Il consigliere regionale del PD Ruggiero Mennea è stato eletto vicepresidente vicario della VII Commissione.

“Onorerò con impegno e responsabilità il ruolo che mi è stato affidato all’interno di una Commissione prestigiosa che annovera i leader dei maggiori partiti presenti in consiglio regionale – ha dichiarato Mennea dopo la sua elezione –. Ora bisogna lavorare in sinergia per approdare a risultati significativi.

In questo senso l’invito che mi sento di porgere ai consiglieri di centrodestra è quello di sotterrare l’ascia di guerra e di portare il loro contributo di idee ed esperienza in Commissione.

La VII, infatti, è una Commissione permanente ed ordinaria alla pari delle altre, non ha alcun ruolo di garanzia, di conseguenza la presidenza non spetta di diritto ad un esponente del maggior partito di opposizione, come richiesto dai consiglieri del PdL – conclude il consigliere del PD –. Non voglio entrare ulteriormente nel merito della polemica che sta impazzando in queste ore, il mio auspicio è che possa prevalere il buon senso e quanto prima si possa dare inizio all’attività istituzionale della commissione, che dovrà occuparsi di temi importanti come la riforma dello statuto e della legge elettorale”.


VII Commissione: eletto il presidente e i vicepresidenti

Dopo il rinvio deciso all’unanimità la scorsa settimana, la VII commissione è tornata a riunirsi per eleggere il presidente e i vicepresidenti.

Il capogruppo consiliare del PdL, Rocco Palese, ha illustrato in apertura i passaggi più importanti della lettera inviata al presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna e ha rivendicato la titolarità della presidenza alla coalizione di centrodestra, considerando l’assegnazione all’Udc alla stregua di uno strappo istituzionale, tale da pregiudicare il buon andamento della legislatura.

Il presidente Introna ha sottolineato come anche la VII è una commissione ordinaria come tutte le altre a carattere permanente.

Dopo un lungo e approfondito dibattito in cui sono intervenuti Davide Bellomo (i Pugliesi per Rocco Palese), Salvatore Negro (Udc), Mario Loizzo (PD), Francesco Damone (La Puglia prima di Tutto), Gianfranco Chiarelli (PdL) e Massimo Cassano (PdL), si è proceduto con le operazioni di voto, anche perché, come ha sottolineato Introna “la scorsa settimana si era deciso all’unanimità un rinvio improrogabile”.

Il PdL ha abbandonato la seduta, non partecipando al voto.

Giovanni De Leonardis (Udc) è stato eletto presidente con 9 voti.

Vicepresidenti Ruggiero Mennea (Pd) con 8 voti e Orazio Schiavone (IDV) con 1 voto, entrambi espressi dalla maggioranza.

Il segretario, eletto all’unanimità dai presenti, è Giovanni Brigante (La Puglia per Vendola).

IL COMMENTO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE ONOFRIO INTRONA

“Con la nomina del presidente De Leonardis è stato completato l’assetto delle sette commissioni permanenti e tutti gli organismi sono in grado di avviare la loro attività, secondo il calendario stabilito nella riunione che ho tenuto questa mattina stessa”.

Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna a conclusione della riunione della commissione affari istituzionali.

“Nel corso della seduta – ha aggiunto – il mio impegno è stato orientato a stabilire serenità e chiarezza sull’interpretazione delle norme regolamentari, che considerano la settima una commissione permanente ed ordinaria alla pari delle altre, senza alcuna caratteristica distintiva, come del resto riconosciuto dai colleghi del centrodestra. La consuetudine quindi di attribuirla ad un esponente del maggior gruppo d’opposizione è da ritenere non formale, ma politica”.

“Le valutazioni politiche rientrano però tra le prerogative delle forze politiche e non nel ruolo di garanzia della forma che ho ritenuto di dover svolgere - ha detto il presidente Introna – quello cioè di mettere la commissione in grado di procedere in autonomia alle nomine, dopo aver rappresentato le riflessioni che mi sono state illustrate dal Pdl ed averne messo a parte in precedenza i capigruppo del centrosinistra. Ma anche dopo aver ricordato che l’aggiornamento ad oggi fu deciso ‘all’unanimità’ e quindi improrogabile e non soggetto ad ulteriori slittamenti”.

“Dopodichè la commissione nella sua ‘sovranità’ ha scelto di esprimere un voto e non ho potuto che prendere atto della decisione del centrodestra di abbandonare la seduta”, ha concluso il presidente del Consiglio regionale.