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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

14/05/2010.  BARLETTA - FIUME OFANTO: STORIA DI UN PARCO DIMENTICATO.

Parco regionale del fiume Ofanto dimenticato, il dibattito sull’area protetta è stato rilanciato dal Rotary International, distretto 2120° Italia e patrocinato dall'Ordine dei geologi della Regione Puglia, che ha promosso un incontro su "Il Parco dell'Ofanto, una risorsa per la salvaguardia del territorio?".

Intenso il dibattito nella tavola rotonda che ne è seguita e che ha avuto come moderatore l’ing. Luigi La Rovere, presidente del Rotary Club "Andria Castelli Svevi" che, tra l’altro, ha messo in evidenza alcune idee sui rapporti uomo-ambiente ed alcuni aspetti del rischio idrogeologico del territorio nazionale.

Diversi gli interventi riguardanti il Parco dell'Ofanto nella realtà regionale.

In particolare il dott. Michele Marino, Dirigente della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha illustrato alcune idea circa le potenzialità dell'area del bacino dell'Ofanto cui ne hanno seguito altre enunciate dal dott. Ruggiero Dellisanti, autore del libro "Le risorse dell'Ofanto".

Il dott. Giovanni Calcagnì, Presidente dell’Ordine Regionale dei Geologi, ha poi collegato la realtà del fiume con gli aspetti inerenti la geosostenibilità dell'area.

Tema trattato in modo parallelo anche dal prof. Domenico Schiavone, Presidente del Corso di laurea in geologia dell'Università di Bari, che ha anche evidenziato la necessità di passare dalle parole ai fatti ed il ruolo della formazione universitaria con l’opportunità di inserimento dei giovani laureati in un serio approccio alle problematiche di prevenzione idrogeologica.

Si è passati poi agli interventi degli esperti invitati dai Club Rotary organizzatori Andria, Avellino Est, Barletta, Canosa, Cerignola, Melfi e Nocera Inferiore Sarno: prof. Andrea Salvemini, arch. Mauro Iacoviello, dott. Antonio Miranda, che hanno significativamente arricchito l'evento. Ricordate, tra l’altro, le cicliche esondazioni dell’Ofanto e la necessità di corretto utilizzo delle risorse idriche.

"Gli elementi più rilevanti emersi dalle treore di lavoro - precisa inoltre il prof. Leonello Serva, Direttore del Servizio Geologico d'Italia dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale - sono stati l'importanza della pianificazione/prevenzione nella riduzione del rischio idrogeologico nell'area e la necessità di dare al parco un nuovo assetto che includa tutto il bacino sotteso dall'Ofanto in quanto le problematiche e le potenzialità del fiume, dalla sorgente alla foce, e del parco devono essere trattate congiuntamente".

Il prof. Michele Contaldo ha illustrato le drammatiche immagini degli effetti devastanti conseguenti il dissesto di Sarno, richiamando la necessità della manutenzione del territorio.

Ha concluso i lavori l'assessore provinciale all’Ambiente, Gennaro Cefola, garantendo il proprio interessamento circa lo sviluppo delle idee espresse dalla tavola rotonda.

Degno di nota, alla fine dei lavori, è stato l'intervento del dr. Tommaso Berardi, Past Governatore del Rotary, che ha suggerito con forza ed in linea con le funzione del Rotary, di stilare un documento sulle risultanze dell'evento da far pervenire alle Istituzioni interessate e di programmare una seconda Tavola Rotonda con lo scopo di portare a compimento l'opera iniziata.

L'Ofanto (dal latino Aufidus) è il più importante fiume della Puglia per lunghezza, bacino e ricchezza d'acque; inoltre, con i suoi 170 km totali di corso risulta anche il fiume più lungo fra quelli che sfociano nell'Adriatico a sud del Reno e in assoluto il secondo del Mezzogiorno d'Italia dopo il Volturno. La sua sorgente si trova sull'Altopiano Irpino a 715 m d'altezza, sotto il piano dell'Angelo, a sud di Torella dei Lombardi, in provincia di Avellino.

Attraversa parte della Campania e della Basilicata, scorrendo poi prevalentemente in Puglia. Sfocia nel mare Adriatico, nelle vicinanze di Barletta.


Legggi l'articolo sulla Gazzetta del Nord Barese Venerdì 14 maggio 2010.



 

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