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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

26/11/2014.  BARLETTA - GIOVEDI’ 27 NOVEMBRE IL CONSIGLIO COMUNALE ISTITUIRA' "LA GIORNATA DELLA MEMORIA PER LE VITTIME DELLA MALAEDILIZIA": LA CITTA’ CHIEDE AL QUIRINALE LA MEDAGLIA D’ORO AL GONFALONE CITTADINO PER QUEI SOCCORRITORI DEL CROLLO IN VIA CANOSA NEL 1959.

Su proposta della Giunta, giovedì 27 novembre il Consiglio comunale sarà chiamato a istituire ufficialmente la Giornata della memoria per le vittime dei crolli e della mala edilizia a Barletta: ottanta morti in mezzo secolo.

Gesto di forte testimonianza e atto di coraggio, in questa nostra città dove c’è chi vorrebbe invece voltarsi sempre dall’altra parte e dimenticare storie ritenute così troppo allarmanti.

Dalla più recente, 3 ottobre 2011 in via Roma, con cinque giovani donne vittime sul posto di lavoro, e risalendo indietro nel tempo fino al 7 dicembre 1952, con 17 morti in via Magenta. Accomunando nel macabro bilancio quanto poteva accadere il 16 marzo 1956, in quell'altro crollo dimenticato di via Taddei, con 32 scampati per puro miracolo alla morte.

Mercoledì 16 settembre, in via Canosa civico 7, furono dodici i feriti anche gravi e addirittura 58 le vite travolte, donne, uomini, anziani, bambini, famiglie intere spazzate via nel crollo più devastante: quattro piani di un palazzo appena terminato ma sbriciolatosi nella polvere.

Caso nazionale emblematico di mala edilizia che scaraventò Barletta sulle prime pagine di tutti i quotidiani italiani e sui teleschermi in bianconero della RAI appena nata, la visita del Presidente Gronchi, dibattiti parlamentari, processi e condanne esemplari.

Da giornalista, il sindaco Pasquale Cascella nell’incontro in sala giunta a Palazzo di città col nostro Gruppo di lavoro e l’Associazione ‘Verità e Giustizia’ in occasione del 55° anniversario ha affermato: “La ferita resterà aperta fino a quando la memoria di chi ha perso la vita sotto le macerie dei crolli non sarà onorata dall’impegno collettivo nel costruire una città rispettosa della persona umana, in cui eventi drammatici come quelli che hanno sconvolto la coscienza civica non abbiano davvero modo di verificarsi mai più. Dobbiamo tutti insieme ‘non dimenticare’ andando oltre il rito per raccoglierci nel dovere di garantire la sicurezza della collettività”.

TESTIMONIANZA E ATTO DI CORAGGIO - Istituire la Giornata della memoria a ricordo dei morti da mala edilizia è insieme testimonianza e atto di coraggio verso tutti quegli innocenti ancora oggi vittime: vittime oltraggiate dal vedere “il luogo della memoria” di quel loro sacrificio cancellato dalla geografia cittadina, là in via Canosa, dove si è ricostruito per effetto degli stessi meccanismi e di una cattiva coscienza finalizzata a mero profitto economico.

Non uno spazio, mai una lapide, appena il nome di una viuzza sulla targa stradale apposta come scrupolo di coscienza dopo decenni. Solo dal 2009 il cippo realizzato con tanti sacrifici grazie alla tenacia del nostro Gruppo nell’area verde in via dei Pini ripara in minima parte quel grave torto: stele marmorea fisicamente lontana dal luogo del crollo ma che riporta incisi, dolorosamente uno per uno, dalla neonata alla nonna, tutti e 58 quei nomi, piccolo monumento eretto in una zona densamente popolata, perciò adottato come simbolo perpetuo dalla scuola Giovanni Paolo II.

Ecco perché dobbiamo avere coraggio. Coraggio contro l’indifferenza o l’apparente perbenismo di facciata. Coraggio perfino contro il negazionismo che tende ad archiviare nell’angolo più remoto della cattiva coscienza una storia inquietante ed ancora oggi ritenuta tendenzialmente pericolosa da chi gestisce il mattone.

Dal 2009, con la nascita della “nostra” Giornata della memoria sostenuta e patrocinata dall’amministrazione comunale del tempo anche nelle successive cinque edizioni, il nostro Gruppo ha perciò intrapreso un viaggio nelle nuove coscienze, specie quelle dei più giovani e degli studenti, nelle scuole, con incontri, dibattiti, forum. Stampa e informazione ci sono state sempre vicine, educare al bene supremo della casa sicura per tutti nella città che cambia: che cambia con la nuova 167, con l’edilizia convenzionata, con le cooperative, col cemento al posto del verde, purtroppo…

QUANDO IL GIORNALISMO FA LA STORIA - “Quando il giornalismo fa la Storia. Il crollo di Via Canosa. Barletta, 16 settembre 1959” é il titolo del libro-dossier di 150 pagine che raccoglie materiale inedito amorevolmente ricercato ovunque possibile (biblioteche, università, redazioni, fondi librari) e catalogato da varie fonti in tutta Italia, libro già andato gratuitamente in alcune delle scuole di Barletta, stampato e pubblicato “socialmente responsabile” senza un solo centesimo di finanziamento a carico di enti pubblici, ma solo grazie all’autofinanziamento ed ai liberi contributi di privati cittadini che, come noi, credono nel valore del sapere di tutti contro l’ignoranza strumentalizzata dal potere.

Si deve voltare pagina, tutti insieme. Col voto di giovedì prossimo in Consiglio comunale, l’intera classe politica dirigente e democraticamente eletta a Barletta avrà davanti a sé un fatto concreto di alto rilievo sociale: concludere l’iter avviato da marzo 2013 per la richiesta alla Presidenza della Repubblica del riconoscimento di una medaglia d’oro al merito civile al gonfalone cittadino per i soccorritori nelle tragiche ore seguite al crollo di via Canosa, in ricordo delle vittime come pure di tutti coloro i quali, e furono centinaia, si adoperarono anche a mani nude per tentare di salvare anche una sola vita dall’immane crollo di Via Canosa…

Questa la nostra testimonianza. Questo il nostro atto di coraggio.

Maria Straniero de Mari
Nino Vinella
Gruppo di Lavoro “Barletta Via Canosa 1959”

Martedì 25 novembre 2014





 

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