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19/09/2007.  La Terra non basta, ora Google vuole anche la Luna.


L'editore americano offre un megapremio per chi invierà un robot semovente sul nostro satellite. E intanto affitta una pista nella base aerea privata della Nasa

Trenta milioni di dollari, cioè oltre 21 milioni e 600mila euro, costituiscono la ricompensa per chi riuscirà a mandare sulla luna un robot semovente, che sia in grado di compiere un tragitto di almeno 500 metri rinviando dati e immagini ad alta risoluzione.
L'offerta, giunta tramite la fondazione X Prize, riguarda esclusivamente persone e società private, escludendo cioè qualsiasi ente governativo; in compenso resterà valida per i prossimi cinque anni e si stima che i partecipanti potrebbero essere non molti, ma attendibili.

Che il management di Google sia un poco sulla Luna potrebbe essere confermato da un'altra notizia. Per la modica somma di circa 940mila euro all'anno, pare che quelli di Mountain View abbiano ottenuto dalla Nasa di usare una delle piste del complesso per tre dei loro aerei, tra cui il famoso Boeing 767-200.

Alla Nasa minimizzano il fatto, riconducendolo a una semplice equazione tra domanda e offerta e sostenendo che l'affitto servirà a contribuire alla manutenzione dell'aeroporto il quale, giova ricordarlo, è vietato all'impiego civile; inoltre i tre aerei sarebbero anche usati per trasportare documentazione e strumentazione scientifica.

Invece per Google si tratta di "un risparmio" sui costi di trasporto, atteso che la spesa per l'affitto di una pista riservata presso i lontani aeroporti di San Francisco o di San Josè sarebbe di oltre 300mila dollari , mentre il campo di Moffett Field pare disti appena sette minuti d'auto dal Googleplex di Mountain View.

Lo strano della faccenda è che nel 1992 un referendum locale aveva respinto l'ipotesi di adibire a uso civile le piste di Moffet Field, tanto che la Marina Usa allora proprietaria le aveva cedute alla Nasa; ancora più strano è che uno degli apparecchi autorizzati della flotta Google, un Guslfstream V, sia stato utilizzato dalla Nasa proprio per "osservare una pioggia di meteoriti" nello scorso agosto.

Evidentemente lo scambio di favori non si limita alla cessione di immagini dallo spazio ad alta risoluzione; infatti è stato notato da molti che se da un lato Google sembra aver aumentato l'offerta di immagini gratuite, dall'altro la qualità delle immagini è spesso scaduta, nel senso che molte zone terrestri prima offerte a risoluzione alta o medio-alta ormai sono offerte a risoluzione media o addirittura mediocre.

Ancor più strana appare la necessità di avere in affitto un'intera pista per soli tre aerei; la sensazione è quella che si voglia avere invece la certezza che alcuni voli - magari molto "riservati" - rimangano tali, indipendentemente dai piani di volo ufficiali e dalle dichiarazioni relative all'uso della piccola flotta.




Dodi Casella

Fonte: ZEUS News - www.zeusnews.it - 15-09-2007










 

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