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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

09/03/2010.  GIORNALISMO - ADDIO A RONCHEY: FU MINISTRO DEI BENI CULTURALI, DALLA CONSERVAZIONE ALLA VALORIZZAZIONE.

Indro Montanelli definiva con ammirazione i suoi articoli «saggi di politica, economia, sociologia (quella vera)», sottolineando come questi fossero «frutto di lunghi soggiorni» in tutti i Paesi del mondo, «dā??indagini da 007 nelle loro viscere, di attente e di vaste letture». Proverbiale per la precisione con la quale curava ogni riferimento, ma anche per lā??inventiva (suo il termine «lottizzazione», nonchè lā??espressione «fattore K) Alberto Ron chey morto venerdì a Roma a 83 anni (la notizia è stata diffusa a esequie avvenute), è stato lā??incarnazione di un giornalismo tutto di fatti, non ideologico e molto anglosassone, forse anche per il san gue scozzese che in parte gli scorreva nelle vene. Protagonista «di un mondo democratico e di impronta laica e repubblicana», come ha sottolineato ieri il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, animato da un grande impegno civile che dimostrò anche quando con il primo governo Amato fu nominato ministro dei beni culturali. Romano, di tradizione repubblicana, cominciò il suo apprendistato appena sedicenne - erano gli anni dellā??occupazione tedesca - a La Voce Repubblicana, giornale del quale divenne direttore. Ha lavorato al Mon do, al Resto del Carlino. È stato a lungo inviato speciale e poi direttore de la Stampa. Conclusa l'esperienza torinese, nel 1973, è stato editorialista del Corriere della Sera e poi di Repubblica, ha lavorato per la Rai. Ha raccontato lā??Unione sovietica di kruscev «superpotenza sottosviluppata», Berlino appena divisa dal muro, Cipro sconvolta dalla guerra fra greci e turchi, lā??America di Kennedy, l'India, il Giappone, il Sud dellā??Italia e la questione meridionale. È stato lā??unico giornalista a raggiungere Kindu, in Congo, dopo il massacro dei tredici caschi blu italiani. Suo il termine «lottizzazione», inventato per definire l'abitudine dei partiti di spartirsi le nomine negli enti pubblici a partire dalla Rai. Sua è anche lā??espressione «fattore K» (dal russo Kommunism, comunismo), usata nel 1979 sulle pagine del «Corsera» per spiegare la mancata alternanza al governo dellā??Italia legata alla presenza di un grande partito comunista che, per ragioni di alleanze ed equilibri internazionali, non poteva giungere al potere. Critico fra i più esigenti della classe politica, autore prolifico di molti saggi (fra i titoli più importanti Accadde in Italia, 1977; Chi vincerà in Italia, 1982; Atlante italiano, 1997) Ronchey non esitò a mettersi in gioco come ministro dei Beni culturali, con i governi Amato e Ciampi. Due anni ('92-'94) nei quali si distinse per una serie di provvedimenti, come la legge che porta il suo nome, varata per dare efficienza a musei statali, biblioteche e archivi. E non esitò a prendere decisioni difficili, come il ricorso alla mobilità del personale per tenere i musei aperti nei giorni festivi o gli «sfratti» alla musica rock dallā??Arena di Verona, alla lirica da Caracalla, alle bancarelle dagli Uffizi. Dopo lā??esperienza da ministro è stato anche professore di sociologia allā??università di Venezia e presidente del gruppo editoriale Rizzoli Corriere della Sera. L'ultimo libro è del 2004, Il fattore K, una conversazione con Pierluigi Battista, nella quale si ripercorrono le svolte e le crisi che hanno segnato gli ultimi sessant'anni della storia italiana e mondiale. Sessant'anni di cui Ronchey è stato testimone arguto e puntigliosamente fedele, esponente tra i più grandi di un giornalismo capace di raccontare. Con pessimismo, disincanto, rifiuto delle mode. Ma anche una curiosità mai sbiadita. SILVIA LAMBERTUCCI Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno martedì 9 marzo 2010 La lezione di Ronchey analista dei fatti di Giuseppe De Tomaso http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_le_analisi_NOTIZIA.php?IDNotizia=317368&IDCategoria=2682





 

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