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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

17/04/2020.  BARLETTA - EMERGENZA CORONAVIRUS: "FACCIAMOCI CONTAGIARE DALLA STORIA". EPIDEMIE NEI SECOLI, VIAGGIO DI MEMORIA E MEMORIE CON IL GIORNALISTA NINO VINELLA FRA LIBRI E DOCUMENTI COME RISCOPERTA DEL PATRIMONIO IDENTITARIO.

Epidemie a Barletta nella Storia: la memoria fra libri e documenti. Inizia con questa prima puntata un “viaggio” a cura del giornalista Nino Vinella (Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia, Archeoclub d’Italia Onlus Canne della Battaglia Barletta) per ripercorrere tutte quelle pagine spesso dimenticate ma utili al patrimonio identitario collettivo.

“Facciamoci contagiare dalla Storia. Tutti ricordano il 1503 per la Disfida come fatto d’armi. Ma molti (forse) ignorano che in quello stesso anno, a causa della guerra franco-ispanica per il Regno di Napoli, una violenta pestilenza - scaturita dallo stato d’assedio - colpì duramente proprio la città.

Tutti hanno ricordato nella Settimana Santa il gran voto della Municipalità come ringraziamento per la miracolosa fine della peste nel 1656. Ma risale al 1498 la memoria di quell’altra peste di quasi un secolo prima, incisa nella pagina di pietra della lapide, con tanto di stemma civico, tuttora visibile (a chi la vuol vedere…) sulla chiesa di San Cataldo. https://www.facebook.com/PagineDiPietraLaStoriaDiBarlettaSulleLapidi/
(credito fotografico di Antonio Francesco Giuseppe Pignatelli (Civis quidam Baruli)

Quando la storia ridiventa cronaca, aiutano nella ricerca documenti e libri. Una piccola ma ricca… miniera di notizie si rivela grazie all’ormai introvabile volume di circa 600 pagine “Barletta: leggere la città” di Ruggiero Mascolo (lo studioso ex direttore di biblioteca e pinacoteca) e di sua moglie Rita Ceci, Edizioni Libreria Liverini per i tipi di Ars Graphica Barletta, settembre 1986. In otto capitoli tutto l’appassionante riepilogo dei tempi che furono fino al limitare degli Anni Novanta: Urbanistica, Ambiente; Chiese; Governo della Città; Lavoro; Servizi; Cultura; Folklore.

LE EPIDEMIE IN PUGLIA - Gli autori le citano una per una ed anno dopo anno: 1295 Pestilentia; 1322 Carestia; 1349 Peste nera; 1367 Febbri e tossi; 1371 Peste bubbonica; 1381-1384 Peste bucconica; 1429 Pestilenza; 1456 Pestilenza; 1462-1463 Influenza (pleuro polmonite); 1466 Peste; 1481-1482 Peste-Pleuritidis; 1501-1503 Peste; 1527-1528 Pestilenza (peste e tifo petecchiale); 1557-1558 Influenza (febbre catarrale) e Febbri intermittenti (malaria); 1575 Pestifero contagio; 1577 Epidemia oftalmica; 1578 Morbillo e vaiolo; 1580 Influenza (catarro epidemico); 1618-1622 Angina maligna (strangolatoria); 1656 Peste; 1691 Peste; 1730 Epidemia oftalmica; 1749 Oftalmia; 1789 Febbre intermittente biliosa; 1793 Vaiolo, ergotismo; 1794 Febbre terzana autunnale. Citando Agostino Lucarella “Le crisi epidemiche in Puglia 1300-1800”, Bari, Edizioni Fratelli Laterza, 1985.

LE EPIDEMIE A BARLETTA – Passando poi ad una più approfondita analisi di quanto successo nella città. Elenco che spazia su di un panorama medico, igienico e sanitario. Si parte sempre dalla peste: 1348 o del Boccaccio per il ricordo nel suo “Decamerone” dove appunto l’autore cita la novella ambientata a Barletta, favorita dalle scorrerie di Giovanni Palatino; e quell’altra del 1384, diffusa fra le truppe di re Carlo di Durazzo, chiuso anch’egli fra le mura fortificate di Barletta. “Nonostante che la peste strage facesse in Barletta”, scrive lo storico monsignor Salvatore Santeramo a proposito del 1503, “in quell’anno fu “crudele e il giardino presso la chiesa di San Pietro, riempito di cadaveri, poi per ordine dell’Università (il Consiglio comunale dell’epoca, ndr) fatti sfossare dodici anni dopo, per seppellirli presso la stessa chiesa”.

Nell’anno 1528 quando Barletta dai francesi di tale Renzo da Ceri “fu sachegiata et destructa per la discordia de li cittadini” (come scolpito nell’epigrafe sulla parete nord ovest della Cattedrale) altra mortifera pestilenza.

In tempi più recenti, il colera (1836-1854-65-1866-1867-1886-1887-1893-1910-1973), la malaria ed il tracoma, ad inizi del Novecento. Ma di questo, e di altro ancora, parleremo nelle prossime puntata del nostro viaggio di memoria e di memorie.

NINO VINELLA
1^ PUNTATA (continua)

Barletta, 17 aprile 2020

LA RASSEGNA STAMPA SUL WEB...

Nino Vinella: «Epidemie a Barletta nella Storia: viaggio di memoria e memorie fra libri e documenti»

https://www.barlettanews.it/nino-vinella-epidemie-a-barletta-nella-storia-viaggio-di-memoria-e-memorie-fra-libri-e-documenti/





 

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