www.comitatoprocanne.com

Meteo Puglia










CANNE DELLA BATTAGLIA:
RIPULIAMO DALLO SCEMPIO LA FONTANA DI SAN RUGGIERO
Vai al sito


Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

02/11/2014.  BARLETTA - IV NOVEMBRE, GIORNATA DELLE FORZE ARMATE. ECCO LA STORIA DIMENTICATA DI GINO FIORELLA, MARO’ NELLA MISSIONE IN LIBANO DEL 1983: UN EROE SULLA SEDIA A ROTELLE….

Vent’anni, l’uniforme del Battaglione San Marco, l’entusiasmo di servire la Patria in una missione di pace.

Libano: una raffica, un colpo di granata, una scheggia nella spina dorsale, le gambe paralizzate, l’oblìo. Prima il dolore: provateci voi a vivere il resto della vita su di una sedia a rotelle.

Poi la rabbia, mista ad umana rassegnazione: di chi si è sentito abbandonato, deluso e dimenticato in tutti questi anni proprio dalla sua città.

Metteteci alla fine il vuoto di memoria di quella Barletta delle istituzioni e del Palazzo che non se n’è mai ricordata.

Pare nemmeno stavolta, in occasione del IV novembre 2014, a distanza di trentun anni da quando accadde il tragico episodio che gli ha cambiato l’esistenza.

C’è tutto, ed anche di più, nella storia dimenticata di Gino Fiorella, marò del Battaglione San Marco, in Libano con la “Folgore” sotto il comando del generale Franco Angioni a capo dell’Italcon. Una brutta storia, una ferita che non si è rimarginata del tutto a distanza di tanti anni.

L’EPISODIO - Beirut, martedì 15 marzo 1983, ore 22.10 di una serata che doveva essere di svago per il contingente italiano che sta presidiando il suo settore nella capitale libanese fra le opposte milizie locali.

Sabra e Chatila, ma ce li ricordiamo ancora quei massacri? E’ lo scenario in cui può essere consentita anche qualche ora di apparente svago per i nostri soldati: nella capitale libanese è di scena sotto un tendone da circo la compagnia teatrale di Walter Chiari e Ivana Monti.

E di colpo l’agguato mortale. A meno di un chilometro avviene un attentato ad una nostra pattuglia con lancio di bombe: Filippo Montesi, militare di leva nel San Marco, è colpito a morte.

Tre suoi compagni rimangono a terra, tutti gravemente feriti. Fra questi il barlettano Gino Fiorella, classe 1963. Da qui comincia la sua odissea nel buio di un tunnel al cui termine forse ci può essere ancora la speranza di una luce estrema.

IL SILENZIO DELLA CITTA’ - Gino si racconta con difficoltà, da dietro i suoi occhialoni a specchio: si capisce che non ci riesce a riaprire l’album dei ricordi senza sentirsi male dentro.

Si sfoga in una chiacchierata col sottoscritto nei giardini pubblici, in compagnia dell’inseparabile fratello che lo aiuta. Come lo hanno aiutato gli amici della comitiva, come gli sta vicino la famiglia, i parenti: insomma tutti, meno che i cosiddetti rappresentanti delle istituzioni.

Ironicamente: “Alla fine mi sono convinto che era meglio il mio silenzio, dice Gino, un silenzio uguale a quello dei politici o degli amministratori. E poi, che avrei dovuto raccontare? Chi mi conosce bene sa che ho sempre fatto forza su me stesso e basta”. Il silenzio di un innocente tradito dall’alzeimer di una storia dimenticata.

Parole amare. Lo contattai perché la Rai voleva invitarlo nel 2006 in una trasmissione diretta tv come testimone di quella operazione “Libano 2” col generale Angioni del 1982. Dopo parecchie schermaglie e consulti in famiglia e con amici, Gino declinò ovviamente l’invito: ma senza acrimonia o per dispetto.

Solo perché “non voleva fare assolutamente notizia”, queste le sue parole.

Il frutto del suo sacrificio personale, suo come di altri ragazzi in divisa, fu l’aumentato rispetto del nostro Paese in campo umanitario internazionale e che la missione dell’Italia in Libano, come tutte le altre susseguitesi fino ad oggi, si concluse con la donazione di un intero ospedale da campo ai palestinesi…

Quella Barletta col gonfalone dalle due medaglie al merito civile ed al valor militare, la Barletta che continua a ricordare gli altri “eroi” della sua storia militare passata e più recente, i morti del settembre 1943 ad esempio, può mai continuare a dimenticare ancora chi, con tanta sofferenza ed altrettanta sobrietà, ha fatto del suo coraggio di vivere su di una sedia a rotelle il suo stile di vita?

Nino Vinella

Nella foto (collezione Claudio Parodi, per gentile concessione) Luigi Fiorella attorniato dai commilitoni a bordo della Vittorio Veneto in occasione della cerimonia per la consegna delle Croci al Valor Militare da parte del Ministro della Difesa, alla memoria del FCM.BSM Filippo Montesi e al FCM.BSM Fiorella e FCM.BSM Salvatore Conciatori. Festa della Marina Militare 10 Giugno 1985.





 

Stampa l'articolo

 
© Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia. Sede e Presidenza: Via Rizzitelli 62 - 70051 Barletta BT ITALY
Tel: (+39) 0883 532180 - Email: comitatoprocanne@oggiweb.com. Credits: OggiWeb www.oggiweb.com