17/04/2008. MILANO - IL PENSIERO TRAGICO: Filosofi a confronto / In carne ed Ossa.
a cura della dott.ssa Vera Maria Carminati
ITINERARI TRA FILOSOFIA, TEATRO E POESIA
Presiede Francesco Tripodi - Un progetto di A. Zanchi e L. Argentino
L’Associazione Sassetti Cultura, il C. Culturale Bertolt Brecht e la parrocchia del Sacro Volto propongono due incontri sul pensiero trogico.
Verranno analizzate le categorie del tragico attraverso la riflessione di alcuni filosofi: l’irriducibilità finito/infinito e l’assoluto negato.
Martedì 29 Aprile 2008 alle ore 18.30
Il tragico: filosofi a confronto_1
Gli dei lontani di Hölderlin, il tragico e la dialettica in Hegel
Martedì 6 maggio 2008 alle ore 18.30
Il tragico: filosofi a confronto_2
Colpa e angoscia in Kierkegaard, Apollo, Dioniso e il riso dell’uomo folle...
Sede degli incontri: Associazione Sassetti Cultura
Via Volturno, 35_MM Gioia_20124 Milano
Info: 0269002988 - 3397908472 - www.sassetticultura.it - info@sassetticultura.it
Coloro che sono interessati ad avere gratuitamente il dossier e il CD del seminario “TRAGICO E TRAGEDIA” (1_Il tragico: struttura radicale e intuizione permanente dell'esistere – 2_La tragedia greca come paradigma del vissuto tragico – 3 e 4_Il tragico: filosofi a confronto 1° e 2° – 5_Antigone: il tragico al femminile – 6_Beckett: il tragico e l'assurdo) possono prenotarli all’indirizzo e-mail bertoltbrecht@tele2.i t o telefonando al 3397908472 e ritirarli presso l’Associazione SASSETTI CULTURA_Via Volturno 35_Milano (MM_Gioia) martedì 29 aprile e martedì 6 maggio 2008 dalle ore 18.00 alle ore 20.00.
_____
SAMUELA SEGATO
IN CARNE ED OSSA
a cura di Vera Maria Carminati
Inaugurazione: Lunedì12 maggio 2008 alle ore 19.00
Circolo Culturale Bertolt Brecht_Spazio 4/Giovanola La mostra resterà aperta nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì, dalle ore 16.30 alle ore 18.30 fino al 30/05/08
Circolo Culturale Bertolt Brecht_Milano Tel. 3397908472/3312995313 - info@bertoltbrecht.it - www.bertoltbrecht.it
È stato qui, in questo luogo. Non altrove l’esperienza si è consumata. Ogni moto dell’animo – paura, gioia, lutto, speranza – si impregna nelle membra. Le corrode, le compone, le costituisce. La luce rende presente ciò che l’oscura belva dilania o che il tenero fiore accarezza. Quello di Samuela Segato è un bagno nella finitezza. Coerente, radicale. Voluttà di aderire alla terra, gelida pupilla sulle testimonianze del passaggio, constatazione – attonita e inconfutabile – di una sacralità iscritta nella carne. Passione, archeologia delle impronte, misticismo dell’immanenza. Presente, passato e possibilità eterna: tutte queste contraddizioni si intrecciano in opere che interpellano l’emozione perché ne sono costituite. La vibrazione – attrazione o ripulsa – è generata dal contatto: guardo, rendo oggettivo, ma nello stesso tempo sono, sento, vivo. Il mio pulsare è restituito di fronte a me nell’attimo che la luce ha catturato, al livello in cui è riuscita ad insinuarsi. Tutto è qui: minuziosamente raccolto, amato, studiato, percorso in ogni sua piega, nei suoi anfratti misteriosi. Uno sguardo gentile, che è anche un’incursione violenta. Un’operazione scientifica, di messa a distanza eppure aggrappata alla concretezza del vissuto, alla fisicità intima. Congelato, morto, chiuso, ma fluido e urlante. Non altrove bisogna cercare il senso, che si compie in questa paziente ricerca, in questa collezione silenziosa, nel presagio di una fine che ci sostanzia, nel presente effettivo in cui si incarna ogni pensiero e ogni sentimento. Non è in altri luoghi il santo, ma il divino – audace – è in queste membra. In queste piaghe. Nulla di più orrendo, eppure sacro e meraviglioso. Un’armonia perfetta si intuisce in questi mondi: siamo noi, ma è la terra, le sue lande desolate, paesaggi di neve, dune, rocce, mare. Un microcosmo avvinghiato all’istante fugace del suo passare, risuona nel macrocosmo e condensa in una carne sola la nostra vita e la nostra realtà.
V.M.Carminati
|