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CANNE DELLA BATTAGLIA:
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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

21/08/2013.  CANOSA DI PUGLIA - SABATO 24 AGOSTO ANCORA UN'ALTRA NOTTE DEDICATA AGLI IPOGEI E NON SOLO...

Non poteva mancare l’apertura dei musei della città, custodi della cultura sotterranea ed insieme scrigno dei tesori dell’aldilà. Quanti miti si inseguono sull’iconografia vascolare del Varrese e quanti messaggi e infausti amori si raccontano passando davanti alle teche.

Ognuna richiama l’ignaro visitatore, con la voglia di raccontarsi e la guida non è che un mezzo, per entrare in contatto con la Storia.

Ed è proprio partendo da questi antichi luoghi della memoria che il visitatore potrà entrare in contatto con il Tophus, espressione ed identità del territorio a Palazzo Iliceto.

All’interno delle sale del Museo Civico, la Mostra “La Città di Pietra e di Marmo”, mostrerà l’arte scultorea dell’antichità, all’esterno sulle terrazze, sarà la materia a diventare arte.

Un tripudio polimaterico con la predilezione verso il tufo, plasmato dall’artista Maria Teresa Di Monte e dai partecipanti al corso di scultura, inserito nell’ambito delle attività del C.T.P. dell’Istituto comprensivo “G. Bovio - Mazzini”. Tra gli altri Patrizia Acquaviva, Carmela Ardito, Nunzia Brisichella, Rosanna D’ambra, Immacolata Di Muro, Cristina Di Nunno Sorrenti, Mara Gerardi, Antonia Iacobone, Luca Leuci, Sabino Massa, Savina Santangelo, Giovanna Soldani.

Non mancherà la partecipazione della scultrice canosina Sabina Lamanna e del gruppo delle artiste “Con le Mani e con il cuore” di recente entrate a far parte della grande famiglia Pro Loco.

Ma DEGUSTAZIONI IN ARTE a Palazzo Iliceto è molto di più…è un percorso multisensoriale, dove gli addetti del GAL (Gruppo Azione Locale) in ossequio a “Sogni nelle notti di mezza estate” saranno impegnati a far assaporare l’ottimo olio d’oliva dal fruttato intenso, che caratterizza le produzioni locali di oliva coratina.

Ad accompagnare questo slow food di qualità, un vino dal nome evocativo, che ricorda i pomeriggi assolati estivi, il FAVONIO, ultimo nato di una nota Azienda vinicola canosina, un rosso robusto dalle note calde ed avvolgenti dal sapore di frutti rossi con sfumature di liquirizia, che nulla ha da invidiare ai più blasonati vini nordici, e se avete voglia di un happy hour, vi consigliamo il cocktail alla Percoca, meglio del più noto Bellini.

La Notte degli Ipogei non finisce qui…. c’è davvero l’imbarazzo della scelta, si possono raggiungere gli ipogei per una visita guidata o fare sosta al più grande e noto Ipogeo canosino “Il Lagrasta” per assistere al Simphosio e se avete voglia di una notte da brivido… un fantasma vi accoglierà al Battistero San Givovanni.

Dopo il grande successo, riscosso a maggio da “Fantasma a Palazzo” nelle Notti dei Musei, l’ombra di Regilla torna a far parlare di sé, con FANTASMA AL BATTISTERO.
Annia Regilla, signora di Canosa, nasce nel 125 d.C. da una famiglia dell’élite romana, imparentata con la moglie dell’imperatore Adriano.

Sposa un greco, il ricco sofista Erode Attico, e lo segue in patria. All’ottavo mese di gravidanza è uccisa con un calcio nel ventre. Trascinato in tribunale con l’accusa di omicidio e giudicato da una corte composta da senatori, il marito viene assolto grazie all’intervento dell’imperatore, anche se le eccessive, quasi farsesche, manifestazioni di lutto cui lui si abbandona equivalgono a una confessione.

Inutilmente difesa dalla famiglia, sulla morte della giovane donna cade il sipario. La polvere del silenzio nasconde a lungo il volto di Regilla.

Dal Battistero Regilla urlerà tutto il suo dolore di donna vittima di femminicidio e lancerà un monito ad una ignara visitatrice.

Ci voleva una delle voci più autorevoli negli studi sulle donne antiche a dedicarle un ritratto e a svelare i contorni della tragedia.

Con gli strumenti di un detective raffinato, l’acuta cultura archeologica, la capacità di ricostruzione storica, il gusto per la suspense, Sarah Pomeroy, autrice del saggio “l’Assassinio di Regilla”, racconta l’universo del II secolo d.C..

A noi attenti lettori, non poteva sfuggire l’occasione di raccontare una storia, la cui sceneggiatura ha visto un compendio di mani, dall’archeologo Sandro Giuseppe Sardella al anche regista Luigi D’Aquino, ad Anna Maria Fiore, con le attrici Sabrina Tatò ed Eliana Lamanna (gruppo teatrale Pro Loco), per dedicarla a tutte le donne cadute nella guerra impari della distruzione della cultura del rispetto.





 

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