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13/03/2006.  SPINAZZOLA - Beni culturali, recuperi e distrazioni..

La strana vicenda di due opere del patrimonio artistico della cittadina murgiana.

Restaurato un pulpito mentre un affresco viene coperto di intonaco


Spinazzola - Due modi di intendere e concepire i beni culturali. La conservazione del patrimonio emerso ed ereditato dal passato che si ha il dovere di consegnare integro alle future generazioni in due luoghi della stessa città ci si comporta in modo diverso, anzi opposto. Il primo luogo è la parete di un vicolo del borgo antico dove del tutto casualmente qualche anno fa è tornato alla luce un affresco murario, raffigurante una immagine sacra, databile intorno al XV secolo.

Altro luogo è il pulpito della Chiesa dedicata a San Sebastiano oggetto di restauro, come tutto l'edificio. Per anni e forse per secoli queste due opere dimenticate sono state ricoperte da strati di calce e colore. Per anni nessuno si è curato di loro. Per l'affresco è stato avanzato alla Sovrintendenza un progetto di recupero e il 21 marzo ci sarà un ulteriore sopralluogo per definire un intervento di restauro difficile e impegnativo. La parete presenta nella zona del dipinto erosione e distacco dal muro. A fronte di questo futuro impegno di restauro non è chiaro con quale autorizzazione e quale studio di intervento, la parete dove è presente l'affresco non più tardi di qualche giorno fa è stata fatta intonacare dai proprietari. Lasciando a loro totale discrezione integro solo poco più di un metro quadrato della parete dove è più leggibile l'affresco. Il risultato è stato la mortificazione del dipinto senza contare il danno di doter ricercare sulla parete di tutto il vicolo la sua estensione.

E' chiaro che tale responsabilità non può essere addebitata ai soli proprietari, i quali si sono preoccupati semplicemente di tutelare la loro cantina, ma agli uffici comunali che avrebbero dovuto sorvegliare e tutelare il bene collettivo. Una distrazione continua che si verifica e si ripete con grande superficialità per tutto il patrimonio del borgo antico. Un atto opposto a tanta noncuranza giunge appunto dal restauro della chiesa di San Sebastiano, voluto dai Frati Minori Conventuali.

Grazie all'intervento delle restauratrici Daniela Pirro e Antonia Magistero, il pulpito ripulito da una brutta vernice marrone, sta ritornando alla sua policromia originale. Questi due esempi di comportamento ben valgono da soli per comprendere quando sia lontano ancora il senso del rispetto del patrimonio della città.

Cosimo Forina

Fonte: La Gazzetta del Nord Barese 12/03/2006






 

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