio, senatore nella I legislatura, sottosegretario nel Governo De Gasperi) e Maria. Dall’epistolario intrattenuto con la più piccola, emerge una personalità di mamma forte ma allo stesso tempo affettuosa e comprensiva.

Cattolica devotissima, donna Livia si recò a Roma in pellegrinaggio per partecipare al Giubileo del 1900, tragico “secolo breve” delle due sanguinose guerre mondiali. Ma che nel suo inizio vedeva papa Leone XIII protagonista fra cristianizzazione della vita moderna e modernizzazione della vita cristiana.

Consapevole di questo insegnamento, donna Livia fu una delle pioniere nel campo del volontariato: si dedicò molto agli ammalati, divenendo benemerita del sottocomitato della Croce Rossa, socia del Patronato Scolastico, instancabile promotrice di numerose iniziative di beneficenza.

Quando don Francesco Scuro costituì l’Associazione di S. Vincenzo de’ Paoli “Figlie di Maria”, donna Livia ne venne nominata responsabile. Lei rifuggiva da mondanità, viaggi ed in genere da quei lussi borghesi: atteggiamento che le valse molte critiche, mentre i suoi stessi familiari l’assecondavano ma non sempre giustificavano alcuni suoi comportamenti. Oltre al sostegno morale bisognava pensare anche ai bisogni materiali di molte famiglie e donna Livia non si tirava indietro arrivando a… tassare marito e cognato o girando per fare la colletta per le case agiate.

LA CERIMONIA - Mancano tutti questi riferimenti storici, e la (perdurante?) amnesia di certe istituzioni locali o provinciali, amministrative e sanitarie potrebbe privarne il momento nel quale far confluire passato e presente.

Donna Livia Bonamici sarà dunque l’invisibile ma presentissima icona di lunedì 8 marzo quando, alle 10, nell'area antistante il pronto soccorso dell'ospedale "Dimiccoli", il sindaco Cosimo Cannito, l'assessore alle Pari Opportunità Rosa Tupputi, e il Commissario straordinario della Asl BT Alessandro Delle Donne, doneranno dei fiori a tre delle operatrici sanitarie per ringraziarle tutte, una per una.

“Donne contro il Covid, 8 marzo dedicato alle operatrici sanitarie a Barletta. L'iniziativa dell'Amministrazione comunale e della Asl BT – recita il comunicato stampa - I mesi più bui li abbiamo superati anche grazie a loro che, insieme a tutti gli altri operatori sanitari, sono in prima linea contro la pandemia da Covid 19. Nascoste e rinchiuse nelle tute bianche, con i volti coperti da mascherina, occhiali e visiere, hanno imparato a destreggiarsi come giganti contro il Coronavirus, nelle corsie degli ospedali, nelle residenza per anziani, a bordo delle ambulanze, nelle case dei pazienti, ovunque ci sia bisogno di loro.

Lavorano senza sosta, con generosità, forza e coraggio e per questo l'Amministrazione comunale, Assessorato alle Pari Opportunità, e la direzione generale della Asl Bt, in occasione della Giornata internazionale della Donna, il prossimo 8 marzo, vogliono dedicare alle operatrici sanitarie in generale e in particolare a quelle della città di Barletta, questa ricorrenza.

Ed ancora: "Avete sacrificato il vostro tempo, le vostre famiglie portando sui vostri volti i segni della fatica e dell'angoscia, la sofferenza delle rinunce e la paura, ma riuscite a superate con grande energia e passione tutto questo ogni giorno trovando in voi stesse una forza enorme che serve da esempio a tutti noi. Grazie per tutto quello che state facendo", hanno detto il primo cittadino e l'assessore Tupputi.

"Simbolicamente ringraziamo tutte le donne della nostra sanità pubblica – dice Alessandro Delle Donne – che anche in questo periodo così difficile hanno fatto sentire la loro presenza con una forza, una dedizione e una passione che noi conosciamo bene. Cogliamo l'occasione di questa giornata per celebrare il mondo femminile".

Nel commosso ricordo di donna Livia Casardi Bonamici…

Nino Vinella Barletta, 6 marzo 2021





 

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