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CANNE DELLA BATTAGLIA:
RIPULIAMO DALLO SCEMPIO LA FONTANA DI SAN RUGGIERO
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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

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24/01/2012.  SPECIALE ANNIVERSARIO LA GAZZETTA DELL'ARCHEOLOGIA - ECCO "LE TERME IN PUGLIA", L'ARTICOLO DI FERRUCCIO GEMMELLARO PER I CINQUE ANNI DELLA NOSTRA TESTATA.

Le terme. Un contributo ed un omaggio ai Lettori nel quinquennale della Gazzetta dell'Archeologia. Buon compleanno! Ferruccio Gemmellaro, delegato del Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia nell'Ufficio di Rappresentanza nella Regione Veneto, pubblicista e scrittore, scrive in esclusiva per noi questo suo intervento.


Il sito archeologico di Canne attende la completa riscoperta e la valorizzazione delle Terme di San Mercurio...


DALL'ARCHIVIO DELLE NEWS...


17/04/2009.  CANNE DELLA BATTAGLIA - LE TERME ROMANE DI SAN MERCURIO NELLA SETTIMANA DELLA CULTURA.


http://www.comitatoprocanne.com/newsDett.asp?news=4660


LE TERME IN PUGLIA


Tra le terme più note (tramandate a memoria) ricordiamo le romane Terme di Diocleziano e Terme di Caracalla fatte costruire dagli omonimi imperatori, il primo Caio Aurelio Valerio Diocleziano, il secondo Bassiano Marco Aurelio Severo Antonino, Caracalla dal nome della tunica d'origine celtica che amava indossare.


La Puglia ha avuto le sue terme, prestigiose.


Vogliamo ricordarle a Herdonia, delle quali si conosce esistenza e nome dei magistrati addetti alla loro edificazione. Importante piazza agricola, le sue terme erano affollate di commercianti e produttori del Tavoliere.


A Lucera, oggi riaffioranti nel borgo di S. Matteo e lasciate alla consunzione del tempo. Le truppe di Pompeo e quelle avvicendatesi di Cesare vi trovarono certamente la maniera di distrarsi dalla guerra civile.


A Canosa, dalla struttura più moderna perché in piena attività dal II secolo; scoperta nei nostri anni Cinquanta, era stata magnificamente progettata dall'ingenium greco al servizio imperiale.


A Egnazia, lungo la Traiana, pertanto gremite di viatores, i quali attendevano l'imbarco per riprendere quel cammino fuori della penisola, lungo l'arteria che prendeva appunto il nome di Egnazia e che dalla sponda opposta dell'Adriatico si sperdeva verso est.


A Brindisi, al capolinea dell'Appia, dove altri viatores aspettavano di salire a bordo delle navi per la Grecia. Qui funzionava un complesso da far invidia a Roma, purtroppo oggi visibile in poche tracce. Verosimile che l'esiliato Ovidio, in viaggio per Tomi (Costanza) per la relagatio imposta da Augusto, si sia qui soffermato a distrarsi dalla iattura di Roma relinquenda est.


L'accesso alle terme era ammesso a tutti, senza distinzione di classe, anche per gli schiavi, utilissime per l'igiene personale, giacché l'acqua corrente non era diffusa nelle abitazioni, eccetto le dimore gentilizie e degli arricchiti. Una grandiosa costruzione con annessi una sorta di supermercato e sala giochi, compreso il gioco della palla, pertanto, che nelle terme di Caracalla i romani giocassero a palla è realistico.


Nelle terme, oltre agli appuntamenti d'affari, si coglieva l'occasione di corteggiamenti e d'incontri più spinti; le donne, infatti, inizialmente le frequentavano in promiscuità con gli uomini, in seguito furono creati loro appositi spazi. Le Terme erano essenzialmente costituite dalla SCHOLA sala d'attesa, termine dal greco SKHOLE riposo, dall'APODYTERIUM lo spogliatoio, dal TEPIDARIUM il tepidario ossia l'ambiente di passaggio (usato anche come spogliatoio) tra il FRIGIDARIUM il frigidario questo per i bagni freddi e il CALIDARIUM il calidario per il bagno caldo.


C'era poi il Laconico, dove ci si sottoponeva a bagni di sudore in un ambiente caldissimo; il termine deriva dal greco LAKONIKOS con riferimento alla regione della Laconia in Grecia, nel senso di spartano ossia figurativamente che resiste alla sofferenza.


Il tutto era completato dalla Palestra ginnica, dalla NATATIO la piscina, dove ognuno poteva praticare il nuoto e dalle Sale dei Massaggi. L'acqua calda era prodotta nei sotterranei tramite Forno e Caldaie attivati dagli schiavi e, insieme con quella fredda, convogliate separatamente con un elaborato meccanismo di pompe e tubazioni. L'ingresso era gratuito per militari, bambini e schiavi.


Una struttura elegantissima quelle delle terme romane, rivestita di pregiati marmi, piastrelle e mosaici multicolori, arredata da opere d'arte. La fine dell'impero con l'invasione dei barbari comportò non solo il depauperamento dei rivestimenti e arredi, ma riportò quel mondo civile e progredito a ripiombare nella sporcizia e nella mancanza d'igiene, che perdurò per secoli, anche con i nuovi padroni nordici civilizzati.


FERRUCCIO GEMMELLARO






 

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