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CANNE DELLA BATTAGLIA:
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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

14/12/2012.  CANNE DELLA BATTAGLIA – ARRIVANO LE PRIME PROPOSTE DELLA GENTE DOPO L’APPROVAZIONE DEL BANDO REGIONALE PER I FINANZIAMENTI. SCRIVE UN CITTADINO: "DAVVERO BRAVO IL CONSIGLIERE RUGGIERO MENNEA, POLITICO GIOVANE E PREPARATO CHE HA VOLUTO UNA LEGGE GIUSTA".

Il consigliere regionale Ruggiero Mennea è un giovane e valido politico che ho avuto il piacere di conoscere da circa un anno. Non è alla ribalta della cronaca come protagonista di fatti politici poco chiari come va' di moda oggi anche a Barletta, ma bensì per aver varato, come barlettano, in sede di Consiglio Regionale una Legge chiamata appunto Legge Regionale
Mennea n. 31 del 28.11.2011, e questo è un fatto.
La Legge che porta il suo nome espliciterà, probabilmente nel corso del nuovo anno, i suoi effetti benefici sulla economia barlettana per l'occupazione e lo sviluppo, immettendo finanziamenti in un'area del nostro territorio che finora è stata trascurata da tutti, ovvero la zona Archeologica-Ambientale di Canne della Battaglia.
Non è che tutta la classe politica barlettana, da sinistra a destra, abbia ad oggi brillato per chissà quali iniziative, perchè, oltre alle solite lottizzazioni, al di la di qualche rattoppo di marciapiede e aver disegnato quattro striscette sul selciato di piazza Monumento, non si è andati.

Eccezionalmente solo un politico come Ruggiero Mennea ha potuto, dopo lungo lavoro, orgogliosamente far pubblicare sulle pagine della Gazzetta del Nord-Barese, in data 6 dicembre 2012 la notizia che la Giunta Regionale ha stabilito i criteri di valutazione dei progetti su Canne della Battaglia che saranno proposti dagli Enti locali e da privati e che potranno ricevere i contributi della Regione appunto grazie alla Legge Mennea.

Dopo tante speranze, finalmente dei gesti visibili per un'area Archeologica e Ambientale in cui, come ho molto modestamente rappresentato proprio su queste pagine, in veste di semplice cittadino, potrà concretizzarsi un circuito virtuoso ove gruppi di imprenditori e fondazioni potranno eventualmente concorrere:

1) Al recupero di strutture di carattere residenziale- storico-artistico come, ad esempio, la Masseria Canne, ovvero nelle sue vicinanze, proprio sulla strada provinciale, all'ombra dei filari dei maestosi pini marittimi, già vittime dei piromani quest'estate, portare a compimento (ove possibile) un eventuale Agricampeggio ad alta validità ecologica-produttiva correlato a campi
da tennis e calcetto debitamente infrastrutturati, anche a salvaguardia degli stessi pini marittimi, previa tipizzazione dell'area.

2) Al recupero delle tradizionali produzioni artigianali ed agroalimentari ai fini di fruizione pubblica, reddituale- produttiva ed ecomuseale.

3) Alla realizzazione di nuovi spazi già individuati nella perimetrazione del Parco Archeologico come da Delibera di Giunta Comunale n. 1692 del 23.06.1988 e dal sottoscritto fatta evidenziare e verbalizzare nell'ambito del Programma Operativo e Partecipativo per la formazione del nuovo Piano Urbanistico Generale agli atti del Settore Piani e Programmi Urbani del Comune di Barletta e fatti propri dai professori incaricati del nuovo PUG che mi rispondevano, come da verbale dell' 11.01.2011 scaricabile da internet: “Canne, così come gli altri siti di interesse segnalati dal quadro conoscitivo, rappresenta il punto di partenza della pianificazione”.

Personalmente ritengo che tali spazi siano da individuare, per loro specifiche caratteristiche, come Laboratorio Ecomuseale (vedi Legge Regione Puglia n. 15 del 06.07.2011) dove svolgere attività di gestione, promozione culturale e sostegno alle attività didattico-educative e convegnistiche, oltre che di ricerca archeologica nonché di rappresentazioni ludiche e ricreative tipicamente turistiche.

Ritengo che tali spazi non dovranno essere assolutamente delocalizzati dal sito individuato nella vallata che si interfaccia all'attuale Antiquarium al fine di non stravolgere il sistema eco-compatibile come riportato dai tecnici estensori del progetto nella nota descrittiva.

4) Alla realizzazione di qualsiasi servizio infrastrutturale normato dai Sistemi Ambientali e Territoriali, atto alla valorizzazione paesistica del Parco dell'Ofanto e specificatamente del sito di Canne della Battaglia, e ai contestuali siti masseriali ivi esistenti, anche con tecniche avanzate di bio-compatibilità.

Tutto ciò ed altro ancora affinchè migliaia e migliaia di turisti, portatori oltre che di euro anche di dollari, sterline e rubli, in transito nel Nord-Barese, non si limitino alla visita “mordi e fuggi” dei soliti De Nittis, Eraclio e Cantina della Disfida con Fieramosca a seguito ma possano volentieri immergersi nell'oasi naturalistica-ambientale di Canne della Battaglia con le masserie, da usare come residenza e in cui gustare le nostre prelibatezze eno-gastronomiche, e non semplicemente da “salvaguardare” quali ruderi intoccabili come attualmente sono e che certuni vorrebbero così fossero lasciati per scopi veramente sospetti; ma che invece fossero debitamente riconvertite per far comodamente soggiornare il più a lungo possibile i ricchi flussi turistici internazionali come la Legge di Ruggiero Mennea propone favorendone l'economia barlettana.

Auspico che i quatto punti da me qui individuati ed esplicitati siano sviluppati coerentemente quanto prima; con buona pace di chi predica che a Canne bisogna lasciare tutto immutato ed andarci con il famoso trenino e scendere nella famosa stazioncina giusto per fare la scampagnata il giorno della Pasquetta con colazione a sacco sotto i pini marittimi come cinquant'anni fa, o
semplicemente per portarci a gironzolare gruppi di scolaresche in primavera.

GIUSEPPE DARGENIO
lettore - Barletta





 

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