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CANNE DELLA BATTAGLIA:
RIPULIAMO DALLO SCEMPIO LA FONTANA DI SAN RUGGIERO
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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

25/08/2005.  CANNE DELLA BATTAGLIA: UNO SCANDALO ANNUNCIATO.

MA E’ IL TEMPO DI DIRE BASTA E DI LAVORARE SUI PROGETTI

Non deve far gridare soltanto allo scandalo quanto denunciato dalla scrittrice-visitatrice di Bari all’Antiquarium ed alla Cittadella di Canne della Battaglia nell’edizione di mercoledì 17 agosto. Il nostro Comitato, molte volte criticato dai politicanti di casa nostra per azioni definite strumentali alla logica del presenzialismo, lo va predicando da un pezzo: ed ora che i soldi ci sono (il finanziamento da un milione di euro della Regione al Comune), dobbiamo tutti quanti smetterla di predicare nel deserto e andare avanti sull’unica strada possibile, quella del progetto approvato a giugno scorso dalla Giunta ed ancora fermo ai blocchi di partenza.
Vi è comunque alla base di ogni denuncia una cultura della visitabilità turistica di Canne della Battaglia che blocca tutte le persone in visita nella località solo ed esclusivamente al sito (per così dire) governato dalla locale Direzione e dalla Soprintendenza archeologica di Taranto. Alla quale, fra i tanti demeriti, ivi compresi i cattivi anzi pessimi anzi inesistenti rapporti con gli organi di comunicazione, va almeno almeno ascritto l’atto dovuto di aver sistemato (non si sa per quale miracolo di dedizione al proprio lavoro d’ufficio) la segnaletica esterna agli accessi dalla strada provinciale 142 al perimetro del sito archeologico. In altri termini, gli organi preposti hanno semplicemente fatto il proprio dovere, e quindi non gli spettano gli applausi (visto che spendere i soldi pubblici così tanto in ritardo produce solo residui passivi e interessi a carico della collettività) ma un’altra “strigliata”. L’assenteismo non è solo quello che la guardia di finanza punisce quando si fa credere di essere al lavoro, ma poi si sbrigano altrove faccende del tutto personali…
Canne della Battaglia non è solo la Cittadella, martellata dai concerti usa e getta e poi abbandonata coi ponticelli rotti e quindi incapace di restituire al pubblico di studiosi, turisti, semplici curiosi tutto il suo “tesoro” di oltre settemila anni di storia.
Noi del Comitato ormai guardiamo Canne della Battaglia da tutto un altro punto di vista, ovverosia dalla stazioncina ferroviaria sulla vecchia (ma modernissima) linea Barletta-Spinazzola. Questo “lascito” fa parte del primo Comitato Pro Canne, quello del generale Domenico Ludovico presidente fondatore, di Sabino Pizzuto il canosino segretario e giornalista, di Carlo Ettore Borgia, di sacerdoti veri patrioti della storia locale come don Peppuccio D’Amato, don Franco Damato e don Luigi Filannino.
Dai giardini della stazioncina, dove ci visita a Canne della Battaglia la gente comune, le famiglie, gli studenti, i ferrovieri, i tanti amici diligentemente registrati sui nostri libri di presenza giornaliera con la Cooperativa Sociale L’Arca che collabora in questo sforzo di condivisione, abbiamo scattato qualche foto: compresa quella del pannello rovesciato esattamente sotto la colonna installata sulla sommità della celebre collina dall’archeologo Michele Gervascio e che sta lì rovinata a terra ormai da circa un paio d’anni. Eppure il diserbo sulla collina, in quello stesso posto, lo hanno fatto gli appaltatori della Barsa, ma qui vige la politica di farsi i fatti propri, dell’altro non ci interessa…
Noi non abbiamo in mente grandi idee dal punto di vista finanziario: c’è già il Comune che dovrebbe occupare i fondi dove insistono le Terme romane di San Mercurio, già formalmente espropriati e da indennizzare ai proprietari. Il nostro Comitato, che esprime per Canne quanto desidera la gente (aria buona, paesaggi naturali, facilità di accesso, illustrazione dei luoghi), si prefigge un solo scopo: basta con le chiacchiere e i pendolarismi radical-chic di coloro i quali vengono una volta all’anno a Canne della Battaglia, esplodono (giustamente) sui quotidiani la propria ira e se ne tornano l’anno dopo a verificare se qualcosa è cambiato.
E’ chiaro che noi a Canne della Battaglia ci abitiamo, ci lavoriamo, ci stiamo da neo-cittadini residenti, e ci spostiamo in auto ma soprattutto col Treno dell’Archeologia e dell’Ambiente che collega Barletta a Canne, e poi a Canosa, a Minervino, a Spinazzola, cioè dovunque ci sono mete archeologiche e turistiche. Ci aiuti “Puglia Imperiale”, l’agenzia del Patto territorialecon la quale abbiamo dialogato a Trani dieci giorni fa proprio su questi argomenti.
Tutto il resto non ci interessa più davvero: se Canne della Battaglia è la culla della nostra civiltà, noi tutti dobbiamo dimostrare di essere finalmente diventati “grandi”, e da adulti padri di famiglia preoccuparci di difendere la dote ed il capitale di questa nostra figlia dagli sciacalli che ci sono stati e, purtroppo, sempre saranno in agguato.

NINO VINELLA
Presidente del Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia
BARLETTA



Canne, una «battaglia» persa

Le condizioni del parco archeologico scoraggiano la visita. Cartelloni bruciati, servizi igienici da terzo mondo.

Una lettrice: un disastro.
Il consigliere Dicorato: rimedieremo.


Barletta - Meglio farsi passare la voglia d'archeologia, soprattutto a Ferragosto. Perché se alla pasta al forno preferite i beni culturali, in certi casi è sempre preferibile la tavola imbandita. Riflessione propria di una lettrice che ci ha scritto (chiedendo di non riportare il cognome) per raccontare la sua disavventura in quel di Canne, meraviglia a due passi da Barletta. «In quanto pugliese - afferma la signora Maria - sono indignata. Non si fa altro che parlare di rilancio del turismo. E poi? Il parco archeologico di Canne è in condizioni disastrose.» La lettrice prosegue nel dettaglio. «Per Ferragosto - si legge nell'e-mail - scelgo, con mia cugina, di visitare Canne della Battaglia. Il biglietto costa due euro, la gentile cassiera fa anche da guida, senza staccarsi dalla sedia. Decido di cominciare dalle teche sulla mia destra, che introducono al piccolo museo. In una delle prime c'è il pezzo forte: una statuetta del quinto secolo avanti Cristo, che rappresenta la Dea Madre. Ricomparirà su tutti i cartelloni illustrativi, che ripetono la stessa storia con linguaggio tecnico, riservato a pochi eletti. Il materiale conservato è molto bello: peccato che si giochi al risparmio, utilizzando piccole etichette adesive sui cartellini nelle teche, per coprire errori di valutazione temporale: che so, il «III - II secolo a.C.» con un rettangolino bianco è diventato così il «II». Mi giro, scopro una saletta video: è vuota, inutile. Più in là due pc, ma spenti». E i servizi per il visitatore? «La toilette - prosegue la signora - è territorio delle mosche. I bagni non hanno chiave. Per fortuna che c'è luce, altrimenti avrei rischiato di restare fulminata visto che l'interruttore con tre pulsanti offre al turista solo quello centrale. I due laterali sono buchi neri nei quali fanno occhiolino i cavi elettrici». Fuori, nel viale che conduce alle mura, la fontanina è rotta. «Siamo in vetta - continua la lettera - e il primo tabellone ci racconta quel che è sotto i nostri occhi. Peccato che non ci sia neppure un pallino rosso per indicare dove ci troviamo. Il percorso fai da te è cominciato e mi sforzo di intuire le destinazioni delle varie zone. Forse ipogei, forse abitazioni. Ecco un altro cartello. Questo invece ci illustra la suddivisione del castello, con il lato più antico. E dove sarà? Accanto, una piccola salita di terreno friabile è stata trasformata in scaletta con assi di legno marcio. Salgo, scendo, inciampo in una bottiglia di vetro e arrivo fino in fondo al percorso. Lì dove c'è la "Cripta" di San Ruggiero. E il cartellone? Divelto, come un altro che avevo incrociato, e bruciato per buona parte. È salvo solo il testo in inglese. Di fronte a me l'accesso al ponticello che conduce ad un prezioso mosaico in restauro (chissà da quanto) è sbarrato. Torno a casa: il prossimo museo che visiterò sarà almeno a mille chilometri di distanza da Canne». La «Gazzetta» ha «girato» al consigliere comunale delegato per Canne, Michele Dicorato, il disappunto della lettrice. Tanta disponibilità, per fortuna. «Mi sono reso conto della situazione - afferma - e cercheremo di porre rimedio ai disservizi. Facciamo quel che possiamo: ieri ho spento anche un piccolo incendio provocato da qualche vandalo».

Ruggero Cristallo


Canne, scocca l'ora dei buoni propositi

La «Gazzetta» ha illustrato, due giorni fa, le condizioni penose in cui versa il parco archeologico. Ieri un altro sopralluogo dei responsabili.

Primi interventi dopo la nostra denuncia.
Dicorato: la Soprintendenza faccia la sua parte.


All'indomani del racconto di una lettrice che ha illustrato, dopo averlo visitato, le condizioni penose in cui versa il Parco archeologico di Canne della Battaglia, sembra che finalmente qualcosa si muova. Ad intervenire, dopo la denuncia della «Gazzetta», Michele Dicorato, consigliere comunale delegato per Canne e Nino Vinella, presidente del Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia. «Ho verificato sul campo - rileva Dicorato - quanto asserito dalla vostra lettrice. Purtroppo è tutto vero. Gli interventi di cui ha bisogno il Parco archeologico, però, non sono tutti di competenza del Comune. In gran parte i disservizi denunciati dipendono dalla Sovrintendenza». Il Comune, però - giura Dicorato - farà la sua parte. «Ci siamo già attivati per eliminare quel che non funziona. Questa mattina obbligherò la Barsa, ad esempio, a rendere agibili i servizi igienici, così come ci attiveremo perchè anche la Sovrintendenza faccia la sua parte. Ho telefonato alla responsabile, ma mi ha invitato a parlarne nel suo ufficio a Bari. Così non va: quel che non funziona bisogna verificarlo sul campo. La aspetto a Canne, spero presto, perché non possiamo perdere un sito storico di rilevanza mondiale per colpe altrui». Nel contempo (ne parliamo nell'articolo qui a fianco), si pensa (era ora) ad utilizzare i fondi stanziati dalla Regione per la risistemazione dell'area archeologica. «Stiamo già pensando ai primi interventi. Lavorerò con la determinazione di chi riveste un incarico istituzionale e con la passione di chi ama la nostra terra». Dicorato non si ferma qui. «È giunto il momento - dice - di stanziare fondi per la sorveglianza, diurna e notturna del sito archeologico. Mentre ero impegnato a visitare la zona, per verificare i disservizi, ho dovuto spegnere un incendio appiccato dai vandali alle spalle della stazioncina. Forse gli stessi che hanno distrutto l'auto al custode-preposto Michele Gracco (della Cooperativa Sociale L’Arca) all’ufficio di Presidio dell’Authority presso la base logistica del Comitato alla stazioncina ferroviaria, qualche giorno fa. È impensabile che il parco archeologico sia lasciato alla mercè dei vandali o solo al senso di responsabilità dei cittadini». Fin qui il consigliere. Per il presidente del Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia, invece, le condizioni in cui si trova il sito non devono destare scandalo. «Non deve far gridare soltanto allo scandalo - rileva Nino Vinella - quanto denunciato dalla scrittrice-visitatrice di Bari all'Antiquarium ed alla Cittadella di Canne della Battaglia . Il nostro Comitato, molte volte criticato dai politicanti di casa nostra per azioni definite strumentali alla logica del presenzialismo, lo va predicando da un pezzo: ed ora che i soldi ci sono (il finanziamento da un milione di euro della Regione al Comune), dobbiamo tutti quanti smetterla di predicare nel deserto e andare avanti sull'unica strada possibile, quella del progetto approvato a giugno scorso dalla Giunta ed ancora fermo ai blocchi di partenza.» Per il presidente, inoltre, «il Comune dovrebbe occupare i fondi dove insistono le Terme romane di San Mercurio, già formalmente espropriati e da indennizzare ai proprietari. Il nostro Comitato, che esprime per Canne quanto desidera la gente (aria buona, paesaggi naturali, facilità di accesso, illustrazione dei luoghi), si prefigge un solo scopo: se Canne della Battaglia è la culla della nostra civiltà, noi tutti dobbiamo dimostrare di essere finalmente diventati "grandi", e da adulti padri di famiglia preoccuparci di difendere la dote ed il capitale di questa nostra figlia dagli sciacalli che ci sono stati e, purtroppo, sempre saranno in agguato.»

Ruggero Cristallo


I fondi? Già stanziati

Servizi di accoglienza migliorati e nuove aree di scavo.

Per la Cittadella un progetto ambizioso. Datato aprile.


Il progetto definitivo per l'ampliamento e la sistemazione dell'Antiquarium di Canne della Battaglia è datato aprile 2005. I professionisti che vi hanno lavorato hanno previsto l'insediamento di nuove funzioni per servizi di accoglienza dei visitatori, biglietteria, book-shop, bar caffetteria, terrazza panoramica, sala regia e vigilanza, nonché l'ampliamento dei depositi, dotati di un nuovo spazio per laboratorio, e la ristrutturazione dei servizi igienici. Tra gli altri interventi previsti, nuovi scavi archeologici, conservazione e consolidamento delle murature con innovativi interventi di restauro, sistemazione dei reperti e realizzazione, a norma, degli impianti idrici, elettrici ed antincendio. «Tutte le operazioni di scavo per accertamenti dovranno essere precedute dal conseguimento delle autorizzazioni. Gli scavi - si legge nel progetto - dovranno essere eseguiti a mano, mentre le operazioni di conservazione delle murature dovranno essere fatte ricorrendo il più possibile a materiali e tecniche compatibili con quelli da conservare». Grande attenzione sarà riposta anche nell'utilizzo delle malte. «Si dovranno analizzare quelle esistenti - si legge ancora nel progetto - per cercare di ottenere degli impasti il più possibile simili a quelli delle malte utilizzate originariamente». Un progetto ambizioso, con fondi già stanziati. Che dovranno soltanto essere spesi. Si spera presto.

Ruggero Cristallo



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Clicca qui per visionare l'articolo pubblicato sulla Gazzetta del Nord Barese del 17 agosto 2005


Clicca qui per visionare l'articolo pubblicato sulla Gazzetta del Nord Barese del 18 agosto 2005


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