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CANNE DELLA BATTAGLIA:
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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

14/05/2008.  ANDRIA - AGENZIA QUOTIDIANA D'INFORMAZIONE.

PRESENTATA ALLA STAMPA LA IV^ EDIZIONE
PREMIO FEDERICO II PER LA PACE


"Il Premio per la Pace Federico II di Svevia sia un esempio per tutti per accettare il diverso, per non negare l'altro. Questi premi devono essere i benvenuti e dare segnali positivi per la nostra cultura, per la nostra vita di relazione e attraverso la nostra opera educatrice deve passare nella cultura comune molto più di quello che invece viene assegnato marginalmente per la società ed i mass media". Lo ha detto il vice-sindaco, dott. Raffaele Fattibene, nel corso della conferenza stampa di presentazione della edizione 2008 del Premio per la Pace "Federico II per la Pace", che sarà assegnato il 20 maggio, a Castel del Monte. Il progetto del Premio - è stato ricordato nel corso della conferenza stampa cui hanno partecipato l'assessore regionale al Mediterraneo, Silvia Godelli, il consigliere regionale, Pina Marmo, oltre a Michela Tocci, direttrice di Castel del Monte, Glauco Ambrosi dell'università di Bari, il dirigente del Settore Cultura, dott. Raffaele Ruggiero, Agostino troia dell'Assocaizione Artisti Andriesi e Vito Leonetti del Coordinamernto cittadino per la Pace - è nato a Castel del Monte (monumento iscritto nella Heritage World List dell'Unesco), per valorizzare ed esaltare, attraverso la suggestiva figura e la storia del grande Imperatore, i grandi ideali di tolleranza e pacifica convivenza tra i popoli che oggi informano sempre più drammaticamente la realtà e le attività dei Governi. Il "Premio", a cadenza biennale, vuole essere un riconoscimento ed anche un aiuto a chi nel mondo opera per il bene comune. E' una iniziativa pensata e realizzata per diffondere sentimenti di solidarietà, per esprimere pensieri di fratellanza, per trasmettere testimonianze di pace."Nelle passate edizioni il premio - ha ricordato Fattibene- è stato conferito al dott. Patch Adams, al dott. Gino Strada per Emergency, alla memoria del dr Nicola Calipari". “Obiettivo del premio - ha detto a sua volta l'assessore Godelli - è promuovere la cultura della pace, in un luogo simbolico come Castel del Monte nel segno della figura straordinaria di Federico II. Quest’anno il premio avrà come riferimento l’area israelo-palestinese, dove ci sono conflitti irrisolti ed è aperta e irrisoluta la costituzione dello stato autonomo palestinese nell’ambito dell’esistenza dello Stato di Israele. La dinamica aperta della questione mediorientale è causa di tensioni anche in occasioni come la Fiera del Libro di Torino, dove dare ospitalità alla letteratura in lingua ebraica ha significato creare vivace dibattito e contestazioni. Il premio di Andria vuole essere un momento di confronto tra le culture?. In questa edizione per volontà del Comitato Organizzatore, il Premio è stato assegnato in favore di due grandi realtà che operano in Palestina: Il villaggio di Nevè Shalom-Wahat al Salam, da anni presidio ed avamposto di un futuro di pace, ove convivono pacificamente arabi ed israeliani; Mons. Elias Chacour, sacerdote palestinese della minoranza religiosa cristiana, fautore del dialogo in Terrasanta fra arabi ed israeliani; Il Comitato ha, tra l'altro, deciso di conferire una menzione speciale al missionario comboniano don Paolo Latorre per la sua opera missionaria nella bidonville di Korogocho a Nairobi (Kenia). Il Progetto del Premio ha il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del Ministero della Pubblica Istruzione, del Ministero per i Diritti e le Pari Opportunità, della Regione Puglia - Presidenza della Giunta Regionale, della Provincia di Bari, dell’ Università degli Studi di Bari, dell'Associazione Città e Siti Italiani Patrimonio Mondiale Unisco, del Comune di Assisi, del Comune di Alberobello e del Comune di Matera. Il programma della cerimonia del 20 maggio prevede: -alle ore 11,00, la conferenza con gli studenti delle scuole medie superiori andriesi presso l' I.P.S.S.S.P. "G. Colasanto" - Via Paganini di Andria; -alle ore 18,30, a Castel del Monte, la Cerimonia di consegna del Premio "Federico II per la Pace" IV Edizione 2008. Interverranno l'Avv. Vincenzo Zaccaro - Sindaco di Andria, Silvia Godelli - Assessore al Mediterraneo -Regione Puglia, il Prof. Paolo Farina - Assessore alla Cultura del Comune di Andria, la Dr.ssa Michela Tocci - Funzionario Soprintendenza BB.AA.PP. di Puglia e Basilicata e Direttrice Castel del Monte , modererà il giornalista Ra, Costantino Foschini. -alle ore 20,30 si terrà il Concerto della Pace dal titolo "Note e immagini dalla Palestina" a cura del duo pianoforte Abbaticchio e Massarelli. Tra le iniziative legate a questo Premio occorre segnalare: "Disegni di Pace" , mostra di disegni degli alunni delle Scuole Elementari e Medie ispirati al tema della Palestina, che si terrà dal 10 al 25 maggio 2008, presso la Scuola Media P.N.Vaccina di Andria.




DOMENICA 18 MAGGIO:QUARTO APPUNTAMENTO
CON L’ACCADEMIA FEDERICIANA “LA BUONA NOVELLA E ALTRE ANALOGIE”


Domenica 18 maggio alle ore 19.30, presso la Galleria per l'Arte in via d'Excelsis, 22, si terrà il quarto appuntamento con la Stagione Concertistica curata dall'Accademia Musicale Federiciana e patrocinata dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Andria.
In questo quarto appuntamento, dal titolo “La buona novella e altre analogie”, si esibiranno Michele Sinisi, voce recitante, Walter Folliero, al violino, Marco Laccone , alla chitarra e Annalisa Carbonara, soprano.
"La Buona Novella" trae spunto dai vangeli apocrifi, in particolare dal Protovangelo di Giacomo ("fratellastro" di Gesù), e viene qui a delinearsi come un ricordo, procedendo cioé per "accostamenti analogici, salti logici e riprese emotive". Il racconto musicale "apocrifo" si apre con un brano eseguito secondo la trascrizione originale per violino e chitarra. Dopo questa sorta di "invocazione iniziale", che si addice al tema sacro e alla tragicità degli eventi narrati, vi è una sorta di introduzione del tema, attraverso la prima analogia, che rimanda ad una vicenda in cui amore e morte si intrecciano, come due opposti che fanno parte dello stesso divenire... L'accostamento "per opposti" è ribadito, anche musicalmente, dal successivo "laudate dominum", condotto da voci liriche e chitarra elettrica, con suoni manipolati. A questo punto, la voce maschile comincia a narrare dell'infanzia di Maria, chiusa nel Tempio di Gerusalemme a soli tre anni come strumento di fede dei suoi genitori. La solitudine della bambina viene combattuta con la speranza per il futuro, evidenziata nella seconda analogia. Le analogie sono connesse alla storia attraverso temi e interpretazione, non attraverso i riferimenti del testo: del resto, i ricordi sono sempre un po' "sfocati" e mescolano esperienze e tempi diversi, soprattutto quando vengono rivissuti "come in sogno". Maria è scacciata dal tempio perché, una volta donna, non "contamini" il luogo sacro. Viene quindi affidata a un anziano vedovo, Giuseppe, di mestiere falegname, che deve allontanarsi per quattro anni per dei lavori fuori dalla Giudea. Al suo ritorno, Giuseppe trova Maria incinta per mano di "un angelo di Dio" e ne ascolta il tenero sogno d'amore, perdonandola con una carezza sul viso. La gioia di diventare madre fa da contraltare agli sguardi maligni e sospettosi della gente, che Maria è costretta a subire; si innesta così la terza analogia, una riflessione, partendo dalla favola di "Pinocchio", sulla condizione di inferiorità e sfruttamento della donna, anche in nome dell'amore, quando è fatto di falsa adulazione e ipocrisia.
Successivamente, la scena si sposta direttamente alle vicende della Passione: Maria visita la bottega di un falegname per scoprire che la croce più grande che questi sta costruendo è destinata a suo figlio; la drammaticità della situazione è introdotta da un motivo intonato con aria "ingenua e leggera", secondo quell'accostamento di opposti già accennato. Segue la descrizione degli stati d'animo della via crucis, in cui si distinguono i genitori dei bambini morti nella strage degli innocenti carichi di desiderio di vendetta, le donne piangenti, gli apostoli terrorizzati all'idea di essere riconosciuti, gli uomini del Potere intenti a spiare (e manipolare) le intenzioni del popolo, i due ladri, Tito e Dimaco (i cui nomi variano nei vari vangeli), costretti a condividere la sorte di Gesù. Le madri dei tre condannati si ritrovano a piangere sotto le croci, e danno luogo a un dialogo drammatico e poetico, in cui Maria piange il distacco da suo figlio, dettato da un destino che non l'ha mai vista partecipe delle sue scelte. Il dramma giunge al suo epilogo con le ultime parole di Tito (il "ladrone buono" della tradizione), che, pur confutando i dettami dei comandamenti rispetto ad una realtà che non lascia spazio alle "vite ideali", vede nel sentimento di pietà per Gesù quell'amore che non aveva mai conosciuto in vita. L'analogia finale, "Grazie alla vita", si inserisce a questo punto con un sentimento dolce e amaro allo stesso tempo, indicato anche dal diverso canone interpretativo delle due voci, maschile e femminile: rappresenta il commiato dalla vita, ringraziando tutte le parti del corpo e dell'anima che ci permettono di essere partecipi al mondo attraverso questo bene, unico e preziosissimo.
L'invito è esteso a tutta la cittadinanza ricordando che l'ingresso è libero fino ad esaurimento posti.








 

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