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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

16/12/2018.  CANNE DELLA BATTAGLIA UGUALE CIRCO EQUESTRE? UNA LETTERA DI PROTESTA AL MINISTRO DEI BENI CULTURALI PER IL MANIFESTO SULLA MOSTRA FOTOGRAFICA INSERITA NEL CALENDARIO UFFICIALE DEGLI EVENTI NELLA CITTADELLA A CURA DEL POLO MUSEALE DELLA PUGLIA.

E’ stata inaugurata ieri nella Cittadella di Canne della Battaglia la mostra fotografica “Eros e Thanatos” inserita nel calendario ufficiale degli eventi a cura del Polo Museale della Puglia.

Dal giornalista Nino Vinella, in rappresentanza del Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia e di Archeoclub d’Italia onlus Canne della Battaglia Barletta, perviene la seguente nota.

“Manifesto con l’elefante giocoliere sulla colonna commemorativa a Canne della Battaglia: una indignata e vibrante lettera di protesta al Ministro dei Beni Culturali. Il documento porta la firma del giornalista barlettano Nino Vinella quale attuale presidente a nome del Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia (organizzazione di volontariato operante nei beni culturali e turismo dal 1953) e dell’Archeoclub d’Italia Onlus Canne della Battaglia Barletta.

Nella documentata lettera si esprime al Ministro dei Beni Culturali, Alberto Bonisoli, il diffuso sentimento di protesta e di massima indignazione per l’uso irriverente quanto dissacratorio dell’immagine raffigurante un elefante giocoliere posto sulla sommità della colonna commemorativa eretta nel 1939 sulla sommità della Cittadella a perenne ricordo dei caduti nella famosa Battaglia del 2 agosto 216 avanti Cristo culminata con la vittoria-capolavoro del cartaginese Annibale sull’esercito consolare di Roma repubblicana.

“Quella colonna fu installata, con le frasi di Polibio e di Tito Livio scolpite sul basamento, dall’emerito archeologo prof. Michele Gervasio come visibile e ben riconoscibile tributo al sacrificio di sangue e di morte consumatosi nella sottostante piana dell’Ofanto, teatro dell’evento militare tramandato dalla Storia universale in tutto il mondo. Ecatombe di circa settantamila uomini in lotta per le rispettive Patrie, fra Roma e Cartagine durante la Seconda Guerra Punica. E come tale ha sempre rappresentato un sicuro punto di riferimento civile e culturale per chi abbia avuto rispetto della storicità di Canne della Battaglia e del suo massimo valore quale luogo di memoria condivisa dalle genti del Mediterraneo.

Invitiamo dunque il Signor Ministro a valutare secondo la propria competenza e sensibilità, anche di natura sua professionale quanto personale, l’impatto negativo di tale raffigurazione, supportata nel manifesto istituzionale (con i loghi ufficiali del Comune di Barletta, Regione Puglia, Direzione Antiquarium) di una mostra fotografica da svolgere all’interno della struttura gestita dal medesimo Polo Museale della Puglia con inaugurazione prevista da sabato 15 dicembre dopo essere stata preannunciata fin dallo scorso sabato 8 dicembre e poi rinviata (si legge) “per motivi logistici”. Manifesto tuttora visibile sui social consultando la pagina facebook amministrata e riconducibile al Parco archeologico ed Antiquarium di Canne della Battaglia.

Ben oltre la liceità consentibile per motivazioni di assai dubbio gusto artistico, si devono rilevare questioni diverse fra di loro legate dall’azione posta maldestramente in essere dagli organizzatori: a Canne della Battaglia mai vi sono stati elefanti durante le storiche imprese di Annibale, come sanno tutti, perfino gli alunni delle elementari (a cui questi messaggi come il manifesto possono risultare altamente diseducativi e devianti, poiché sprovvisti della minima sensibilità culturale) e come riportato nei testi classici ad uso dei funzionari delle Sovrintendenze e quant’altro.

E perfino gli animalisti dovrebbero sollevarsi contro un uso totalmente spregiudicato dell'immagine in questione, dove l'elefante viene ridotto a livello di mero decoro illustrativo ed in spregio alla sacrale e sepolcrale monumentalità del luogo dove, ripeto, sono morti in nome delle rispettive Patrie in migliaia e migliaia. A nessuno mai può essere consentito né noi possiamo nemmeno tollerare che si permetta un affronto simile ad un luogo carico di suggestioni emotive, valore indiscutibile della cultura identitaria di una Città, di un Territorio, di una Nazione”.

Nino Vinella, giornalista

Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia
Archeoclub d’Italia Onlus Sede di Canne della Battaglia Barletta

Barletta, 16 dicembre 2018

LA RASSEGNA STAMPA SUL WEB...

Nino Vinella: “Canne della battaglia ridotta a circo equestre?”

https://www.barlettanews.it/vinella-canne-battaglia-circo/?fbclid=IwAR30YwmgsWy65D6xZ6bKddh_ZcIrO34OrU70nP04-Nb5WJkUYDMh9TygIPA





 

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