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CANNE DELLA BATTAGLIA:
RIPULIAMO DALLO SCEMPIO LA FONTANA DI SAN RUGGIERO
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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

14/11/2008.  CANNE DELLA BATTAGLIA: SOTT'ACQUA E SEMPRE SENZA VIGILANZA LE ANTICHE TERME ROMANE DI SAN MERCURIO FINANZIATE CON FONDI EUROPEI.


Canne della Battaglia: lo scavo, nuovo di zecca, alle terme romane di San Mercurio si é fermato a metà, ed é attualmente sprovvisto della sia pur minima forma di vigilanza, praticamente in balìa di chiunque voglia trasformarlo da meta archeologica in un parco giochi per balordi e vandali.
Questa la denuncia di Nino Vinella, presidente del Comitato Italiano pro Canne della Battaglia, all'indomani delle recenti piogge che hanno ricoperto d'acqua i bellissimi mosaici e le infrastrutture del primo secolo dopo Cristo, appartenenti ad una grande domus (una villa) di epoca romana imperiale che presidiava quel territorio di fronte all'allora navigabile fiume Ofanto. Oggi si raggiunge facilmente dalla vicinissima stazioncina di Canne della Battaglia sulla ferrovia Barletta-Spinazzola.

Esiste soltanto tutt'intorno una recinzione di plastica arancione, divelta dall'urto delle piogge, ed una massicciata di terriccio a monte degli scavi, che hanno raggiunto i tre metri di profondità, che (solo in teoria) dovrebbe proteggere lo scavo dalle alluvioni temporalesche, perché, trovandosi sulle pendici del colle appunto di San Mercurio, l'acqua scende a valle.
Ironia della storia, che finora é stata coperta dalla terra depositata in tutti questi secoli dal tempo: le opere realizzate dai maestri
muratori dell'antica Roma (tubature, condotte per l'acqua e pensate per òl'aria calda!) hanno resistitito tanto tempo sotto una coltre di terra, ed oggi osno esposte alla mercé di tutti senza nemmeno una copertura. Anche un telone verde, di quelli usati per la raccolta delle olive in questa stagione, che era stato posto a riparto dei mosaici, se ne é voltato via od é stato rubato!

Ed é suo modo non una storia di mancata conservazione del patrimonio culturale ed archeologico pubblico, ma una storia che svela tuttie le incongruenze di una procedura che mette in appalto gli scavi e le opere per riportare in luce le testimonianze del passato di Canne, ma non considera né la guardiania né tanto meno alcuna forma integrativa di controllo sul cantiere già concluso e pagato con i fondi della Comunità europea.

Così si spreca soltanto del denaro, afferma Vinella, considerata sia la cifra in complesso (circa 300.000 euro) e sia la mancata destinazione di opere da definire senz'altro importanti sotto l'aspetto culturale ma che devono trovare una giustifcazione anche sotto l'aspetto del turismo e dell'incremento delle visite.

Per la prima volta, a fine settimana, il Comune di Barletta sarà presente a Paestum con una propria rappresentanza (nell'ambito di Puglia Imperiale) in occasione dell'undicesima edizione della Borsa del turismo archeologico mediterraneo. Occasione magnifica per presentare tutto il lavoro fin qui svolto e di cui si é abbondantemente parlato durante l'estate: ma ci andremo in queste condizioni, con questo stato d'animo e con questo triste spettacolo?









 

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