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13/11/2007.  Bari - Il nuovo volontariato riparte dalla Puglia .



Conclusi i lavori della II edizione Meeting del Volontariato 2007 «Tracce di gratuità». Discussa una proposta di riforma della legge 266/91 da continuare a dibattere on line. Più impegno per integrare i deboli


BARI - Sono state oltre 7.500 le persone che hanno partecipato ai lavori della II edizione Meeting del Volontariato 2007 «Tracce di gratuità» che si è concluso domenica a Bari nel padiglione 18 della Fiera del Levante. Ai lavori hanno partecipato anche 120 associazioni e 20 scolaresche.

L'iniziativa, organizzata dal Centro di Servizio «San Nicola» per la Provincia di Bari, si è snodata in numerosi eventi, anche di spettacolo e di incontri. Due giorni di festa, ricchi di spunti di riflessione sulle povertà estreme, l'immigrazione, gli abusi su donne e minori, la dipendenza accolta e la riforma della legge sul Volontariato (266/91) sulla quale – informa una nota degli organizzatori – è intervenuto il presidente della XII Commissione – Affari Sociali della Camera dei Deputati, on. Mimmo Lucà.

«Entro i primi mesi del 2008 porteremo in aula la riforma. – ha detto Lucà – Abbiamo ascoltato decine e decine di organizzazioni di volontariato, di enti, di organismi istituzionali. Adesso cominceremo la stesura del testo base definitivo da sottoporre alla procedura degli emendamenti. Credo sia importante che la riforma preveda se non 150 ore, almeno una parte di ore che i lavoratori possano ogni anno dedicare al servizio delle persone in difficoltà, della cura dell’ambiente e del patrimonio culturale o della protezione civile».
«Bisognerà avviare – ha proseguito – una discussione con i sindacati, le pubbliche amministrazioni e le organizzazioni imprenditoriali per capire quanta voglia ci sia di prevedere la modifica dei contratti nazionali di lavoro».

Il Centro «San Nicola» sta continuando a raccogliere i pareri dei volontari sul progetto di riforma della legge 266/91 (il questionario è disponibile sul sito internet www.csbari.com). Sussidiarietà, gratuità e permessi lavorativi sono i tre temi al centro del confronto. Dai primi 450 questionari raccolti è emerso che i rapporti tra associazioni, Provincia e Regione sono pressoché inesistenti. Solo i Comuni continuano ad avere con i volontari un rapporto più diretto. Sulla questione dei permessi lavorativi per svolgere l’attività di volontariato solo il 30% degli interpellati è favorevole a preservare il concetto di flessibilità dell’orario previsto dalla legge attuale, orario da definire di volta in volta con il datore di lavoro. Tutti gli altri chiedono una modifica e, nel 53% dei casi, invocano l’inserimento delle 150 ore nei contratti nazionali di lavoro.

Sulle tensioni generate dagli ultimi fatti di cronaca che hanno visto coinvolti immigrati, non solo di etnia Rom, è intervenuta il Sottosegretario del ministero della Solidarietà Sociale, con delega all’Immigrazione, on.Cristina De Luca.

«Stiamo lavorando affinché non si viva in continua emergenza – ha detto l’on.De Luca – prendendo in considerazione due punti di riferimento certi: da un lato la possibilità dell’incontro legale tra la domanda e l’offerta di lavoro, dall’altro il contrasto forte a tutte le forme di immigrazione clandestina e irregolare. Molte delle associazioni di volontariato si sono contraddistinte per l’impegno nei progetti a sostegno dell’inclusione e dell’integrazione in collaborazione con le istituzione».
«Gli italiani – ha continuato – hanno nei confronti del volontariato un’attenzione particolare. I 3milioni di volontari lo testimoniano. Il volontariato è una grande risorsa per il nostro Paese, non solo per quello che fa, ma anche per il suo stile e i suoi lavori». «Bisogna continuare a lavorare con rigore e trasparenza – ha detto Edo Patriarca, dell’Agenzia per le Onlus che opera con la Guardia di finanza -. Purtroppo, il numero delle persone che usano malamente la dizione Onlus è in crescita. Non bisogna approfittare della solidarietà perché ucciderla vorrebbe dire uccidere il Paese. Anche in Puglia abbiamo avuto nell’ultimo periodo tantissime richieste di cancellazione dall’Albo delle Onlus da parte dell’Agenzia delle Entrate. Richieste che in gran parte abbiamo accolto».










 

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