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20/01/2010.  BISCEGLIE - SOS DALL'ANTICA CHIESA DI SAGINA ASSALITA DAL DEGRADO.

Non esistono cartelli segnaletici che indicano la direzione per raggiungere la storica chiesetta di Sagina, luogo caro della cristianità e legato al culto dei santi martiri Mauro, Sergio e Pantaleone, protettori di Bisceglie.

Una lacuna forse voluta, per celare la vergogna del pietoso stato di abbandono della chiesetta e del vicino casale. Così si rischia di cancellare in un baleno secoli di storia.

Da una strada impervia immersa in rigogliosi uliveti (che in alcune zone sono inquinati da cumuli di eternit scaricato abusivamente) si giunge a Sagina. Ma ci si trova di fronte ad "spettacolo" davvero desolante. La chiesetta luogo di culto è corrosa dall'incuria.

L'altare dove ci sono decine di "immaginette" che raffigurano i tre Santi addobbate con fiori poveri è stato privato della lastra di marmo mentre un'epigrafe del secolo scorso, che suggellava alcune opere di restauro effettuate, si è staccata e cadendo sul pavimento si è frantumata in cento frammenti.

La vicina torre di Tecla è stata invece depredata delle basole, è priva di porte e di finestre, circondata dall'erbaccia. Vanno assolutamente tutelate le altre epigrafi più antiche che raccontano il significato di quella chiesetta campestre, che va salvata prima che sia troppo tardi.

Come narra la cronaca di Amando (vescovo di Bisceglie) nel 1167 tra i ruderi della villa di una certa Tecla in contrada Sagina furono rinvenute le spoglie dei santi Mauro, Sergio e Pantaleon e.

Su quei ruderi solo nel 1708 fu eretta una chiesa dedicata proprio ai tre Santi, che è formata da una stanza seminterrata di forma rettangolare con volta a botte, alla quale è annesso un piccolo vano.

Un paio d'anni fa è stato approvato dalla giunta municipale un progetto, redatto dall'ufficio tecnico comunale, che comprende anche l'acquisto della chiesetta per una spesa di 10 mila euro, e quindi i lavori di consolidamento ed impermeabilizzazione dell'immobile che era di proprietà dell'ente Ipab "principessa Jolanda".
Inoltre è stata prevista l'esecuzione di saggi sugli intonaci per verificare l'eventuale presenza di affreschi, la rimozione della pavimentazione per la realizzazione di un sottostante vespaio di aerazione, il restauro dell'altare marmoreo.
Ma i fondi per i lavori necessari, seppur non cospicui, non ci sono. Si potrebbe, in occasione della prossima festa patronale, aprire già una sottoscrizione popolare per salvare queste testimonianze che appartengono all'identità collettiva biscegliese.

LUCA DE CEGLIA
La Gazzetta del Nord Barese mercoledì 20 gennaio 2010


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