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02/12/2005.  ARCHEOLOGIA: I CELTI? NON COSI' BARBARI E IGNORANTI .

BERLINO - I Celti, che i greci chiamavano il 'Popolo Nascosto', intorno al VI secolo avanti Cristo sembravano sul punto di fondare in Europa centrale quello Stato che invece non si sono mai dati, secondo scoperte compiute quest'estate da archeologi tedeschi vicino a Sigmaringen, Germania meridionale, non lontano dal confine con la Svizzera.

A settembre scorso in un campo di granturco appena mietuto, in quello che una volta era un insediamento celtico noto come Heuneburg ed oggi si trova alla periferia di Sigmaringen, sono tornati alla luce alcuni gioielli d'oro lavorati finemente, che gettano nuova luce su una societa' considerata non solo dagli antichi esclusivamente dedica all'alcol, alla violenza ed alle armi, i tipici barbari senza cultura, stile di vita o spiritualita'.

Cosi' li vedevano i greci e i romani, cosi' li vedono anche oggi gli appassionati di Asterix. I Galli, con i Galati, sono considerati i parenti piu' stretti dei Celti originari, la cui comparsa in Europa avviene intorno al 900 a.C ed il loro primo insediamento sarebbe a Halstatt, nelle Alpi vicino all'odierna Salisburgo, in Austria. Un mese prima gli stessi archeologi dell'universita' di Tubinga, avevano trovato in un altro posto dei dintorni di Sigmaringen i resti di una porta in pietra, lunga 12 metri e profonda otto metri, che era stata sicuramente l'accesso ad un centro abitato. La grande porta, datata al VI secolo a.C, era stata costruita con blocchi calcarei, squadrati con precisione.

Una strada lastricata con brecciolino portava ad un fossato, largo dieci metri, davanti alle mura del borgo fortificato su uno spuntone di roccia. Anfore e coppe trovate nel borgo fortificato provano gli stretti rapporti allora esistenti con la Grecia. I ben conservati tronchi dell'impianto di protezione, attraverso i loro anelli concentrici, rivelano anche la data esatta di costruzione: il 578 avanti Cristo.

Heuneburg si rivela cosi' la piu' vecchia citta' d'Europa in stretto contatto con aree del Mediterraneo, 100 anni prima dell'ascesa di Atene a grande potenza. Le ricerche continuano, e per questo gli scienziati sono prudenti: finora non hanno ancora trovato luoghi importanti della vita urbana, come un mercato oppure un luogo sacro.

Ci sono pero' prove dell'esistenza di una necropoli e di quartieri abitati da artigiani specializzati, e cio' fa pensare ad una societa' dove gia' funzionava la divisione del lavoro. Nella necropoli e' stata trovata un'altra tomba, dove era sepolto un bambino di due anni con ricchi doni per l'aldila'. Ora, per gli esperti, a seppellire il proprio figlio in maniera cosi' prestigiosa non puo' essere stato un semplice contadino, bensi' un esponente di un ceto sociale, interessato a distinguersi dalle famiglie circostanti grazie alla ricchezza. In termini moderni si potrebbe parlare quasi di ''nobili''.

E questo porta alla conclusione che i Celti della Germania meridionale non potevano essere quei barbari assolutamente ignoranti, descritti dalla propaganda degli antichi romani. In quel periodo i Celti, mentre l'Italia centrale era sotto l'influsso etrusco, commerciavano gia' con Sciti e Greci, oltre che con gli Etruschi. E proprio negli anni del fulgore dell' Heuneburg, arrivarono ad occupare buona parte del continente europeo a nord delle Alpi, l'area baltica e l'Asia Minore. Una avanzata inarrestabile, favorita principalmente dalla superiorita' tecnica delle armi in possesso dei guerrieri che guidarono questi popoli durante le migrazioni.

Perche' i Celti non si siano mai dati uno Stato unico, in quasi mezzo millennio di predominio sull'Europa centrale, non e' noto. Forse le nuove scoperte a Sigmaringen potrebbero aiutare a svelare il mistero.

Fonte: ANSA







 

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