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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

28/03/2013.  BARLETTA - PASOLINI E IL VANGELO SECONDO MATTEO GIRATO AL CASTELLO NEL 1964. UN TUFFO NEL PASSATO TRA FOTO E TESTIMONIANZE. COME CAMBIANO I LUOGHI DELLA NOSTRA CULTURA VISTI DAI GRANDI DEL CINEMA.

Il nostro territorio, le facce della nostra gente, la figura di Gesù ed i luoghi della Passione nel cinema. Tanti gli esempi. Ma un film in particolare, “Il Vangelo secondo Matteo” di Pier Paolo Pasolini, cinquant’anni nel 2014, è la pellicola in bianco e nero che rende piena giustizia alla suggestione di una Settimana Santa oltre le processioni e il fascino dei riti religiosi per diventare riferimento spirituale da raccontare sul grande schermo.

“Il Vangelo secondo Matteo”, allora. Le riprese del film sono iniziate il 24 aprile 1964 e terminate a fine luglio dello stesso anno. Ci aiuta nella documentazione la giovane ricercatrice pasoliniana Silvia Imbornone.

Precisamente nelle note alla sceneggiatura incluse nel volume dedicato al film di Pasolini nella collana dei Meridiani, sono indicate queste location pugliesi impiegate dal regista: "la campagna tra Barletta e Taranto (luoghi delle predicazioni); Castel del Monte (il pretorio); Castello di Gioia del Colle (la cacciata dal tempio, la reggia di Erode); Massafra (Cafarnao).

Luoghi-cult, che oggi, a rivedere il film, testimoniano di come sono cambiati in questo mezzo secolo di vita. Ci aiuta nella scelte della immagini Francesco Paolo Dellaquila.

Castel del Monte magnifico anch’esso prima del restauro. Ma specialmente il Castello di Barletta, dove Pasolini radunò per un paio di mesi le comparse e dove ha girato in tutta una serie di ambienti, oggi riqualificati ad altri uso ma allora perfetti allo scopo cinematografico.

Ambienti dove più riconoscibile è ad esempio la circolarità di una sala dei quattro bastioni e meno riconoscibile la parte superiore della cosiddetta “ala federiciana” dove adesso è la biblioteca.

Perché durante il restauro dell’arch. Grisotti fu demolito il tramezzo che era invece calpestabile nel 1964, e dove Pasolini ripresa la scena dello scherno a Gesù da parte dei soldati (le volte a sesto acuto).

Una storia del cinema italiano che “passa” per il Castello, dove Franco Zeffirelli girò vent’anni dopo, nel 1983, il suo “Otello” con Placido Domingo e Katia Ricciarelli. Ma questa è un’altra storia…

Nino Vinella

PER SAPERNE DI PIU’…

http://www.pasolini.net/cinema_vangelo_anachicobasco.htm

http://trovacinema.repubblica.it/multimedia/cult/ldquoil-vangelo-secondo-matteordquo-di-pasolini-le-foto-di-scena-inedite/32437042/1

http://www.pasolini.net/libri_ppp-e-il-sud.htm

http://www.pasolini.net/cinema_vangelo_a.htm





 

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