26/03/2009. BARLETTA - IN CASA AVEVA UN "TESORO" DI 468 MONETE ARCHEOLOGICHE: SCOPERTO DAI CARABINIERI .
Le forme di vendita dei reperti archeologici si sono sviluppate anche con i moderni mezzi di commercio e il Comando Carabinieri T.P.C., che partecipa quale partner al progetto Europeo “Coins” (Combatt On-line Illegal Numismatic Sales), finalizzato alla realizzazione di software per contrastare il fenomeno del traffico internazionale di monete tramite internet, ha addestrato il personale dipendente a monitorare i siti internet per individuare la vendita di monete archeologiche tutelate dall'art. 10 del d. l.vo 42/2004.
In tale contesto, il 18 marzo 2009, il Nucleo CC Tutela Patrimonio Culturale di Bari e la Compagnia CC di Barletta, nell'ambito di indagini scaturenti dal monitoraggio del settore e-commerce, hanno proceduto ad una perquisizione delegata dall'A.G. di Trani a carico di un incensurato - classe 1978 - di Barletta. Il risultato della perquisizione è il seguente: 468 monete riferibili ad epoca romana, bizantina, tardo medioevale e borbonica delle quali 31 in argento e 437 in bronzo.
Il risultato ha portato al sequestro dei beni culturali rinvenuti il cui valore commerciale si aggira intorno ai 20.000€. Tale operazione rientra nell'ambito dell'azione di repressione condotta dal Nucleo TPC delle attività di commercializzazione on-line di beni culturali. Il traffico on-line di reperti archeologici e, in particolare di monete, rappresenta un fenomeno in costante espansione e che coinvolge, per lo più, insospettabili cittadini nonostante l'illiceità della condotta sia già stata chiarita e diffusa mediaticamente a seguito delle numerose indagini conseguenti al monitoraggio dell'e-commerce che il Comando TPC ha portato a termine con successo.
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