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CANNE DELLA BATTAGLIA:
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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

17/04/2012.  CANOSA - MARTEDI' 17 APRILE PRESENTAZIONE DEL LIBRO "SESSANT'ANNI DI CICLISMO A CANOSA. LA COPPA SAN SABINO". E C'E' ANCHE IL VELODROMO "LELLO SIMEONE" DI BARLETTA.

Al Centro Servizi Culturali di Canosa di Puglia (BT) sarà presentata la raccolta di ricerche dedicate alla Coppa San Sabino racchiuse in 60 anni di storia del ciclismo, in programma il prossimo 17 aprile, alle ore 19,00.

Un lavoro certosino effettuato dagli autori Michele Di Ruggiero e Marino Pagano, due appassionati di sport e di ciclismo in particolare che in questi anni hanno ricostruito meticolosamente in vari step le sessanta edizioni della gara ciclistica in onore di San Sabino , la più attesa dai tifosi canosini e del sud Italia.

Dalla memoria privata alla memoria pubblica! La prima trasfusione lecita della storia del ciclismo, unica nel suo genere grazie alla condivisione dei ricordi fotografici e delle emozioni legate alle corse, anche a tappe, raccontate dai protagonisti, dagli organizzatori, dai tifosi e sportivi che hanno messo a disposizione la loro banca all’insegna “Memoria Indelebile”.

Una ricchezza infinita di classifiche e notizie relative alle sfide del pedale che rischiavano di finire nel dimenticatoio, raccontate nell’ ultimo lavoro dedicato al ciclismo locale e nazionale, ai suoi adepti, autori di pagine indimenticabili.

Quante volte abbiamo ascoltato affermazioni tipo “ciò che conta è la bicicletta” e poi “pedalare, pedalare”, prima e dopo una gara o al termine della sgambata domenicale, semplicemente pourparler di ciclismo e delle sue mille e passa sfaccettature.

“Se vi è capitato di sperimentare un momento di estasi o di libertà su una bicicletta; se vi è capitato di fuggire dalla tristezza al ritmo di due ruote mulinanti, o di sentire la speranza rinascere pedalando sulla cima di un'altura con la fronte imperlata dalla rugiada della fatica; se vi è capitato di chiedervi, gettandovi in picchiata come uccelli giù per una lunga discesa in bicicletta, se il mondo si fosse fermato; se vi è capitato, anche una sola volta, di stare seduti su una bicicletta con il cuore che cantava e la sensazione di essere un comune mortale in contatto con gli dèi, allora voi e io condividiamo qualcosa di fondamentale. Sappiamo che ciò che conta è la bicicletta".

Parole davvero significative dello scrittore americano Robert Penn per rievocare il fascino della bicicletta, il mezzo di trasporto più popolare nella storia dell’uomo, e del ciclismo, lo sport popolare per eccellenza, praticato sulla strada come palcoscenico di uno spettacolo emozionante.

Uno sport che ha pure diviso il bel Paese, e per certi versi ha segnato la nostra identità culturale fatta di storia, riti e sentimenti che ci inorgogliscono: dalla maglia rosa alla maglia nera, dallo scambio di borraccia all’uomo solo al comando il mitico Fausto Coppi e la sua maglia biancoceleste, a Costante Girardengo il campionissimo, a Learco Guerra la locomotiva umana, all’intramontabile Gino Bartali, al terzo uomo Fiorenzo Magni, al postino Felice Gimondi, al cannibale Eddy Merckx, alla bandana del pirata Marco Pantani e via via i tantissimi gregari che danno l’anima in gara ma spesso non vengono citati nelle cronache sportive.

Dai campioni famosi ai ciclisti “meno famosi” e forti di Canosa e dintorni come Cosimo Lomuscio, Leonardo Marcovecchio, Nicola Massa, Enzo Di Nunno, Pasquale e Antonio Iacobone, solo per citarne alcuni che per molti anni hanno partecipato alla storica Coppa San Sabino e alle numerose gare organizzate a Canosa, al Velodromo di Barletta con i fortissimi Sanna e Filannino e poi in Puglia e nelle competizioni internazionali, riscuotendo successi e consensi da parte dei tifosi e della stampa.

«Pezzi da novanta» del nostro territorio, personaggi del passato e del presente come patron Sabino Patruno, instancabile organizzatore di corse, tutti esempi da tramandare, come le esperienze acquisite da chi ci ha preceduti perchè la forza del ricordo racchiude la grande passione, l’umiltà e il coraggio che hanno contraddistinto la comunità canosina.

Eventi di portata locale come la deposizione della corona di alloro al monumento dei Caduti nella villa comunale, la processione pre-gara, le suonate della banda, la prorompente voce dell’indimenticabile Peppuccio Matarrese sul traguardo per i finali di corsa mozzafiato in piena estate durante le cerimonie in onore del santo patrono che rimarranno nella nostra memoria e nella storia del ciclismo canosino.

Su tutte la Coppa San Sabino,“una corsa pregevolissima di grande richiamo e popolarità, il fiore all’occhiello di Canosa e della Puglia” come ha tenuto a sottolineare, in più occasioni, il presidente del comitato regionale della Federazione Ciclistica Italiana Salvatore Bianco che sarà tra gli ospiti nel rendez-vous del 17 aprile 2012 con gli interventi del sindaco Francesco Ventola e dell’assessore allo sport del comune di Canosa Michele Vitrani.

Nella serata, che sarà presentata dal giornalista de “La Gazzetta del Mezzogiorno” Paolo Pinnelli saranno consegnati riconoscimenti e attestati ad ex corridori, dirigenti, tecnici e giudici di gara che hanno dato lustro al ciclismo locale e alla pittrice Maddalena Strippoli per aver realizzato la copertina del volume “60 Anni di ciclismo a Canosa. La Coppa San Sabino”, un dipinto (35x50) a tecnica mista acquerello e pastello su carta che ritrae un sprint davanti alla Cattedrale di San Sabino.

Un appuntamento da non perdere per gli appassionati di ciclismo, uno sport sempre amato dalla gente.

Bartolo Carbone





 

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