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CANNE DELLA BATTAGLIA:
RIPULIAMO DALLO SCEMPIO LA FONTANA DI SAN RUGGIERO
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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

18/12/2008.  NEWSLETTER IL GIORNALE DELL'ARTE DICEMBRE 2008.

Supermanager: l’ideale sarebbe stato Berlusconi


Non sono ancora noti tutti gli elementi dell’istituzione di una nuova Direzione generale per i Musei, parte della struttura del Ministero per i Beni e le Attività culturali. Di certo la vicenda appare quantomeno singolare, almeno alla luce dei dati a disposizione.

Zang Tumb Tumb: è la guerra futurista


Il 20 febbraio 2009 cadrà il centenario del «Manifesto» del Futurismo. Da tempo Marinetti & C. sono stati «riabilitati» e si sono intensificati gli studi in Italia e all’estero, scatenando rivalità e polemiche su falsi, attribuzioni, cataloghi e mercato.

Le arti di nuovo al centro dell’America


Svolta nelle politiche pubbliche americane con l’elezione di Obama: nonostante la crisi, maggiori finanziamenti e nuova legislazion.

Anche se l’argomento è stato relegato in secondo piano, il progetto del candidato democratico eletto lo scorso 4 novembre alla presidenza degli Stati Uniti d’America conferisce alla cultura un ruolo crescente. La visione culturale di Obama, laconicamente riassunta nel suo programma, si richiama alle ambizioni degli anni Sessanta, all’epoca sostenute dall’entourage del presidente (effimero) John Fitzgerald Kennedy, poi da Lyndon B. Johnson.

Uno spot pubblicitario firmato Giotto


Svolta nelle politiche pubbliche americane con l’elezione di Obama: nonostante la crisi, maggiori finanziamenti e nuova legislazion.

Anche se l’argomento è stato relegato in secondo piano, il progetto del candidato democratico eletto lo scorso 4 novembre alla presidenza degli Stati Uniti d’America conferisce alla cultura un ruolo crescente. La visione culturale di Obama, laconicamente riassunta nel suo programma, si richiama alle ambizioni degli anni Sessanta, all’epoca sostenute dall’entourage del presidente (effimero) John Fitzgerald Kennedy, poi da Lyndon B. Johnson.

Accogliente come una casa


Quattro mesi di chiusura per il completamento del restauro dei celebri mosaici, al momento recuperati all’80%, e per l’installazione della nuova pensilina.

Sono ormai in dirittura d’arrivo i lavori di restauro della Villa romana del Casale, celebre per le sue decorazioni musive (120 milioni di tessere su 4.100 metri quadri di pavimentazione), il cui recupero è quantificabile nell’80%.

Anche in arte la Cina va alla grande


Nuova sede per il Museo nazionale d’arte da 80mila mq e un budget iniziale di 100 milioni di dollari, con l’obiettivo di formare i cinesi al contemporaneo e aprire il Paese all’arte occidentale.

Il National Art Museum of China (Namoc) pensa, ovviamente, in grande e progetta la costruzione di un’ulteriore sede da 80mila metri quadrati accanto al celebre stadio olimpico «Nido», progettato dagli svizzeri Herzog & De Meuron.

«È stato Ronchey il miglior Ministro della Cultura»


Lo sostiene il soprintendente Giovanna Nepi Scirè che a fine gennaio lascia dopo 22 anni le Gallerie dell’Accademia ma senza vederne concluso il restauro.

Il prossimo 31 gennaio andrà in pensione Giovanna Nepi Scirè, dal 19 aprile 2002 soprintendente per il Polo Museale veneziano. Persona colta e autorevole, nella sua lunga e prestigiosa carriera ha sempre operato privilegiando l’ottimismo del fare rispetto alle difficoltà derivanti da disfunzioni ministeriali e, soprattutto, dalla carenza di fondi. Gentile, ma risoluta quando si prefigurava di ottenere un obiettivo (è il caso delle Gallerie dell’Accademia), che riteneva corrispondente agli interessi comuni. Nata a Capodistria (attuale Slovenia), ha però sempre vissuto e lavorato a Venezia. Il suo primo incarico nel 1966-67 fu la catalogazione dei suoi beni culturali, dopo il disastro dell’acqua alta del 1966: si trattava di una borsa di studio finanziata dai Comitati privati per la salvaguardia di Venezia, appena costituiti.

 









 

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