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18/06/2009.  TRANI – SCEMPIO ALLA SINAGOGA: IMBRATTATA LA SCALINATA, UNA PROFANAZIONE.


«L'hanno profanata», è il grido di dolore degli ebrei di Trani dopo avere visto e toccato con mano, al risveglio di ieri seguito al rituale “Shab - bat”, il modo incivile in cui è stata trattata la scalinata di accesso alla sinagoga Scolanova. Una realtà di degrado, incuria ed oltraggio ad un patrimonio che non è solo della comunità ebraica ma di tutta la città nonché dell’intero Mezzogiorno. Non è un caso che Trani il prossimo 6 settembre sarà città capofila della “Giornata europea della cultura ebraica” e qui giungeranno visite da tutto il mondo, oltre alla già annunciata presenza del ministro per il turismo Michela Brambilla.
Per questo motivo, a maggior ragione, il disappunto per quello che è successo nella notte fra sabato e domenica è forte. Soprattutto perché non si tratta di episodi isolati, ma che si ripetono nel tempo con punte come quella dell’altra notte. Avraham Zecchillo, ministro di culto della comunità ebraica di Trani, ieri mattina si è trovato di fronte a nuove ed imbecilli scritte sui muri e, per terra, bottiglie di birra, vaschette e bicchieri di plastica, scatole di sigarette e, soprattutto, feci, urine e persino conati di vomito.
Francesco Lotoro, portavoce della comunità ebraica, non esita a parlare di profanazione «perché le scale, nel loro simbolico numero di diciassette, sono parte integrante della sinagoga e rappresentano l’ascensione al Rotolo della Legge che custodiamo all’interno. Il ministro Zecchillo ogni giorno prima delle preghiere e ieri come non mai, è costretto a svolgere funzioni di operatore ecologico. Siamo sconsolati, esasperati, ma allo stesso tempo non vogliamo rassegnarci a vedere la nostra casa trattata alla stregua di una latrina. Lo abbiamo già fatto, ma torniamo a chiedere con forza a tutte le istituzioni di mettere in campo tutte le azioni possibili, nessuna esclusa, per salvaguardare la sinagoga».
Da questo punto di vista anche la comunità ebraica è pronta a fare la sua parte, anzi lo ha già fatto presentando alle autorità competenti il progetto di un piccolo cancello da installarsi all’inizio della scalinata di accesso. «Non siamo dei tecnici - sottolinea Lotoro -, ma ci siamo permessi da tempo di suggerire il progetto di un semplice cancelletto, non invasivo ma meramente dissuasore verso chi accede impunemente alla scalinata. Ci siamo rivolti a tutti, Il Comune (proprietario del bene dato in concessione agli ebrei, ndr) ha mostrato massima disponibilità, ma finora la Soprintedenza ci ha respinto: il grande scoglio è lì. Ci dicono che si vuole dotare l’area di video sorveglianza e ci sta bene, ma è importante che ogni pietra sia difesa».
La sinagoga profanata pare la conseguenza di una preoccupante ignoranza e disinformazione da parte delle giovani generazioni. Gli ebrei di Trani sono pronti in tal senso a rimboccarsi le maniche: «Noi siamo tornati qui da cinque anni ricorda Lotoro -, ma le radici storiche ebraiche di Trani dovrebbero essere note a tutti e non posso pensare che i giovani, quantunque culturalmente impreparati, non sappiano neanche su quale luogo vengono a gozzovigliare. Certo, questa è un’altra fotografia di un disagio sociale rilevante. Noi siamo pronti a fare la nostra parte per informare, formare, educare al rispetto del bene comune».

NICO AURORA

L’articolo pubblicato su La Gazzetta del Nord Barese lunedì 15 giugno 2009





 

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