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CANNE DELLA BATTAGLIA:
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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

06/05/2020.  INCHIESTA – FASE 2: COME RIPARTE BARLETTA POST EMERGENZA COVID-19. VIAGGIO NELLE ATTESE DELLA GENTE TRA I FATTI E GLI ATTI DELLE ISTITUZIONI CON IL GIORNALISTA NINO VINELLA. 4^ PUNTATA: LA PROPRIETA’ DEI SILOS AL PORTO NELLA STORIA DELL'ECONOMIA ITALIANA.

Cambiano i tempi e cambiano, evidentemente, anche le condizioni sullo scenario nazionale: dove una grande società operante su scala nazionale nel commercio delle granaglie eredita un tormentoso passato per rilanciarsi cambiando politica aziendale. Così accade che... Prosegue il viaggio di approfondimento con il giornalista Nino Vinella tra i fatti della vita e gli atti delle istituzioni pubbliche dopo l’emergenza Covid-19.

Comincia la “fase due” nel dopo emergenza Coronavirus. Rilancio, ripartenza; chiamiamola come vogliamo. Ma per comprendere esattamente quanto avviene, di bello e di brutto, in un porto importante come Barletta (che ha sempre annoverato presenze imprenditoriali big e grandi “firme” quanto ad investimenti privati al suo interno operativo ed infrastrutturale) occorre muoversi e tenersi informati a livello nazionale tra i “vip” del settore.

Fra questi rientra anche la società Silos Granari della Sicilia S.r.l., proprietaria dei silos barlettani, con una sua storia molto intrecciata alle dinamiche del capitale italiano.

Conviene sapersi documentare. Nata nel 1960 e acquisita dal Gruppo Casillo nel 2012 - come si legge nella sua pagina “chi siamo” del sito web ufficiale http://www.silosgranari.it/ - “gestisce degli stabilimenti tecnicamente attrezzati dotati di silos in cemento armato, silos metallici e magazzini piani per sbarco, imbarco, introduzione a mezzo camion, campionamento, conservazione e ritiro di granaglie, sfarinati e leguminose destinati all’esportazione e all’importazione”. Il motto di famiglia è squillante: “Silos Granari della Sicilia: il valore dell’esperienza, la forza della competenza”.

Nelle interessanti note aziendali di presentazione si apprende inoltre che: “La società è nata negli anni Sessanta sotto l’ala protettiva del Gruppo Ferruzzi, uno dei più importanti gruppi industriali al mondo, specializzato inizialmente nella commercializzazione di materie prime agricole. Partendo dal semplice ritiro di partite di merce al porto di Ravenna e passando per la costruzione di una rete di silos per lo stoccaggio all’interno dei maggiori porti italiani, l’affarista Ferruzzi giunse negli anni Sessanta ad insediare i propri silos direttamente in Argentina e negli Stati Uniti, trasformando la sua azienda in una delle maggiori compagnie di trading del mondo con la più capillare rete di immagazzinaggio e smistamento merci. Alla fine degli anni Settanta il Gruppo estese il suo raggio di azione anche al settore edilizio e cementiero acquisendo il controllo della Calcestruzzi Spa, società proprietaria della Silos Granari della Sicilia”.

A questo punto della storia, le grandi vicende italiane (e dei relativi scandali) entrano a gamba tesa nel racconto barlettano.

“Dopo avere acquisito il controllo della Montedison, il gruppo Ferruzzi-Montedison sotto la guida di Raul Gardini, diventò il secondo gruppo industriale italiano. Tuttavia negli anni Novanta in seguito ad una serie di tristi vicende, tra cui il coinvolgimento nell’affare Enimont, il Gruppo ha subito un tragico epilogo dissolvendosi e finendo disgregato”.

Ricorderete il suicidio di Raul Gardini nel 1993 dopo la sua scalata alla Montedison, le imprese nautiche nell’America’s Cup con il Moro e le prime pagine di mezzo mondo…

“Nel 1997 il colosso bergamasco Italcementi – continua la pagina - tra le più grandi realtà al mondo nel settore della produzione e della movimentazione di materiale cementizio, ha acquisito il controllo della Calcestruzzi Spa – ex società del Gruppo Ferruzzi - e, tramite essa, della Silos Granari della Sicilia. L’attività terminalistica portuale del grano era considerata affine a quella del cemento, core business del gruppo. Dopo molti anni, nel 2012, nell’ambito di una riorganizzazione logistica di Italcementi, la controllata Silos Granari della Sicilia, scorporata l’attività di stoccaggio cementizia, è stata ceduta alla Terminal Cereali S.r.l, società specializzata nello stoccaggio di granaglie sul territorio italiano, appartenente al Gruppo Casillo, oggi leader mondiale nell’acquisto, trasformazione e commercializzazione del grano”.

Quindi, dalla forzata commistione capitalistica e d’affari finanziari cemento-grano, la società si dedica esclusivamente a quest’ultimo. E dunque “attualmente la società Silos Granari della Sicilia, grazie ad una presenza capillare sul territorio nazionale e ad una elevata capacità di stoccaggio complessiva pari a 204.550 tonn., garantisce professionalità ed efficienza nel settore della terminalistica portuale nel quale opera ormai con indiscussa qualità da quasi mezzo secolo”.

In questo quadro interessa sapere che le sedi operative sono dislocate sul territorio nazionale fra Ancona, Catania, Pozzallo e la più diffusa presenza in Puglia con Bari, Barletta, Altamura e Gravina.

Nino Vinella

4^ PUNTATA (continua)

Barletta, 3 maggio 2020

LA RASSEGNA STAMPA SUL WEB...

Inchiesta – Fase due: come riparte Barletta dopo l’emergenza Covid-19; la proprietà dei silos al porto nella Storia dell’economia italiana

https://www.barlettanews.it/inchiesta-fase-due-come-riparte-barletta-dopo-lemergenza-covid-19-la-proprieta-dei-silos-al-porto-nella-storia-delleconomia-italiana/





 

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