Probabilmente bisognerà ricorrere alla nota trasmissione televisiva Chi l'ha visto? per sapere che fine ha fatto la Soprintendenza per i Beni Architettonici e quando ha intenzione di intervenire per ripulire la Cattedrale dalle scritte che l'hanno deturpata.

Sono passati 14 giorni da quando l'abside è stata imbrattata, lo ricorda la data che il romanticone o la romanticona si è preoccupato di scrivere sul muro, e ne sono passati 11 dalla denuncia di tutti gli organi di stampa e dalla segnalazione fatta, a mezzo telegramma, da Don Saverio Pellegrini, responsabile dell'ufficio Beni Culturali della Curia.

Ma dai loro uffici di Bari il Soprintendente Salvatore Buonomo e il collaboratore responsabile di area geometra Giovanni Prisco sono latitanti, sempre in missione e mai raggiungibili per poter dare spiegazioni. La Cattedrale, intanto, continua a restare sporca, anzi ogni giorno si sporca sempre di più con nuove scritte.

Altri vandali (o sempre gli stessi?) sono tornati a colpire. Questa volta ad essere imbrattati, seppur con scritte meno eclatanti per dimensione, sono stati i gradini della scalinata principale e ancora la base del campanile.

Arma del delitto un pennarello di colore blu, che già inizia a sbiadirsi, ma che in ogni caso lascerà i suoi segni fino a quando non verranno ripuliti. Il degrado del monumento simbolo di Trani, tuttavia, non finisce qui.

I due lati che affacciano sul mare hanno colmato a tutti gli effetti la mancanza di bagni pubblici in zona e così vicino ad ogni colonna, in ogni angolino sono visibili segni di urina ancora maleodorante.

Non certo un buon biglietto da visita per i turisti che arrivano in città proprio per visitare la Cattedrale. Qualcuno dovrà necessariamente intervenire, sia per la pulizia della monumento più importante della città e fra i più importanti della Puglia, sia sul fronte dell'individuazione dei responsabili.

ANTONIO QUINTO

Fonte: PrimaPagina BAT

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