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28/03/2007.  CANOSA - Bombardamento del ‘43: nuovo appello a Ciampi.



Si riapre il caso Dopo il rifiuto di nuova medaglia alla città «Ingiusto dimenticare le 53 vittime della strage»

Il 24 aprile del 2001, l’allora presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, conferì la «Medaglia di bronzo al valore civile» alla città di Canosa. La richiesta era stata avanzata, nel 1999, da un Comitato coordinato dal maresciallo dell’Aeronautica militare in congedo, Francesco Acquaviva e supportata da alcuni articoli apparsi sulla «Gazzetta». La motivazione dell’onorificenza: «All'indomani dell'armistizio, abbandonata dai tedeschi, la città subì un violento bombardamento che provocò numerosi morti e gravissime distruzioni. La popolazione si prodigò in una generosa gara di solidarietà in aiuto dei superstiti e dei senza tetto, dando prova d'elette virtù civiche e grande spirito d'abnegazione. Canosa di Puglia - 6 novembre 1943».

Pochi mesi più tardi oltre mille firme giunsero al Presidente Ciampi per chiedere una medaglia che «rendesse giustizia al sacrificio di oltre 53 vittime, tra cui molte donne e bambini» dimenticati in quella onorificenza. La richiesta, inoltrata dallo stesso Comitato capeggiato dal maresciallo in congedo Francesco Acquaviva ottenne la revisione della istanza, anche se solo «per un eventuale elevazione». Elevazione che però non ci sarà: l’altro giorno, infatti, è stato comunicato che la apposita Commissione ha rigettato la richiesta. «È una dolorosa tappa della mia città perchè lascia un grande vuoto, rappresentato dall'assenza di un preciso riconoscimento dell 'estremo sacrificio di 53 concittadini periti» commenta Acquaviva che, a nome di tanti cittadini che firmarono quella petizione, ha scritto una lettera al senatore a vita Ciampi. «La petizione da Lei accettata con la consueta nobile disponibilità e fatta trasmettere alla competente Commissione ha ricevuto parere contrario della elevazione in “o ro ” della precedente onorificenza, poiché dalla documentazione fornita non sono emersi "elementi di novità rispetto a quelli già esaminati in sede di prima concessione".

Ciò ci ha. notevolmente rattristati e commossi e non riusciamo a rassegnarci specie se constatiamo che le vittime sono state considerate sullo stesso piano dei soccorritori. L’oro è stato chiesto non per la città o per i soccorritori, ma per le vittime, ben 53, come per analoghi fatti bellici di Marzabotto ed altre città d'Italia. Perché questa discriminazione? Perche le nostre vittime non meritano, come tante altre in Italia il giusto riconoscimento non al Valore Militare, ma al Valor Civile, considerato che le vittime per noi fratelli concittadini, hanno avuto non la morte ma l’immortalità dell’Olocausto». «Un anelito di speranza continua ora a levarsi dai nostri animi - conclude Acquaviva nella lettera indirizzata all’ex Presidente Ciampi - perchè tramite Lei, il signor presidente Giorgio Napolitano possa coronare il nostro grande sogno».

Paolo Pinnelli

Fonte: La Gazzetta del Nord Barese 27.03.2007






 

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