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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

25/11/2010.  BARLETTA - VORAGINE A SAN PROCOPIO: TUTTA COLPA DELLE CAVE DI TUFO ABBANDONATE E DEL SOVRACCARICO. MA SI PENSA AD UNA POSSIBILE VALORIZZAZIONE DEL FENOMENO IN CHIAVE TURISTICA (CON L'AIUTO DELLA REGIONE).

Si è tenuta oggi a Barletta, presso la Sala Giunta municipale, la conferenza stampa avente per tema i risultati dei rilievi e delle analisi preliminari sul dissesto idrogeologico verificatosi in località San Procopio, interessata tra la sera del 2 maggio scorso e le prime ore del giorno successivo da un fenomeno di sprofondamento in prossimità della strada comunale extraurbana n. 25 via vecchia Minervino – Andria – Contrada San Procopio, a circa 1 km. dall'innesto della Strada Provinciale n° 12.

Per accertare le cause dell'accaduto e valutare i provvedimenti da adottare l'Amministrazione comunale affidò ad un gruppo di specialisti l'incarico di condurre indagini utili in merito alle quali sono stati resi pubblici i risultati nel corso della conferenza stampa odierna.

Qui sono intervenuti il Sindaco di Barletta, Nicola Maffei; i Dirigenti dei settori municipali Manutenzioni e Ambiente, rispettivamente Sebastiano Longano e Salvatore Mastrorillo; il geologo e Direttore dei lavori, rilievi e analisi per la voragine di San Procopio, Alfredo De Giovanni; il geologo del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) – IRPI (Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica) Mario Parise; lo speleologo e Presidente della Federazione Speleologica Pugliese, Vincenzo Martimucci.

Gli specialisti hanno rilevato la presenza di una voragine, di forma all’incirca circolare, dal diametro pari a circa 32 m. e superficie netta di 800 mq circa.

Ai margini della stessa, profonda dai 5 ai 12 m., s'intravedono strutture cunicolari di chiara origine antropica riconducibili a gallerie sotterranee per l’estrazione della calcarenite quale materiale da costruzione (localmente detta “tufo” calcareo), dall’interno delle quali i dissesti si sono propagati alla superficie, determinando la formazione della voragine.

Le cave sotterranee sono state rilevate nell’arco di quattro giornate di lavoro, giungendo alla conclusione che “La geometria ipogea riscontrata, con evidenza di cave sottarranee scavate con la tecnica del ‘pilastro abbandonato’, unitamente allo stato di fratturazione originario dell’ammasso roccioso rappresentano, senza dubbio, le cause predisponenti il dissesto.

Le sollecitazioni costanti di traffico veicolare pesante (TIR a pieno carico di peso superiore a 40 tonn.) in corrispondenza di Via Vecchia Minervino, hanno sicuramente aggravato lo stato fessurativo presente su alcuni pilastri, probabilmente già poco spessi, provocando, di fatto, una rottura improvvisa.

La causa innescante il fenomeno di dissesto, va ricercata dunque nelle vibrazioni da traffico pesante che si verificavano abitualmente lungo quel tratto di Via Vecchia Minervino.

Un ruolo secondario possono aver avuto le acque meteoriche, infiltratesi dalla superficie attraverso vie preferenziali individuate sul fianco della ex-cava di calcarenite a margine della voragine.

L’acqua, col tempo, può aver deteriorato alla base i pilastri, contribuendo alla diminuzione delle caratteristiche di resistenza dell’ammasso calcarenitico.

Alla luce di quanto sopra, al fine di mitigare la pericolosità geomorfologica, sono state fornite all’Amministrazione Comunale di Barletta una serie di indicazioni, riassumibili nell’interdizione al traffico pesante della viabilità e dell’area presente in un raggio di 350 metri attorno al centro della voragine, nella limitazione del transito e stazionamento di mezzi agricoli, pesanti e non, nonché lo stazionamento di autovetture e persone in un raggio di 80 metri attorno dal centro della voragine, soprattutto nel corso di forti precipitazioni o condizioni meteorologiche avverse, e nella vigilanza sullo scarico di qualsivoglia rifiuto o materiale di risulta.

Allo stesso tempo, sarà poi necessario procedere alla redazione di idoneo progetto preliminare per la bonifica del sottosuolo.

"Sono in corso – ha concluso il Sindaco Maffei – ipotesi di studio per una viabilità alternativa che eviti il sovraccarico di traffico che, gravitando attualmente sulle strade laterali, possa generare nuovi dissesti.

D'intesa con la Regione Puglia, in particolare con l'Assessore Fabiano Amati, stiamo valutando di predisporre un piano di valorizzazione delle cavità, che comunque rappresentano una tradizione estrattiva del passato, unitamente al possibile ristoro per i proprietari che hanno subìto il danno".





 

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