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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

08/04/2008.  TRANI - LA LUCE E' NELLA PIETRA: UNO SPLENDIDO VOLUME FOTOGRAFICO SU STORIA E SUGGESTIONI DI UNA CITTA' CHE SI APRE ALLE ONDE.



Bellezza raffinata e nobile, un po’ di altri tempi,vestigia e un passato che hanno «qualcosa di una capitale». Il mito e i popoli antichi e diversi, che qui trovarono rifugio. E poi l’arte del mare (gli «Statuti»), ma anche l’arte della pietra e del bronzo. Così la descrivono Lino Patruno, Raffaele Nigro e Stefania Mola, che ci propongono un viaggio tra i suoi monumenti, le sue strade, rievocando vicende di ieri e di oggi. Luci, colori, sfumature nelle immagini di Nicola Amato e Sergio Leonardi.

Un libro può essere un fiore all’occhiello per una città? Sì, se è un sontuoso volume come Trani, scritto da Lino Patruno, direttore della «Gazzetta del Mezzogiorno», Stefania Mola e Raffaele Nigro, illustrato da Nicola Amato e Sergio Leonardi (edito da Adda, 176 pagine, 40,00 euro). Lino Patruno cerca il segreto del fascino di una «bellezza raffinata e nobile, un po’ di altri tempi», quella di Trani, che ha «la più bella cattedrale di mare di Puglia, anzi la più bella cattedrale e basta». Scrive: «città signorile», fatta di «pietra magica e preziosa» che, secondo il Saint-Non, non annerisce mai, ma soprattutto città di mare dove la straordinaria luce fa pensare alla profonda morbida conca di Montecarlo. Qui si sono ritrovati, tra Medioevo ed età moderna, crociati, marinai e mercanti venuti dall’altra sponda dell’Adriatico e dall’Oriente, qui si sono ritrovati Veneziani e Genovesi, Amalfitani e Ravellesi, ebrei espulsi dalla Spagna di Ferdinando il Cattolico ed Isabella di Castiglia. Oggi convivono cattolici, israeliti, islamici e ortodossi «come se qui il Deus vult non produca più crociate ma incontri, non più guerrieri ma mani tese»: qui davvero «si fa ancora storia», annota Patruno.

Gianni Custodero su Cultura e Spettacoli ne La Gazzetta del Mezzogiorno







 

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