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07/04/2009.  SPINAZZOLA - IL CASO DEL SITO GROTTELLINE: MILLENNI DI STORIA TRA QUELLE PIETRE .


Quali mandanti dietro il furto negli uffici della Regione? Interrogativo che giunge dopo la sconcertante risposta del Governo alla interrogazione presentata dall’on. Pierfelice Zazzera, coordinatore regionale dell’Italia dei Valori, relativa alla sottrazione dell’archivio informatico procedure di VIA nella Regione, avvenuta, fra il 30 ottobre e il 3 novembre 2008 presso l’assessorato all’ecologia della Regione, assessore Michele Losappio, sulla memoria di un computer contenente l’archivio informatico dei dossier ambientali delle procedure di «Valutazione di impatto ambientale».
Il Ministero dell’Ambiente ha rivelato: «Per quanto riferito dal comando carabinieri, l’evento aveva attinenza, altresì, con investigazioni eseguite dal Nucleo Operativo Ecologico di Bari, relative alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale in corso per un impianto complesso per rifiuti urbani, con annessa discarica di soccorso, da ubicarsi in località Grottelline, già sottoposto a sequestro giudiziario nell’ambito di un procedimento penale pendente presso la Procura di Trani».
Tre le persone sin ora indagate, un funzionario della Regione dell’assessorato all’ecologia, l’ingegnere della società e il legale rappresentante della stessa. Tuttavia asserisce il Ministero: «il furto non ha comportato alcuna perdita di dati relativi alle Valutazioni di Impatto Ambientale, sia perché gli stessi sono disponibili in formato cartaceo, sia perché è prassi abituale del funzionario preposto “salvarli” su una memoria esterna al personal computer. Pertanto, l’esistenza della copia di sicurezza ha permesso, mediante l’impiego di un nuovo computer, il ripristino dell’archivio informatico senza “nessuna perdita di preziosi dati».
La notizia arriva mentre al Comune di Spinazzola, nonostante il sequestro eseguito dal pm Michele Ruggiero, su indirizzo dell’Ato Ba/4 e con piena disponibilità del sindaco Carlo Scelzi a “Grottelline” si vuole ubicare oltre all’impianto di biostabilizzazione assoggettato a procedura VIA, per la presenza di alcune grotte nell’area originalmente indicata (una corrisponde a una chiesa rupestre a croce greca a cinque absidi), una linea di compostaggio della frazione umida e un centro di raccolta, valorizzazione e stoccaggio della frazione secca. Il consiglio era stato convocato per il 30 marzo poi rinviato a data da destinarsi dal sindaco Scelzi. Dal Ministero si esclude altresì, nella risposta dell’interrogazione oltre al legame con Grottelline altre relazioni con il furto dell’archivio informatico, così come era stato pur ipotizzato dai parlamentari, mentre viene sottolineato: «Sono condivisibili le preoccupazioni espresse dagli interroganti sulla gravità dei fatti avvenuti».
E come non potrebbero esserlo. Sulla vicenda del nuovo immondezzaio che si vuole costruire sulla Murgia dato in concessione dal Presidente della Regione, Nichi Vendola, per 17 anni all’Ato Tradeco-Gogeam, in un area di interesse archeologico, naturalistico, monumentale e paesaggistico, oltre alla procura di Trani ad investigare anche la direzione distrettuale antimafia di Bari, pm Dèsire Digeronimo. Quest’ultima cerca di scoprire collegamenti sul rapporto politica, mafia, affari, ciclo dei rifiuti sulla Murgia, partendo da Altamura dove ha sede la società Tradeco. Avvalendosi di un collaboratore di giustizia risultato essere l’aggressore del giornalista direttore di Radio Reggio, Alessio Dipalo da anni impgnato con le sue cronache di attacchi all’ambiente. Un altro tassello inimmaginabile è emerso su Grottelline e nuove ombre sinistre si addensano sull’«affare immondizia».

• Grottelline è per Spinazzola e Poggiorsini la testimonianza più remota, diecimila anni di storia, della presenza dell’uomo in forma stanziale oltre di interesse per il suo eco-sisitema. Le grotte che caratterizzano la località danno il toponimo. Si legge in alcune relazioni della Sovrintendenza ai beni archeologici: “Potrebbero essere state luoghi di culto, simili alla cripte rupestri di età medioevale del territorio materano, come si può evincere sia dalla planimetria che da alcuni particolari decorativi architettonici residui, ancora leggibili all’interno delle stesse”. Ed infatti solo ultimamente, al già consistente patrimonio, si è aggiunta la scoperta anche di una Chiesa rupestre a croce greca con cinque absidi.
«Nelle zone pianeggianti, sottolinea la Sovrintendenza, sovrastanti la lama, coltivate a cereali e a tabacco, si raccolgono numerosi frammenti fittili riferibili ad età Neolitica e del Bronzo, oltre che industria litica e resti di intonaco di capanna. Sul bordo settentrionale della lama, territorio di Spinazzola, insiste una masseria, databile nel secolo scorso, dalla configurazione estremamente articolata e che nel suo complesso presenta un notevole valore architettonico, tuttora in uso”. A questa si aggiunge nel territorio di Poggiorsini quella del possedimento dei Templari detta “Grottellini” censita sin dal 1139 e già vincolata. Infine sempre dai dati della Sovrintendenza per comprendere l’importanza dei luoghi: “tutto il complesso, appare di notevole interesse paesaggistico e ambientale, essendo caratterizzato sia dalla morfologia che dalla flora tipica dell’ambiente rupestre. L’interesse archeologico della zona è chiaramente desumibile sia dalle attività attestate dal Neolitico (scavi condotti dall’Università di Pisa, prof. Renata Grifoni Cremonesi) con continuità fino ai giorni nostri. La raccolta di superficie permette di intuire la presenza di alcuni villaggi riferibili al Neolitico e all’età del Bronzo”.

COSIMO FORINA
La Gazzetta del Nord Barese
Giovedì 2 aprile 2009

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