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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

31/01/2008.  CANOSA - ‘Il Parco fluviale dell’Ofanto’: un incontro con i rappresentanti di Comuni e Province per chiarire i contenuti dell’istituito Parco dell’Ofanto.




Nuovo passo in avanti per la realizzazione fattiva del Parco fluviale del fiume Ofanto, attraverso l’istituzione di un Consorzio di gestione. E’ stata sottoscritta il 28 gennaio in aula consiliare, l’adesione al finanziamento “POR Puglia 2000-2006 – Pis (Progetto Integrato Settoriale) n.12, Itinerario turistico – culturale Normanno Svevo Angioino – Misura 1.6 – per il progetto “Le porte del Parco Fluviale dell’Ofanto” approvato dalla Giunta regionale, da parte di rappresentanti dell’intero territorio in cui scorre il fiume Ofanto. In quest’area, infatti, è prevista la realizzazione di un progetto di riqualificazione ecologica del corridoio – condotto fiume Ofanto SICp IT 91001 ‘Valle Ofanto/Lago Capacciotti’ - , mediante processi di pianificazione strategica e di gestione integrata del territorio.



L’istituito “Parco del Fiume Ofanto (Legge regionale n. 37 del 14 dicembre 2007)” è un’area protetta che interessa undici Comuni (Ascoli Satriano, Barletta, Candela, Canosa di Puglia, Cerignola, Margherita di Savoia, Minervino Murge, Rocchetta Sant’Antonio, San Ferdinando di Puglia, Spinazzola e Trinitapoli) e due Province, per un totale di circa ventisettemila ettari sottoposti a tutela, lungo l’alveo principale del fiume Ofanto e quello dei due principali affluenti pugliesi.



Nel programma regionale, con riferimento alle risorse previste dalla Misura 1.6 del POR, il progetto è stato ammesso a finanziamento: per l’intervento di recupero e valorizzazione del Parco Fluviale dell’Ofanto, infatti, verrà assicurato un finanziamento di 1,5 milioni di euro. La Regione Puglia – Assessorato all’Ecologia, Settore Ecologia - dalle risultanze dell’istruttoria tecnica condotta, ha valutato positivamente la congruità del progetto con la precisazione che ‘La natura integrata, le dimensioni degli interventi ed il numero dei soggetti ed enti interessati richiedono la costituzione di un gruppo di coordinamento’ e con la prescrizione di integrare la documentazione fornita con i Progetti definitivi delle singole opere costituenti il Progetto generale.

Il sindaco di Canosa, Francesco Ventola ha così convocato i sindaci e rappresentanti del territorio interessato per chiarire i contenuti dell’istituito Parco dell’Ofanto e iniziare a lavorare per formare un Consorzio dei soggetti interessati dal progetto. Nel corso dell’incontro del 28 gennaio, hanno sottoscritto l’adesione al finanziamento “POR Puglia 2000-2006 – Pis”: il sindaco di Cerignola, Matteo Valentino; il primo cittadino di Minervino Murge, Luigi Roccotelli; il sindaco di Trinitapoli, Ruggero Di Gennaro, l’assessore all’Ambiente del Comune di Barletta, Caterina di Bitonto; il delegato dal commissario prefettizio di Margherita di Savoia, Sabino Valentino, l’assessore all’Ambiente del Comune di San Ferdinando di Puglia, Michele Piazzolla; il vicesindaco e assessore all’Urbanistica del Comune di Spinazzola, Sebastiano Fiore; il vicepresidente del consiglio della Provincia di Bari, Luigi Santangelo e il delegato della Provincia di Foggia, Matteo Valentino.

Attraverso la sottoscrizione del verbale, gli amministratori hanno aderito formalmente all’iniziativa oggetto di finanziamento regionale, impegnandosi ad approvare il relativo protocollo d’intesa e il progetto definitivo, in fase di redazione, nell’ambito delle rispettive Giunte. Questo protocollo d’intesa consisterà nell’adesione dei singoli Comuni ricadenti all’interno del Parco dell’Ofanto, in un partenariato appositamente creato per la realizzazione del progetto esposto dal Comune di Canosa, comune capofila. I Comuni così si impegnano ad accettare di conferire l’incarico di supporto tecnico amministrativo alla progettazione definitiva delle singole “Porte del parco fluviale dell’Ofanto” che costituiranno il progetto generale, alla Agenzia per l’Ambiente del Patto territoriale Nord barese.

“Il progetto – ha spiegato il sindaco di Canosa di Puglia Francesco Ventola – nasce dalla necessità di tutela del fiume Ofanto, quale maggiore asta fluviale sfociante nel Mare Adriatico a sud del Fiume Reno, ma anche dalla estrema fragilità del suo sistema, corso d’acqua a regime pluviale la cui portata dipende esclusivamente dall’andamento delle precipitazioni e soprattutto dalla estrema frammentarietà che lo contraddistingue. Il sito del fiume è diviso infatti tra la proprietà pubblica, costituita prevalentemente dal demanio nella fascia del tratto terminale del fiume, tra la linea di magra ed il limite esterno degli argini, e proprietà privata, attraverso nove Comuni pugliesi, nel suo tratto terminale. Abbiamo così istituito un partenariato che coinvolge i maggiori attori presenti sul territorio - gli Enti Locali pugliesi ricadenti nell’area SICp – nella condivisione del Progetto comune denominato ‘Le porte del Parco Fluviale dell’Ofanto’ caratterizzato da azioni sinergiche di conoscenza dell’ecosistema e di intervento di protezione dell’habitat, necessarie per la conservazione del paesaggio e per le particolari biocenosi esistenti, lungo l’intero tratto pugliese del fiume”.

Il prossimo passo sarà quello di approvare il Protocollo d’intesa tra i predetti Comuni, per la costituzione del partenariato, dando atto che il Comune di Canosa di Puglia rivestirà ruolo di Comune Capofila ai fini dell’attivazione di ogni procedura relativa alla definizione del finanziamento.

L’incontro si è concluso con l’intento di convocare un nuovo tavolo di lavoro in cui si chiederà l’intervento dell’assessore all’Ecologia ed alla tutela dell’Ambiente della Regione Puglia, Michele Losappio, affinché congiuntamente e propedeuticamente alle decisioni finali della Regione, possano essere valutati tutti i diversi aspetti delle questioni sul tappeto.








 

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