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13/02/2006.  CANOSA DI PUGLIA - Convegno di Studi «Ricerche storiche» oggi la conclusione con un bilancio decisamente positivo.

Avviata sotto i migliori auspici, venerdi 10, in una Cattedrale affollata fino all'inverosimile, la «tre giorni» di incontri di studiosi ed esperti, datisi appuntamento a Canosa, per il convegno «Canosa. Ricerche storiche 2006», oggi, domenica 12, è alle battute conclusive. Aperto con la presentazione del restauro delle due ante della porta bronzea del Mausoleo di Boemondo, ritornate in città dopo circa sette anni, il convegno ha confermato l'obiettivo degli anni passati: scrivere la storia di Canosa dalle sue più antiche origini, che risalgono a parecchi secoli antecedenti alla stessa fondazione di Roma, fino ai nostri giorni.

Alla cerimonia di presentazione del restauro delle porte bronzee del Mausoleo di Boemondo d'Altavilla, condotto dalla Soprintendenza per il Patrimonio storico artistico, è intervenuto Vittorio Sgarbi, che ha parlato su «La bellezza nell'arte» e Fabrizio Vona che, nonostante l'agitazione in atto nelle Soprintendenze in segno di protesta contro i tagli del governo Berlusconi all'arte e alla cultura, ha trattato: «I lavori di restauro delle porte bronzeee del mausoleo di Boemondo d'Altavilla».

Sono intervenuti: la soprintendente Filomena Sardella, Liana Bertoldi Lenoci dell'Università degli Studi di Trieste-Gorizia, il sindaco Francesco Ventola, il parroco della Cattedrale di San Sabino, mons. Felice Bacco. Nel commentare le innegabili diversità di stile e di manifatture dei due battenti, Sgarbi ha detto: «A me verrebbe di fare il pensiero che sono state messe insieme due ante diverse ed asimmetriche». Del messaggio, poi, di alto profilo morale, valido per tutti i tempi e per ogni uomo, che affonda le sue radici nel Vangelo e nel Corano e della perfetta sintesi tra elementi delle due preziose ante, che rappresentano la cultura occidentale e cristiana e quella orientale, mussulmana, ha parlato sia Sgarbi che mons. Felice Bacco. «Possiamo recepire e trasmettere- ha evidenziato mons. Bacco - l'attualità di questo messaggio di coesistenza pacifica inciso su questi antichi bronzi, come fossero tavole di una nuova alleanza di pace».

Antonio Bufano

Fonte: La Gazzetta del Nord Barese 12/02/2006






 

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