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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

18/09/2008.  BARI - “NECESSARIO VERIFICARE LO STATO DI PARCHI NATURALI ED AREE PROTETTE, ISTITUITI A TAMBURO BATTENTE E POI ABBANDONATI AL DEGRADO”.

I Consiglieri regionali di AN-PDL, Nino Marmo e Roberto Ruocco, hanno diffuso la seguente nota: “Sta crescendo nell’opinione pubblica dei territori interessati la delusione per le conseguenze delle istituzione di parchi naturali ed aree protette, succedutesi quasi senza respiro in questi anni segnati in Puglia dall’egemonia politica dell’area fondamentalista della maggioranza di sinistra. Parco delle Gravine, Riserva di Porto Cesareo, Parco Naturale di Porto Selvaggio, Bosco Incoronata, Palude La Vela, Laghi di Conversano, Isola di Sant’Andrea e litorale Punta Pizzo, Costa Otranto-Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase, Dune Costiere di Torre Canne e Torre San Leonardo, Litorale di Ugento, Fiume Ofanto, Parco di Lama Balice, per un totale di oltre 64 mila ettari si sono aggiunti ai Parchi ed alle aree a vincolo già esistenti facendo della Puglia una “Regione parchizzata”. La conseguenza, allo stato, è l’abbandono dei territori, mentre le risorse stanziate sono servite soltanto al varo di enti e poltrone, sostanzialmente fini a sé stesse. Gli incendi, in larga parte dovuti alla rarefazione coatta della presenza umana, hanno fatto il resto, arrecando all’ambiente danni devastanti, mentre nessun ristoro è venuto a famiglie di agricoltori cui è stato di fatto pesantemente decurtato il godimento delle proprie fonti di reddito e sono state bloccati, in una sorta di terrorismo oscurantista, anche progetti ed investimenti in infrastrutture assolutamente necessari per intere comunità. Di qui la nostra pdl, che non si propone di revocare alcunchè ma soltanto di effettuare un’approfondita verifica, del tutto pragmatica, sul luogo e con le istituzioni e popolazioni interessate, dello stato degli atti al fine di individuare rimedi necessari o di accelerare processi bloccati. La reazione nervosa dell’Assessore Losappio e di qualche organizzazione fondamentalista ci ha convinti che abbiamo colpito giusto, e che abbiamo il dovere di insistere, attivando un confronto aperto e non ideologico con la comunità pugliese e con l’intero Consiglio Regionale”. (comunicato)








 

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