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CANNE DELLA BATTAGLIA:
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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

15/04/2011.  CORRIERE DEL MEZZOGIORNO – IL PARCO DI CANNE, VIAGGIO NEL LUOGO DI UNA BATTAGLIA EPICA.

Nell’edizione di oggi, il “Corriere del Mezzogiorno” dedica un’intera pagina monotematica agli spunti per il weekend fra storia ed ambiente, con un interessante servizio di Antonella Lippo che integralmente riproponiamo all’attenzione “speciale” dei nostri Lettori.

Deve il suo nome alla battaglia che qui ebbe luogo il 2 agosto del 216 a.C., fra l’esercito romano e le truppe cartaginesi al comando di Annibale, nel corso della seconda guerra punica: storicamente la più grande sconfitta dell’esercito romano.

Per questa ragione Canne della Battaglia, il parco archeologico che ricade nella provincia di Barletta, è uno dei siti di maggiore interesse in Puglia. Offre al visitatore una particolarità, un unicum assoluto. Al sito si può giungere persino in treno! Quindi c’è una stazione ferroviaria che consente di fare un viaggio anche nel passato.

Attualmente un’associazione di volontari, riuniti sotto il brand di Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia, il cui presidente è Nino Vinella, organizza visite guidate: partenza da Barletta e arrivo a Canne della Battaglia per ammirare le antiche vestigia (info: 0883.532180, www.comitatoprocanne.com).

La vita sulla collina di Canne e nelle zone circostanti comincia in epoca preistorica come testimoniano i resti di fondi di capanne, tombe a fossa ed urne dell’età del Ferro; nei secoli successivi si sviluppa un villaggio apulo, dal VI al IV sec. a.C..

In epoca romana diventa emporio fluviale per le merci canosine e vicus (villaggio) della stessa Canosa. Dalla funesta battaglia del 216 a.C. comincia la generale e progressiva decadenza di Canne e delle altre città apule, come Canosa ed Arpi.

L’unico periodo di successiva fioritura si avrà durante la «bizantinocrazia», attestata dalla circolazione monetaria, dal ritrovamento di ceramiche, da numerosi documenti d’archivio.

Il Parco domina la valle del basso Ofanto e sono ancora visibili numerose testimonianze storiche, a partire dalle possenti mura di fortificazione, probabilmente risalenti ad almeno tre differenti periodi: dalla preistoria si attraversa la fase del villaggio dauno apulo e si arriva all’ epoca normanno - sveva (info: 0883510992; canne@thesauron.com).

Nel lato nord-est della cittadella, appoggiato alla cinta delle mura, che in questo tratto sono particolarmente ben conservate, è visibile il castello, a pianta quadrata con cortili, sale interne e torri angolari.

Si tratta di una roccaforte tardo-antica , successivamente, araba. Nel periodo dell’Emirato di Bari (840-870) è stato uno dei 24 castelli in possesso dell’emiro Mufarrag, per poi tornare bizantino dopo la riconquista dell’imperatore Basilio I (876).

Le mura di cinta della cittadella portano i segni degli interventi di restauro e ristrutturazione dei vari avvicendamenti politico-militari, fino all’età normanno- sveva e aragonese.

La strada principale, il decumano di origine romana, divide a metà la cittadella. Da essa si dipartono vie secondarie, ortogonali, che delimitano le insulae, abitazioni e spazi pubblici. Le murature, risultano costruite con materiali di spoglio, proveniente in gran parte da Canosa, e sistemato lungo il decumano: colonne, capitelli, are funerarie, piedistalli di statue onorarie e cippi miliari. Alla fine del decumano si colloca la basilica maggiore il cui impianto risale al X – XI secolo, con la suggestiva cripta a tre navate, e la basilica minore, edificio monoabsidato al cui interno sono venute alla luce numerose tombe,di epoca paleocristiana e probabilmente opera di San Sabino, il cui monogramma è riportato su alcuni laterizi.

Di particolare rilievo è l’Antiquarium allestito all'interno del Parco, che raccoglie reperti archeologici dall’età neolitica al Medioevo (ornamenti in bronzo e ambre, corredi tombali, ceramiche, antefisse, iscrizioni, monete di epoca bizantina), e in particolare vasi dipinti a disegni geometrici dauno-peuceti (IV-III secolo a.C.) provenienti dai sepolcreti di Canne.

L’Antiquarium dispone di plastici, grafici e pannelli didattici sulla battaglia e sui ritrovamenti nell'area archeologica. Da tempo si sta cercando di ampliare la sede espositiva dell’Antiquarium, ma attualmente esiste solo un nuovo contenitore.

L’attenzione da parte del Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia è puntata sull’esigenza di valorizzare tutta l’area, non essendo disponibili servizi di supporto alla visita fra i quali un bookshop (attualmente chiuso).

Eppure l’area si presta anche a una serie di manifestazioni culturali quali quella che il Comitato ha organizzato per domani alle 19, ovvero una sfilata di costumi d’epoca dei tempi di Annibale.

Evidentemente il Parco è «vittima» di una difficile concertazione tra gli enti preposti alla tutela e gestione del bene che esercitano competenze diverse; ma a tutt’oggi alcuni servizi sono carenti, nonostante la buona volontà di cittadini, che hanno fatto di Canne della Battaglia una propria battaglia a difesa del patrimonio culturale.

LA SCHEDA

Canne della Battaglia dista circa 10 Km da Barletta in direzione di Canosa di Puglia.

Orari d'apertura: tutti i giorni dalle 8,30 alle 19,30. Info:tel. e fax 0883-510993; canne@thesauron.com
Responsabile informazioni turistiche dottoressa Marisa Corrente mail: marisa.corrente@beniculturali.it

di ANTONELLA LIPPO

Proprio a Canne una lezione spettacolo coordinata dal Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia è l’evento inaugurale della XIII Settimana della Cultura in corso da domani a domenica 17. Una «macchina del tempo» riporta i visitatori al periodo storico fra il III ed il II secolo avanti Cristo, epoca prescelta dagli organizzatori per la mostra-itinerario di capi di abbigliamento «Moda e Storia... in vetrina: come vestivamo nella Daunia e nel Mediterraneo al tempo di Annibale e della Battaglia di Canne».


Leggi l'articolo di ANTONELLA LIPPO pubblicato sul Corriere del Mezzogiorno venerdì 15 aprile 2011.



 

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