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07/11/2012.  CANOSA DI PUGLIA - GLI ACQUERELLI DI PROSPER BIARDOT NEL COMPLESSO DEGLI IPOGEI LAGRASTA: UN AFFASCINANTE VIAGGIO NEL TEMPO COI DISEGNI REALIZZATI NEL 1872 PER IL LOUVRE....

Nell’ambito delle iniziative canosine del 1 e 2 Novembre 2012, ha riscontrato particolare successo e approvazione di pubblico la contestualizzata ma piccola esposizione sull’archeologo/antiquario francese Prosper Biardot.

Considerato come il più veritiero acquerellista della metà del XIX secolo, Biardot rappresenta il primo ed effettivo “documentarista antiquario” del complesso funerario canosino, noto come Ipogei Lagrasta.

La piccola esposizione, constava di alcuni pezzi in bianco e nero della prima edizione dell’opera “Les Terres-Cuites Grecques Fun Bres; Dans Leur Rapport Avec Les Myst Res de Bacchus”.

L’opera personale di Biardot, si componeva di 54 acquerelli, di cui la metà in bianco e nero e la metà a colori. L’opera risale al 1872, ben trent’anni dopo la scoperta del complesso dei Lagrasta I a Canosa (1845) e ripropone i 26 pezzi di terra cotta policroma canosina, acquistati da Biardot a Canosa nel 1846, oggi nucleo dell’esposizione dei pezzi canosini al museo del Louvre.

Di eccezionale qualità esecutiva, gli acquerelli sono una vera e propria istantanea sullo stato di conservazione al momento della scoperta dell’ipogeo Lagrasta I.

L’ambiente espositivo è stato curato seguendo l’atmosfera antiquaria del Grand Tour, il famoso viaggio culturale intrapreso dai giovani aristocratici nord europei, diretto in Francia e in Italia, con particolare attenzione al Sud peninsulare.

La mostra, infatti, era introdotta dall’acquerello di Ducrois, vedutista e viaggiatore che nel 1798 riprodusse una delle più famose vedute di Canosa lungo la via Appia, quasi contemporanea a quella in bianco e nero del Saint-Non. Particolarmente suggestive le visuali prospettiche, assonometriche e ricostruttive del complesso funerario dei Lagrasta I e II, proposto da Bonucci nel 1847 e del Gerhard nel 1850, cui faceva da sfondo la sezione dell’interno del Lagrasta I con la sepoltura di Medella Dasmia.

L’esposizione è stata curata dalla Fondazione Archeologica Canosina e dalla Dromos.it con la supervisione tecnica dell’archeologo Dott. Sandro Giuseppe Sardella e ha rappresentato un preludio che – a richiesta di pubblico – integrerà, probabilmente nel periodo natalizio, una più complessa esposizione sulla storia del più importante complesso ipogeico canosino: gli Ipogei Lagrasta.






 

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