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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

28/04/2012.  CANOSA DI PUGLIA - “LUNGO LE VIE DELLA STORIA: POCHE PAGINE DEL MUNICIPIO ROMANO DI CANUSIUM”. IL REPORT DELL’EVENTO STORICO ITINERANTE.

Venerdì 20 Aprile 2012, dalle 18 alle 22, presso le sedi museali di Palazzo Sinesi, Palazzo Iliceto e il sito archeologico della Domus romana di via Coletta/Montescupolo, si è svolta con buon successo di pubblico (oltre 600 visitatori tra le varie sedi) e di ottimi consensi, la prima edizione della manifestazione “Lungo le vie della Storia: Poche pagine del Municipio romano di Canusium”.
Si è trattato di un esperimento, sia in preparazione del periodo estivo, che in occasione di una serie di eventi che vedranno la luce a partire dalla prossima Notte dei Musei. L’evento in questione, quasi silenzioso per garantire un prodotto qualitativo e arricchibile in futuro, è stato anche un progetto di seria e fattiva collaborazione tra enti diversi: la Fondazione Archeologica Canosina Onlus, la Dromos.it, il Comitato Passione Vivente, Puglia Imperiale Turismo e la Pro Loco Canosa.
L’obiettivo, nell’ambito delle iniziative della “XIV Settimana della Cultura”, è stato quello di offrire una parziale introduzione tematica sull’epoca romana, nell’ambito della storia canosina. In maniera specifica, le preparatissime guide della Dromos.it, hanno piacevolmente introdotto ai visitatori il passaggio tra l’epoca Dauna e l’avvento della Civiltà Romana. Ad arricchire il già vasto ed affascinante panorama storico canosino nella sera del 20 aprile scorso, è stata la presenza straordinaria dei personaggi in costume e le ricostruzioni. Particolarmente suggestive le comparse dei figuranti nella domus di via Coletta, dov’è stato possibile apprendere sinteticamente non soltanto alcune tappe della storia del municipio romano di Canvsium, quanto anche assistere alla produzione di ceramica dal vivo. I giovani quattro ceramisti, facenti capo al Sig. Nico Del Vecchio, hanno riscosso l’interesse di una vasta fetta di pubblico, soprattutto perché inseriti in un quartiere dove nel I secolo d.C. si produceva ceramica.
Sempre nella domus, il triclinio col mosaico ha funto da splendida location contestualizzata per il sentito intervento teatrale di Flavia Pugliese e di Gigi D’Aquino. I due ragazzi, hanno letto e interpretato una selezione adattata di testi, tratti dall’Ecloga IV e V delle Bucoliche di Virgilio. Il tema era la consapevolezza della successione e della scomparsa della “Cultura Dauna”, costretta a soccombere a quella romana. L’attrice interpretava Medella Dasmia, ultima ed accertata discendente di un’illustre famiglia di principi canosini, sepolti nel noto complesso degli Ipogei Lagrasta. L’attore interpretava Dasmo, parente della giovane donna e interlocutore con essa della stessa situazione psicologica. La scenografia, è stata montata ed allestita da Renato Tango in collaborazione con Michela Cianti, nelle insolite vesti di scenografa. Tutto l’apparato decorativo, selezionato accuratamente, ha voluto rappresentare la fase di passaggio tra la fine dell’epoca dauna e l’effettiva romanizzazione di I secolo, epoca decisiva per questo passaggio di costumi, lingua e usanze.
I personaggi del Comitato Passione Vivente, hanno piacevolmente arricchito tutte le location, ottenendo grande successo di consensi, soprattutto nelle sedi di Palazzo Sinesi e nel sito della domus di via Montescupolo.
A Palazzo Sinesi, oltre alla maestria delle abili guide della Dromos, il pittore Vito Lacelli ha incantato con le sue opere d’arte. Si è trattato di un vero unicum di tre opere pittoriche, il cui soggetto era la bottega del vasaio in epoca ellenistica. Di particolare suggestione, sono stati i confronti tra gli eccezionali dettagli resi in pittura e il vero delle anfore della Tomba Varrese, splendido esempio di produzione vascolare locale e di illustri officine limitrofe. La presenza dei membri del Comitato Passione Vivente, ha arricchito la sala dell’armatura, suggerendo il passaggio tra l’epoca dauna e l’epoca romana.
A Palazzo Iliceto, poco conosciuto a molti e per molti di difficile raggiungimento, oltre alla mostra permanente “TU IN DAUNIOS” - collezione eccezionale del patrimonio comunale di tesori canosini - l’attore Marco Ricatti, in compagnia di due gentili ancelle, ha arricchito la “lunga” serata recitando ed interpretando il poeta venosino Orazio. Dal suo malinconico pensiero satiresco, il ricordo dell’Iter Brundisinum e del passaggio del Principe Augusto per Canusium si è fatto concreto, quasi tangibile. Suggestive le guardie romane, vicine alla colonna rastremata. Curiosi scorci della nuova esposizione definitiva del marmi romani era possibile a Palazzo Iliceto, proiettata sempre più a divenire una sede museale competitiva.
A livello organizzativo, si ringrazia la collaborazione tra la Fondazione Archeologica Canosina, Puglia Imperiale e della Pro Loco, destinata a divenire una sempre migliore unione fattiva.
I testi per i recitanti sono stati selezionati, sotto richiesta del Presidente FAC e ProLoco, dall’archeologo Dott. Sandro Giuseppe Sardella.
Infine - ma non per ordine d’importanza - un ringraziamento va ai titolari del negozio Arte&ArteSacra, che hanno offerto le ceramiche d’arredo per le varie location.
Un ringraziamento sentito non soltanto a tutti i soci FAC, quanto al vasto pubblico canosino, che in quella serata ha scelto di passare un po’ del proprio tempo a scoprire le pagine della storia di Canosa.
Presenti alla manifestazione, il Presidente della Provincia BT Francesco Ventola, la Dott.sa Asselta, la Dott.sa Saccinto, l’Assessorato alla Cultura, il Presidente Puglia Imperiale Michele Marcovecchio, il presidente FAC Sabino Silvestri, la presidente Pro Loco Canosa Anna Maria Fiore.
Lungo le pagine della Storia: un modo sperimentale e nuovo per conoscere la Storia locale, raggiungendo quel giusto compromesso che non tende a svilire il monumento, quanto ad arricchirlo di quella immagine e quel velo di suggestione, che tanto serve al vasto pubblico per sentirsi immersi nel proprio passato, nel passato di Canosa.





 

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