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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

17/07/2013.  BARLETTA - VENERDI' 19 LUGLIO "33 GIRI DI PAROLE IN ORDINE SPARSO": PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI PAOLO ROMANELLI A PALAZZO DELLA MARRA CON LIBERINCIPIT.

L'Associazione culturale liberincipit, Presidio del Libro di Barletta", con il patrocinio del Comune di Barletta, Assessorato alle politiche culturali, nell'ambito delle manifestazioni per "Estate barlettana 2013" presenta il romanzo "33 giri di parole in ordine sparso" di Pino Romanelli (ed. Coppola).

L'incontro, a cura di Riccardo Filograsso, si terrà nella Corte di Palazzo della Marra in via Cialdini 74 a Barletta, venerdì 19 luglio alle ore 19.30. L'ingresso è libero.

Durante la serata saranno eseguite dal vivo, da Alex Terlizzi al piano e Raffaella Distaso al canto, alcune delle più belle e note canzoni scritte da Pino Romanelli.

Pino Romanelli, autore di canzoni, scrittore e produttore musicale, è un salentino che vive nel mondo.

I suoi testi sono stati cantati e interpretati dagli artisti più noti della scena musicale italiana: Vanoni, Mannoia, Noemi, Bungaro, Musica Nuda (F.Spinetti e P.Magoni) e tanti altri.

Vanta collaborazioni con Rita Marcotulli, Pasquale Minieri, Niccolò Fabi, Rocco Papaleo, Alessandro Haber, Aisha Cerami, Lorenzo Feliciati, Max Calò, Alessandro Camponeschi.

Per il cinema ha scritto le canzoni Occhi Belli per il film IO NO di R.Tognazzi/S.Izzo e Non Rispondi per il film Non Aver Paura di A. Longoni, con protagonista principale Laura Morante.

Ha al suo attivo diversi premi della critica al Festival di Sanremo, il premio Lunezia 2004 e la partecipazione alla colonna sonora del docu-film Fatti Corsari premiato al Torino Film Festival 2013.

Attualmente dirige Parcomultimedia occupandosi di produzione e comunicazione culturale. Ha pubblicato Elettrocardiodramma (Manni editore, 2008).

LA SCHEDA

Il libro solca come la puntina di un giradischi, 33 storie tra presente, passato e futuro legate tra di loro da un fil rouge, per farne un racconto essenzialmente costruito sulla scrittura e sulle connessioni.

Il libro, come un contenitore, racchiude oltre alle storie del
presente scritte in “presa diretta”, una serie di connessioni che nascevano lì per lì, quando il libro si stava scrivendo; pensato come un puzzle che si evolve per diventare romanzo.

Troviamo in esso stralci di canzoni, lettere, schizzi inseriti volutamente nel testo, un fax di Fiorella Mannoia, articoli di giornale, foto d’Autore, sms, autoscatti, messaggi di social network e altro ancora che casualmente venivano fuori e pretendevano di essere ascoltati.

In questa storia ci siamo tutti, in transizione, in sosta e contromano; il disordine ha un suo ordine e ogni storia inventata a metà diventa interezza compiuta e lineare.
La realtà delle storie, supera sempre la fantasia ma anche il dolore che le ha comunque nutrite e generate, e alla fine, quando riusciamo a farcela, riusciamo anche a raccontarla.



«Chissà come sarebbe stato questo libro se l’autore avesse voluto farne una canzone. Così ho pensato pochi istanti dopo avere finito di leggere queste pagine così particolari di Pino Romanelli, musicista raffinato che ha trascorso una vita ad avvolgere nelle note le parole, per dar loro il senso che suggeriva la sua anima di poeta. Si accavallano nel libro ricordi sinceri, perfino sfrontati, e pubbliche confessioni, in un intreccio stupefacente di delicatezza e di ardimento. E fanno capire di più, molto di più, della vita avventurosa e generosa di un intellettuale della musica che non si è negato alle più giuste cause della storia civile nazionale.
[...] Una vita trascorsa, come ricorda l’autore, un po’ in sosta e un po’ contromano. Spesa a cimentarsi con le parole in un mondo che ne è andato appiattendo i significati e riducendo il numero. E osservando verso di loro il rispetto di un amante pudico, consapevole che “certe parole si trovano solo nelle canzoni”. A volte perché troppo banali da pronunciare in pubblico, a volte perché troppo poetiche per trovare cittadinanza nei comuni dialoghi tra mortali. Le parole scritte da Pino Romanelli per le sue canzoni appartengono a questa seconda categoria. Chissà quali avrebbe usato se avesse dovuto fare di questo libro una canzone.»

dalla prefazione di Nando dalla Chiesa





 

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