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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

01/10/2009.  CANOSA – SEGNALETICA TURISTICA… DA RIFARE.

A Canosa, fino a qualche mese fa, mancava, quasi totalmente, la segnaletica turistica: assenza certamente anacronistica, ma resa ancor più grave dalle ripetute rassicurazioni, fornite, sin dal suo primo mandato, dal sindaco Francesco Ventola sulla ferma volontà di investire nella promozione e nella tutela dei beni archeologici. La segnaletica di recente installazione, pur finalmente adeguata agli standard nazionali, è tutta sbagliata. A cominciare dalla denominazione dei siti archeologici. Per esempio, non esiste a Canosa nessuna «Tomba di Giove Toro» ma tutti sanno che si tratta verosimilmente del «Tempio di Giove Toro» ( sono, per questo, tre i cartelli segnaletici sbagliati); la citata «Basilica paleocristiana di San Leucio» non solo non è un edificio integro, come invece i cartelli lascerebbero intendere, ma una delle più importanti aree archeologiche della città, dove, oltre alla fase cristiana, esistono anche resti di un tempio di sette secoli più antico (altri tre cartelli segnaletici sono, perciò, anch'essi sbagliati); l'«Ipogeo Lagrasta» in realtà di tombe ne comprende tre, perciò, giustamente, tutte le guide li chiamano "Ipogei Lagrasta", tranne il Comune (si aggiungono altri tre cartelli segnaletici sbagliati); gli «Scavi del complesso di San Pietro» non sono visibili né visitabili, perché ricoperti dagli archeologici per preservarli e comunque ancora in regime di proprietà privata. «Insomma - commenta Pasquale Di Fa z i o, consigliere comunale Pd - un bell'esempio di “senza cultura” al potere». Ma non è finita. «La segnaletica, posizionata nei pressi di alcuni degli incroci più importanti, indica - aggiunge - percorsi attorcigliati o che, peggio, non portano da nessuna parte. Per esempio, a chi entrasse a Canosa da via Lavello, una delle poche strade rettilinee della città, per arrivare alla Cattedrale, agli scavi del complesso di San Pietro, alla “Basilica paleocristiana di San Leucio”, alla ”Tomba di Giove Toro” e alla “Necropoli di Santa Sofia”, anziché proseguire diritto per via Imbriani, è suggerito, erroneamente, di svoltare a sinistra per viale I° Maggio. E, inoltre, l'incrocio per chi entra a Canosa da via Corsica possiede segnaletica posta parallelamente al senso di marcia, così non la vede nessuno. Stessa cosa dicasi per l'incrocio di via Barletta. E poi incredibilmente mancano del tutto indicazioni per i monumenti della via Traiana, per il fiume Ofanto, per palazzo Sinesi, per il castello medievale e per il lapidario della villa comunale. Tutti siti più che degni di interesse archeologico e turistico».
ANTONIO BUFANO
La Gazzetta del Nord Barese di mercoledì 23 settembre 2009





 

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