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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

27/01/2009.  NOTIZIE DAL GOVERNO - NEWSLETTER ANNO X N. 4 DEL 27 GENNAIO 2009.

Riparte l'e-government, obiettivo 2012


Il Presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi, ed il Ministro della Pubblica amministrazione e l'innovazione, Renato Brunetta, hanno presentato il 21 gennaio 2009, a Palazzo Chigi, il Piano "E-Government 2012",che propone scelte coerenti con la strategia di Lisbona, e, tenendo conto del quadro di crisi dell'economia, da una parte affronta il problema dell'aumentata distanza dell'Italia dai paesi europei più avanzati, dall'altra sviluppa ed aggiorna gli strumenti costruiti negli anni recenti, per fronteggiare le nuove esigenze dei cittadini, utilizzare le nuove tecnologie ICT, allineare l'Italia alle migliori performance europee. Punti maggiormente qualificanti del piano: - esso è un piano flessibile e in progress per obiettivi, proposti in collaborazione con le amministrazioni, che devono risultare raggiungibili, monitorabili e commisurati alle risorse disponibili, e nello stesso tempo rappresenta un impegno sia per la diffusione di servizi di rete, sia per l'accessibilità e la trasparenza della pubblica amministrazione al fine di avvicinarla alle esigenze di cittadini e imprese. I progetti presentati dal Piano e-gov 2012 sono raccolti intorno a quattro ambiti di interventi prioritari, vale a dire: settoriali, riferiti alle amministrazioni centrali dello Stato e alle Università; territoriali, riferiti sia alle regioni sia ai capoluoghi; di sistema, mirati allo sviluppo di infrastrutture, come ad es. i progetti per ridurre il 'digital divide' e migliorare l'accessibilità dei servizi; internazionali, per mantenere un forte impegno nella rete europea delle infrastrutture e nella rete europea della innovazione e della 'best practice'. Il Piano sarà costantemente monitorato e i risultati resi pubblici nel portale e nelle relazioni trimestrali di attività. L'impegno finanziario di legislatura, è previsto in 1.380 milioni di euro.

Dossier "Il Piano e-government 2012"


Linee guida per la tutela attiva del lavoro


Il Governo, nella riunione che si è svolta il 22 gennaio a Palazzo Chigi con le regioni e le parti sociali, ha presentato le linee guida per una tutela attiva del lavoro alla luce dell'emergenza economico-sociale indotta dalla crisi globale dei mercati finanziari. La proposta fatta dal governo sulla tutela attiva del lavoro si muove lungo tre direttrici: mantenere la più ampia base occupazionale anche con un orario di lavoro ridotto; estensione potenziale, senza automatismi, a tutti i lavoratori subordinati di forme di integrazione del reddito e tutela attiva dei collaboratori con un unico datore di lavoro e degli inoccupati; ampliamento della tutela attiva accompagnato da una maggiore effettività delle sanzioni per mancata responsabilità delle persone che rifiutano un offerta "congrua" di lavoro o di formazione. Intatta rimane la competenza delle Regioni e alle parti sociali del territorio a cui spetta la funzione di valutazione e negoziazione delle richieste di protezione per lavoratori ritenuti in esubero congiunturale o strutturale, sulla base di un accordo quadro e di intese specifiche per ciascuna Regione utili a combinare risorse finanziarie di diversa provenienza e ad integrare competenze e procedure. Nelle linee guida s'individuano poi anche gli errori da evitare nella realizzazione concreta delle azioni: la deresponsabilizzazione delle imprese rispetto alle loro risorse umane; la produzione di un bacino di nuovi assistiti dei quali risulti difficile - anche nel contesto del dopo crisi - il reimpiego; un livello insostenibile di spesa pubblica alla luce della dimensione del debito pubblico accumulato.

Dossier "Linee guida sugli ammortizzatori sociali "


Federalismo fiscale: cosa cambia


Con 156 voti favorevoli, 6 contrari e 108 astenuti, il Senato ha approvato il disegno di legge in materia di federalismo fiscale, in attuazione dell'articolo 119 della Costituzione. Tra le novità contenute nel disegno di legge che passa ora all'esame della Camera dei deputati la perequazione infrastrutturale. Il Senato ha, infatti, approvato all'unanimità il testo dell'emendamento proposto dal governo che sancisce un principio fondamentale di equità e di riequilibrio tra la Sardegna e le altre regioni italiane. ed ha aggiunto: "Il progetto di riequilibrio varato oggi - ha dichiarato il presidente del Consiglio Berlusconi - consentirà ai cittadini sardi e alle imprese isolane di avere pari condizioni di produzione e di trasporto considerato che tutti i divari socio-economici e infrastrutturali saranno misurati e compensati dallo Stato e dall'Unione Europea". La risposta sull'impatto economico della riforma - ha detto il Ministro Tremonti intervenuto in Senato il 21 gennaio - non può che essere di natura politica e procedurale, posto che alle ragioni di copertura finanziaria dovrà essere data risposta in fase di emanazione dei decreti attuativi piuttosto che al momento del varo della legge delega. A tal fine è già operativa una data-room per la raccolta e l'analisi dei dati - ha affermato Tremonti - cui contribuiscono tutti i soggetti istituzionali coinvolti, considerato che la valutazione definitiva dell'impatto di ciascun intervento dovrà essere condiviso e comunque intervenire prima del relativo decreto. Il nuovo testo ha assorbito altri due disegni di legge sul federalismo fiscale, uno promosso dal Consiglio regionale della Lombardia, e l'altro d'iniziativa dell'opposizione. Inoltre, sono state introdotte modifiche sulla perequazione infrastrutturale e sulle città metropolitane e su Roma capitale.

Dossier "Linee guida sugli ammortizzatori sociali "


Adozioni internazionali, 2008: anno record per l'Italia


Nel 2008 sono stati 3977 i bambini accolti in Italia tramite adozioni internazionali, con un incremento del 16,3% rispetto all'anno precedente: questi alcuni dei dati che emergono dal Rapporto della Commissione per le Adozioni internazionali per l'anno 2008, presentato il 20 gennaio scorso a Palazzo Chigi. In ambito internazionale, l'Italia nel 2007 si è collocata al terzo posto dietro Stati Uniti e Spagna. Cresce, quindi, la capacità di accoglienza delle famiglie italiane, anche riguardo ai bambini più grandi o a fratelli: lo Stato assicura il suo sostegno grazie ad un rimborso, nei limiti indicati dalla normativa, delle spese sostenute per il viaggio e il soggiorno ed un sistema di deduzione fiscale. Il 2008 è stato un anno record anche per quanto riguarda le relazioni internazionali, essenziali in questo campo. Infatti, dopo la fase interna che prevede la necessaria autorizzazione da parte del tribunale dei minorenni per le famiglie richiedenti, le adozioni dipendono in gran parte dai rapporti che si instaurano con i paesi di provenienza dei bambini. E' stato siglato un Accordo bilaterale con la Federazione russa e si sono svolti incontri con le autorità di altri paesi, tra cui Slovacchia, Nepal, Brasile, Colombia; dopo un lungo negoziato, è imminente la conclusione del procedimento di adozione per i primi 22 minori della Repubblica Popolare Cinese. A tutela dei minori stranieri e delle aspiranti famiglie adottive opera la Commissione per le adozioni internazionali, garantendo che le adozioni avvengano nel rispetto dei principi stabiliti dalla Convenzione de L'Aja del 29 maggio 1993 sulla tutela dei minori e la cooperazione in materia di adozione internazionale.

Dossier "Adozioni internazionali, più bambini accolti nel 2008 "


Con il voto in condotta più attenzione al comportamento


È stato pubblicato il 23 gennaio 2009 il decreto n.5 del 16 gennaio u.s. emanato dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, con il quale, dall'anno scolastico 2008/2009, sono ridefiniti i criteri di valutazione del comportamento degli studenti delle scuole secondarie di I e di II grado. Grazie alle nuove norme la valutazione del comportamento, espressa collegialmente dal Consiglio di classe secondo la normativa vigente, concorre alla valutazione complessiva degli studenti insieme con la valutazione degli apprendimenti. Qualora in sede di scrutinio finale essa risulta inferiore alla sufficienza (cioè inferiore a 6/10), comporta automaticamente la non ammissione al successivo anno di corso o all'esame conclusivo del ciclo di studi. La valutazione di insufficienza del comportamento può essere attribuita, soprattutto in sede di scrutinio finale, solo in presenza di comportamenti di particolare gravità (tenuti nel corso dell'anno dallo studente senza che questi abbia dimostrato successivamente apprezzabili cambiamenti del proprio comportamento), riconducibili alle fattispecie per le quali lo Statuto degli studenti e i Regolamenti di istituto prevedano l'irrogazione di sanzioni disciplinari che comportino l'allontanamento temporaneo dello studente dalla scuola per più di 15 giorni.

Dossier "Valutazione del voto in condotta"


Uno strumento operativo per il Project financing


Sono state messe a punto dall'Authorità per la vigilanza sui contratti pubblici, le Linee guida sul project financing e gli studi di fattibilità. L'Autorità, tenuto conto del nuovo assetto della materia, ritiene opportuno fornire alle amministrazioni aggiudicatrici ed alle imprese, alcune prime indicazioni operative sia in merito a talune problematiche interpretative riguardanti le nuove procedure di gara, sia in merito ai contenuti dello studio di fattibilità. A tali indicazioni faranno seguito ulteriori approfondimenti in merito ai criteri di redazione dei bandi di gara e all'applicazione del criterio di aggiudicazione dell'offerta economicamente più vantaggiosa. Il documento, approvato dal Consiglio dell'Autorità il 14 gennaio 2009, è diviso in due parti: la prima riguarda l'affidamento delle concessioni di lavori mediante le procedure previste dall'art. 153 del Codice, l'altra le linee guida per la redazione degli studi di fattibilità. "L'Autorità, vista la grave crisi economica in atto e la situazione di difficoltà del mercato dei lavori pubblici, che ha indotto

il governo a varare provvedimenti speciali - ha dichiarato il presidente Giampaolino - ha fornito il proprio contributo producendo uno strumento di semplificazione e di chiarimento per l'applicazione delle nuove procedure di finanza di progetto". Con il documento l'Autorità di vigilanza sottolinea la fondamentale importanza dello studio di fattibilità per il quale le linee guida suggeriscono che lo stesso "sia elaborato con la massima cura e completezza in modo da consentire ai privati di investire in progetti realizzabili in tempi rapidi e a costi certi". Nelle linee guida si chiariscono, inoltre, numerosi aspetti delle nuove procedure di gara, quali la fase della programmazione, i contenuti dei bandi, il sistema delle garanzie, le varie fasi di tutte le tipologie di gara.

Dossier "Linee guida sul project financing"








 

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