01/03/2022. BARLETTA – IL COMUNE HA PAGATO IL FITTO ALLO STATO PER L’EX STAZIONE DELLA TELEFERICA DOVE GLI EXTRACOMUNITARI VANNO A MORIRE DI FREDDO: MA CHE SQUALLIDA STORIA DELLA PEGGIORE POLITICA CITTADINA. CI S'INDIGNA E CI SI SCANDALIZZA MA LA REALTA' E' QUESTA....
Barletta: sull’ex stazione della teleferica ci s’interroga, ci si scandalizza e ci s’indigna ad un anno dalla tragica fine per freddo e stenti del bracciante marocchino Ahmed in quel degrado di morte lungo quel litorale turistico che ospiterà il Jovabeach party a fine luglio…
Contrasto tanto più stridente quanto l’assenza di una chiara visione e volontà: é purtroppo (ancora una volta) colpa della (cosiddetta) politica nostrana che si era già girata dall’altra parte verso altre direzioni. Quando, proprio a qualche mese dall’inizio della giunta Cannito, la seconda commissione consiliare attività produttive, sviluppo economico e lavoro aveva indicato nell’ordine del giorno 25 ottobre 2018 l’ex stazione della teleferica come bene demaniale dove “realizzare una struttura fieristica permanente, riqualificazione area, fiere specialistiche per valorizzare prodotti autoctoni e altro”.
ED IN QUELLA COMMISSIONE, presieduta da Salvatore Lionetti, sedevano esponenti di varie “anime” similpolitiche o pseudociviche: Michele Maffione, Giuseppe Rizzi, Flavio Basile ed il consigliere regionale Ruggiero Mennea del PD dai banchi di opposizione, a conoscenza dei fatti in quanto interessato allo stabilimento balneare di famiglia poco distante…
La commissione se ne doveva certamente occupare: ma poi, chissà perché, tutto l’interesse è andato via via scomparendo dai radar politico-amministrativi.
Mentre il Comune di Barletta come ente civico, proprio per onorare la scelta adottata dalla giunta Cascella (nel non troppo lontano 10 novembre 2016 con delibera 234) di chiedere l’acquisizione dell’intera area per valorizzarla (e dunque sottrarla al degrado che poi comunque si è verificato nei fatti con la morte del marocchino in quel “dormitorio della vergogna” per extracomunitari senza fissa dimora) destinandola a scopi ben diversi e profittevoli, si era dovuto accollare l’onere del canone di locazione.
INFATTI CI SONO VOLUTI BEN CINQUE ANNI ma, come dettagliatamente spiegato nella determina n. 1215 del 14 luglio 2021 avente ad oggetto “approvazione del contratto di locazione ex teleferica stazione d’angolo”, il dirigente del servizio demanio e del servizio patrimonio comunale determinava DI APPROVARE lo schema di contratto di locazione tra Comune di Barletta e Agenzia del Demanio Direzione Regionale Puglia e Basilicata per la porzione dell’immobile denominato “Ex Teleferica Stazione d’Angolo” sito in Barletta, Lungomare di Ponente oggi Pietro Mennea, ed aree annesse, con precisa indicazione delle particelle catastali.
Tutto questo preceduto, come da condizione vincolante, dal pagamento del canone anticipato per il periodo dal 15 luglio 2021 al 14 luglio 2022 ex determina n. 1146 del 02 luglio.
L’amarissimo finale? Che il povero Ahmed è andato a morire di freddo e di stenti in un immobile dove il Comune di Barletta ha anticipatamente tutto un anno di fitto come sta scritto nell’arido burocratese del provvedimento dirigenziale: “al canone minimo ricognitorio previsto per l’anno 2021 di € 212,74, attesa la vetustà dello stesso, per consentire la realizzazione delle attività necessarie alla valorizzazione del compendio”.
Nino Vinella, giornalista
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