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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

03/09/2012.  TRANI - INAUGURATA LA SETTIMANA EBRAICA: LECH LECHA', VA VERSO TE STESSO. INIZIATIVE ED APPUNTAMENTI IN TUTTA LA PUGLIA..

A Trani in un’affollata P.zzetta Scolanova, davanti alla secolare sinagoga che dà il nome al luogo, si è ufficialmente inaugurata questa mattina la Settimana di arte, cultura e letteratura ebraica ‘Lech Lechà’.

L’atmosfera era la stessa, gioiosa e solidale, del 2005 ossia dell’anno in cui, con la riapertura dell’antico luogo di culto nella Giudecca tranese, è tornata a riaccendersi nel Meridione d’Italia un faro per tutte quelle persone che vivono attivamente la tradizione religiosa ebraica o più semplicemente si sentono attratte da una cultura che ha costituito un momento importante nella costruzione identitaria del nostro Paese.

Visitatori da tutta Italia e anche dall’estero, giornalisti e operatori televisivi, hanno assistito a un suggestivo corteo in costume storico curato dal regista Gianluigi Belsito e simbolicamente formato dai rappresentanti delle 10 città che in questi giorni ospitano gli eventi della manifestazione: Trani, Barletta, Andria, Bari, San Nicandro Garganico, Manfredonia, Brindisi, Oria, Lecce, Nardò.

Fra gonfaloni, squilli di trombe e rulli di tamburi - rivolgendosi al pubblico e ai rappresentanti delle istituzioni patrocinanti l’evento - un araldo ha rivolto in italiano e in ebraico il saluto a ciascuna delle città partecipanti, dando così inizio a una manifestazione il cui ricchissimo programma prevede fra l’altro conferenze, seminari, visite guidate a luoghi storici, un corso di lingua ebraica moderna, presentazioni di libri, proiezioni cinematografiche e appuntamenti gastronomici kasher.

Introdotti dall’avv. Cosimo Yehuda Pagliara, coordinatore di ‘Lech Lechà’ per il Salento, si sono susseguiti gli interventi delle autorità pugliesi e dei rappresentanti della comunità ebraica regionale e nazionale.

Il sindaco di Trani, Luigi Nicola Riserbato, si è detto “felice, con l’intera comunità di Trani, di tornare ad ospitare ancora una volta la celebrazione della Giornata Europea della Cultura Ebraica, importante appuntamento che apre una settimana ricca di eventi, occasione unica per riscoprire aspetti di una cultura con cui abbiamo condiviso una parte significativa della nostra storia passata, e che torna a far parte del nostro presente così come del nostro futuro...”.

In rappresentanza della Regione Puglia, l’Assessore al Mediterraneo Silvia Godelli ha sottolineato “l’importanza di questa iniziativa che concretizza qui al Sud un momento collettivo di rivitalizzazione di una cultura che ha avuto un ruolo importante…

Dicevano i saggi: “Poveri quei luoghi che non si prendono cura dei propri Ebrei…”. Purtroppo questa terra se ne è dimenticata per quasi 500 anni, ma è bastata una scintilla – la riapertura della sinagoga di Trani – per far tornare alla luce luoghi, persone, tradizioni. E ciò non è passato inosservato, al punto che la Puglia ha ricevuto l’invito quale ospite d’onore a un importante seminario internazionale tenutosi in Israele sul tema della vita degli ebrei nelle comunità d’Europa.

La comunità ebraica è ormai in una posizione di forte dialogo e la Settimana del Lech Lechà è un’occasione importante per “conoscere’’ e “far conoscere”: sull’ebraismo dominano infatti ancora troppi luoghi comuni per cui occorre conoscere meglio le sue radici e i molteplici aspetti nei quali si è espresso, in modo da superare la tendenza a identificare l’ebraismo con il solo Stato di Israele.

Sandro Temin, consigliere dell’UCEI, ha portato il saluto del presidente dell’Unione Comunità Ebraiche Italiane, Renzo Gattegna, ed ha ricordato come gli attuali eventi di Trani siano “l’importante tappa di un percorso iniziato nel lontano 1863, quando l’unica comunità ebraica ricostituitasi al Sud, dopo la cacciata degli ebrei dal Meridione, fu quella di Napoli. Oggi si è aperta dunque una storia nuova, volta a ricostruire quel legame col passato che si era bruscamente interrotto…”.

Pier Luigi Campagnano, presidente della Comunità ebraica di Napoli, ha lodato “l’entusiasmo con cui le amministrazioni locali hanno accettato di partecipare a questa Settimana. Ciò – ha aggiunto – è per noi motivo di grande orgoglio.”

Ha poi ringraziato Francesco Lotoro, direttore artistico di Lech Lechà, “…vero e proprio motore di questa manifestazione, che insieme ai suoi collaboratori ha lavorato per mesi al fine di garantire un coordinamento di entità immane”.

Ha poi ringraziato l’assessore regionale Silvia Godelli “il cui contributo è stato veramente fondamentale”.

E’ stata poi la volta del sindaco di Barletta, Nicola Maffei, che ha messo in evidenza “l’importanza del tema dell’identità quale punto centrale di Lech Lechà, il cui obiettivo vuole essere quello di favorire la conoscenza dell’Altro. Questa manifestazione è l’invito a ripercorrere a ritroso la storia di una cultura e della sua presenza nel nostro territorio, ma anche la risposta al richiamo del domani. Vuole essere un felice contatto con la cultura ebraica e un’occasione di integrazione fra tutte le comunità che hanno aderito all’evento; un’opportunità di convivenza e di progresso”.

In rappresentanza del comune di Manfredonia, l’assessore Matteo Palumbo ha sottolineato l’importanza di “abbattere le barriere culturali” ed ha espresso “piena solidarietà della città di Manfredonia al popolo ebraico, spesso ingiustamente vittima degli eventi della storia.

Come rappresentante di una città di mare “da sempre coacervo di molteplici componenti culturali, che ancora oggi persistono e convivono” ha rimarcato la necessità “di approfondire la conoscenza, quale premessa necessaria per capire più a fondo…A tal proposito – ha concluso – questa Settimana certamente servirà a favorire tale processo conoscitivo…”

L’assessore Francesco Cannalire, ha invece portato il saluto della città di Brindisi “porto di pace, crogiolo di culture che vive con grande partecipazione l’adesione a questa iniziativa, perché riteniamo che “conoscere” sia le premessa necessaria per una integrazione completa.”

L’assessore alla Cultura di Trani, Salvatore Nardò, ha rilevato come insieme all’attenzione per la storia sia importante focalizzarsi sull’attualità della cultura ebraica: “vogliamo far trasparire anche quella che è la quotidianità della comunità ebraica.

Conoscere storia e passato è infatti utile soprattutto se diventa uno strumento per rafforzare l’integrazione con una comunità come quella ebraica che a Trani è una presenza discreta, estranea alle forzature del proselitismo.”

Ha chiuso la lunga serie di interventi istituzionali Rav Amedeo Spagnoletto, in rappresentanza della comunità ebraica di Roma nonché stimatissimo Sofer (scriba): “Ritengo – ha dichiarato – che la restante parte dell’ebraismo italiano non possa non guardare con grande favore all’iniziativa partita da Trani, la quale permette e permetterà sempre più di capire le relazioni esistenti fra Meridione d’Italia e il resto della Nazione sotto il profilo della cultura ebraica…”.

L’intevento del direttore artistico di Lech Lechà, Francesco Lotoro, è quindi giunto a conclusione di questo importante momento introduttivo, seguito dalla visita alla Sinagoga Scolanova - aperta a tutto il pubblico presente - da un allegro Jewdrink, l’aperitivo ebraico a base di specialità salate e dolci della tradizione, e dalla visita alla sezione ebraica del locale Museo Diocesano, in attesa dei numerosi appuntamenti pomeridiani e serali: “Ringrazio tutte le istituzioni – ha dichiarato Lotoro - per aver permesso di tradurre in realtà un progetto di rinascita culturale. La risonanza di Lech Lechà ha ormai superato i confini nazionali, come dimostra l’interesse manifestato, fra gli altri, dal Jewish Telegraph di Boston. Una delle cose che mi preme però molto sottolineare è come moltissimi dei relatori che in questi giorni interverranno al Lech Lechà non sono ebrei, eppure hanno aderito con vero entusiasmo, segno del grande interesse che la nostra iniziativa è riuscita a catalizzare. E questo grazie alla collaborazione di tutti voi…”





 

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