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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

05/02/2011.  CANNE DELLA BATTAGLIA - DECLASSAMENTO COMPLETATO CON LO SMANTELLAMENTO DEL BOOKSHOP E TUTTI A CASA I DIPENDENTI DI NOVAMUSA: ACCOGLIENZA ZERO, INDIETRO DI DIECI ANNI NELL'OFFERTA TURISTICA DELL'UNICO SITO MINISTERIALE DELLA PROVINCIA.

Bookshop smantellato e dipendenti di Novamusa tutti a casa.

Questa la situazione all'Antiquarium di Canne della Battaglia, dove dal 1° febbraio l'accoglienza turistica ai visitatori é ormai solo un bel ricordo.

I contraccolpi in termini economici sono concreti ed immediati: nessuna vendita al pubblico, comprese le bevande ed alimenti della piccola ristorazione, come pure le riviste e le altre pubblicazioni del turismo spicciolo (cartoline, gadgets, libri, pieghevoli illustrativi e simili).

Il sito, comunque aperto al pubblico, é accessibile con ingresso gratuito in orario antimeridiano (8,30-13,30) in presenza del personale del Ministero dei Beni Culturali.

A documentare lo stato delle cose, pubblichiamo la diretta testimonianza di uno dei tre dipendenti: un amarisimo sfogo che riflette la vertenza nella quale sono interessate complessivamente venti unità in tutta la Puglia e che allarma per le sue ricadute sull'indotto turistico di una regione ritenuta all'avanguardia in questo settore.

"Siamo a cassa a zero ore dal giorno 1° febbraio. Abbiamo ricevuto direttive dall'ufficio del personale sullo "smantellamento" delle postazioni.

Nonostante la richiesta d'incontro urgente inoltrato dalla CGIL Filcams alla Soprintendenza sia regionale che di Taranto, non vi è stata alcuna risposta.

Il silenzio é assoluto e intanto si mandano a casa i lavoratori. Che dire ancora? Forse un bel grazie a tutti i funzionari delle Soprintendenze che ci stanno sbattendo fuori.

Grazie per non aver preso nelle benchè minima considerazione le proposte di un'azienda che, fin qui, ha fatto il possibile per tutelarci.

Grazie per non avere il dono dell'empatia perchè tanto ormai si ragiona solo col metro del "mors tua, vita mea".

Grazie per aver deciso di lasciare i siti museali pugliesi e quello di Cagliari privi di un servizio che fino a qui non ha fatto altro che aumentare il gradimento dei visitatori grazie alla nostra e ribadisco, soltanto alla nostra competenza, professionalità e gentilezza.

Grazie per non capire che se in cassa entrano 1000 euro al mese e devi, però spenderne 2000, tieni duro per un po' ma poi non ce la fai più.

Grazie per non capire che le imprese non sono delle Onlus e che devono pagare i loro dipendenti.

Grazie per aver permesso, non completando e non rendendo appetibili i siti museali, un calo vertiginoso dei visitatori che, di certo, non tange evidentemente i funzionari, ma mina seriamente la sopravvivenza di un concessionario a queste condizioni onerose.

Grazie perchè avete dato la dimostrazione di essere davvero tosti anche se con le parti più deboli.

Grazie per averci detto che se è vero che bisogna tutelare i diritti dei lavoratori, è pur vero che bisogna tutelare il diritto alla libera impresa...

Non sapevo che anche nel pubblico si nascondessero degli emuli di Marchionne! Eppure, in questo caso, neppure il diritto alla libera impresa è stato tutelato ma solo il ruolo di chi deve dimostrare di avere il potere e di non avere nessuna volontà di aprirsi al dialogo.

Grazie a tutti!!!

I visitatori sono i primi che stanno "beneficiando" di questo nuovo status: ingresso libero e a libera interpretazione!

Entrati nei siti archeologici, non vi è più chi fa accoglienza, non si può prenotare più una visita guidata, e neanche acquistare guide cartacee o editoria specializzata.

Niente informazioni turistiche... e potremmo continuare.

Ciò che è rimasto e si può percepire è il freddo allestimento delle mostre (incomprensibile per molti senza le necessarie chiavi di lettura fornite da chi era preposto a farlo).

Eppure a "pagare" ora sarà il contribuente visto il danno all'erario che sta derivando dai mancati introiti, sui biglietti e sulle vendite e prenotazioni di guide turistiche, che il fallito accordo tra Soprintendenza e Società concessionaria comporta".





 

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